domenica 21 giugno 2015











orso castano:riportero' qualche breve stralcio di Morin che ritengo utile per meglio comprendere il dibattito sul "gender" , dibattito che dovra' essere continuato ed approfondito senza arrivare a frettolose conclusioni (pericolose e con venature autoritarie e stataliste con la pretesa inutile e  pericolosa che  lo stato debba regolare fino in fondo i rapporti intrafamiliari ed il modello egemone di famiglia che lo stato dovrebbe supportare “Società e individualità non sono due realtà separate che si giustappongono, ma esiste un doppio sistema dove in modo complementare e contraddittorio individuo e società diventano parte integrante l’uno dell’altra in un rapporto di simbiosi” (p. 41). La cultura infatti deriva dalla cerebralizzazione, "Società e individualità non sono due realtà separate che si giustappongono, ma esiste un doppio sistema dove in modo complementare e
contraddittorio individuo e società diventano parte integrante l’uno dell’altra in un
rapporto di simbiosi” (p. 41). La cultura infatti deriva dalla cerebralizzazione, dallo

sviluppo delle possibilità associative e delle competenze organizzazionali del
cervello. Nel momento in cui l’homo sapiens si relaziona con se stesso, con la
società e con l’ambiente, permane una condizione di incertezza che è volano della
conoscenza. Nessuna conoscenza può considerarsi però compiuta, in quanto ogni
variazione che interverrà nella natura, nella cultura, nella società o nella pratica, lo
porterà a riorganizzare le proprie idee e teorie. “Una società si autoproduce senza
sosta perché senza sosta essa si autodistrugge” (p. 45). L’ambivalenza tra
cooperazione e competizione, complementarietà e conflitto costituisce
l’organizzazione sociale stessa.
Secondo Morin la vita è un sistema di riorganizzazione permanente, fondato su una
logica della complessità. “I principi di organizzazione della vita sono quelli della
complessità. È questo fenomeno di riorganizzazione permanente che dà ai sistemi
viventi flessibilità e libertà in confronto alle macchine” (p. 116). Come già
evidenziato da Von Neumann (1966), la differenza tra la macchina artificiale e la
macchina vivente è che, mentre la prima è destinata a degenerare, l’uomo è spinto
ad accrescere la propria complessità, che lo porta ad una auto-organizzazione
continua della realtà in cui vive. Il cambiamento e l’innovazione sono il prodotto di
un disordine che arricchisce perché diviene fonte di complessità. Il disordine genera
entropia e complessità; l’incertezza e l’errore aprono la strada alla coscienza, che è
il “fenomeno dove la conoscenza tenta di conoscersi” (p. 178). E la conoscenza non
può che derivare dalla propria esperienza; sviluppo delle possibilità associative e delle competenze organizzazionali del cervello. Nel momento in cui l’homo sapiens si relaziona con se stesso, con la società e con l’ambiente, permane una condizione di incertezza che è volano della conoscenza. Nessuna conoscenza può considerarsi però compiuta, in quanto ogni variazione che interverrà nella natura, nella cultura, nella società o nella pratica, lo porterà a riorganizzare le proprie idee e teorie. “Una società si autoproduce senza sosta perché senza sosta essa si autodistrugge” (p. 45). L’ambivalenza tra cooperazione e competizione, complementarietà e conflitto costituisce l’organizzazione sociale stessa. Secondo Morin la vita è un sistema di riorganizzazione permanente, fondato su una logica della complessità. “I principi di organizzazione della vita sono quelli della complessità. È questo fenomeno di riorganizzazione permanente che dà ai sistemi viventi flessibilità e libertà in confronto alle macchine” (p. 116). Come già evidenziato da Von Neumann (1966), la differenza tra la macchina artificiale e la macchina vivente è che, mentre la prima è destinata a degenerare, l’uomo è spinto ad accrescere la propria complessità, che lo porta ad una auto-organizzazione continua della realtà in cui vive. Il cambiamento e l’innovazione sono il prodotto di un disordine che arricchisce perché diviene fonte di complessità. Il disordine genera entropia e complessità; l’incertezza e l’errore aprono la strada alla coscienza, che è il “fenomeno dove la conoscenza tenta di conoscersi” (p. 178). E la conoscenza non può che derivare dalla propria esperienza;




In realtà gli studi di genere costituiscono un campo di indagine interdisciplinare che si interroga sul genere e sul modo in cui la società, nel tempo e a latitudini diverse, ha interpretato e alimentato le differenze tra il maschile e il femminile, legittimando non solo disparità tra uomini e donne, ma anche negando il diritto di cittadinanza ai non eterosessuali.
L’identità sessuale
Gli studi di genere non negano l’esistenza di un sesso biologicoassegnato alla nascita, né che in quanto tale influenzi gran parte della nostra vita. Sottolineano però che il sesso da solo non basta a definire quello che siamo. La nostra identità, infatti, è una realtà complessa e dinamica, una sorta di mosaico composto dalle categorie di sesso, genere, orientamento sessuale e ruolo di genere.
Il sesso è determinato biologicamente: appena nati, cioè, siamo categorizzati in femmine o maschi in base ai genitali (a volte, però, genitali ambigui rendono difficile collocare il neonato o la neonata nella categoria maschio o femmina, si parla allora di intersessualità).
Il genere invece è un costrutto socioculturale: in altre parole sono fattori non biologici a modellare il nostro sviluppo come uomini e donne e a incasellarci in determinati ruoli (di genere) ritenuti consoni all’essere femminile e maschile. La categoria di genere ci impone, cioè, sulla base dell’anatomia macroscopica sessuale (pene/vagina) e a seconda dell’epoca e della cultura in cui viviamo, delle regole cui sottostare: atteggiamenti, comportamenti, ruoli sociali appropriati all’uno o all’altro sesso.
Il genere, in sostanza, si acquisisce, non è innato, ha a che fare con le differenze socialmente costruite fra i due sessi. Non a caso nel tempo variano i modelli socioculturali, e di conseguenza le cornici di riferimento entro cui incasellare la propria femminilità o mascolinità.
L’identità di genere riguarda il sentirsi uomo o donna. E non sempre coincide con quella biologica: ci si può, per esempio, sentire uomo in un corpo da donna, o viceversa (si parla in questo caso di disforia di genere).
Altra cosa ancora è l’orientamento sessuale: l’attrazione cioè, affettiva e sessuale, che possiamo provare verso gli altri (dell’altro sesso, del nostro stesso sesso o di entrambi)
.Claudio Volpi
Sentite non prendiamoci in giro, gli studi di genere esistono? si! sono giunti a una qualche conclusione? si (infatti l'autrice di questo pezzo un po' le illustra), ergo va da sé che esistono teorie di genere, perché di solito in ambito scientifico funziona proprio così, gli studi non sono fini a se stessi ma producono udite udite delle teorie! Poi che spesso queste teorie gender vengano tirate in ballo a sproposito è verissimo, ma negare la loro esistenza è parimenti una cazzata, tipica di chi non ha la benché minima cultura scientifica.
Angelo ZardinSono pienamente d'accordo con l'articolo e non riesco veramente a capire le persone che continuano a credere a questa BUFALA documentandosi esclusivamente da fonti di parte (siti cattolici per esempio) e rinunciando a pensare con una mentalità più aperta.
StefanLeggere i commenti sotto l'articolo è disarmante. Neanche quando gli spieghi per filo e per segno la nascita di questa vera e propria leggenda metropolitana, smettono di crederci. Sono peggio di quelli delle scie chimiche.E a cascarci non ci sono solo giornali che, benché di dubbia qualità, hanno tiratura nazionale (tipo Il Giornalehttps://versoercole.wordpress.com/2014/11/17/il-giornale-e-la-grande-massoneria-transgender/), ma anche persone in teoria dotate di un cervello da poter usare (tipo un filosofo come Diego Fusarohttps://versoercole.wordpress.com/2015/02/09/diego-fusaro-e-la-grande-massoneria-transgender/).Ma il fatto che, cercando "ideologia gender" su Google, escano solo siti cattolici e/o di stampo fascista, non vi fa sorgere un minimo, ma minimo dubbio?
Tito PotitoMar 30, 2015Ringrazio il cardinale Bagnasco e il Santo Padre per averci richiamati all'attenzione contro l'ideologia del gender, teoria esistentissima e nefasta, che vuole minare le fondamenta dell'antropologia umana. E tanto esiste che la stessa Butler, fanatica genderista, parla proprio di "teoria del gender".A proposito: non si dice "A lupo A lupo", ma "AL lupo, AL lupo". Oltre che fortemente ideologizzati siete anche fortemente degrammatizzati.
rufusMar 26, 2015Questo papa deve essere alcolizzato o drogato: parla di colonizzazione psicologica dei bambini, quando è il primo a pedobattezzare senza l'autorizzazione del l'interessato.ma,sbatterlo in galera?
Claudio VolpiMar 26, 2015Fantastico, l'autrice prima dice che la teoria gender non esiste, e poi la illustra... beh la possiamo chiamare teoria gender, ideologia gender o gender studies, ma la sostanza è sempre quella. Da parte mia rilevo che come sempre tutti tentano di lavare il cervello ai bambini, i cattolici da una parte ed ora i "genderisti" dall'altra.
Davide De MaestriMar 25, 2015Voi vi drogate. Studiate prima di scrivere baggianate. Per la gente che usa la ratio consiglio di cercare John William Money e guardare un'inchiesta fatta in Norvegia che ha portato alla chiusura dei finanziamenti per l'Istituto che si occupava di Gender in quanto "fuffa": https://www.youtube.com/watch?v=2qx6geFpCmAAuguri a chi usa il cervello, cattolico, ateo, omosessuale o etero.


nat_silentMar 23, 2015Si pero secondo questo articolo risulta che la famiglia fatta di maschio e femmina è l’invenzione della chiesa cattolica. :| INSOMMA.
Davide De MaestriMar 25, 2015
@nat_silent meno male che c'è qualcuno che usa il cervello tra i commenti! Uomini e donne esistono da sempre e tutte le civiltà umane sono basate su questo da ben prima che ci fosse la chiesa cattolica. Ovvio che la sessualità "fluida" fa comodo a molti, come la relativizzazione delle coscienze. Identità deboli si manipolano più facilmente... su, non siamo tutti coglioni.

FabioMar 16, 2015L'autrice afferma che la "teoria gender" non esiste, affrontando il problema da quel punto di vista.Premetto: che la teoria gender esista oppure no, non trovo ci sia qualcosa di pericoloso in ciò che ad essa viene attribuito. Si mandano i figli al catechismo facendogli credere che esista un padreterno che vede e provvede ed a cui bisogna rendere conto, non vedo come insegnargli che sono esseri indipendenti e liberi possa ledere loro in alcun modo.Ciò detto, la teoria di genere esiste, e paradossalmente è proprio quella che ha descritto l'autrice nel suo post, tra l'altro dandola per scontata.Ad esempio, questo passaggio:« Il genere, in sostanza, si acquisisce, non è innato, ha a che fare con le differenze socialmente costruite fra i due sessi. Non a caso nel tempo variano i modelli socioculturali, e di conseguenza le cornici di riferimento entro cui incasellare la propria femminilità o mascolinità.»Ciò è appunto una delle ipotesi alla base di quella che viene definita "teoria di genere", frutto di quelli che sono gli "studi di genere". È proprio quella l'ipotesi che viene contestata da chi si oppone a questi studi, ritenendoli pericolosi, ed è un'ipotesi su cui non c'è alcun consenso generale.Su wikipedia in inglese si fa largo uso della parola "teoria" e di "teorici" alla voce "Studi di genere". Se si pensa sia tutto sbagliato, invito l'autrice a correggere la voce: http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Gender_studies&oldid=650364021

Federica CozzellaMar 16, 2015
E' incredibile come certi gruppi sociali, tronfi di presunzione (attenzione alla vera parola dei profeti in cui credete, signori, alla loro profonda umiltà), si arroghino il diritto di esporre teorie e ragionamenti che hanno il sapore di un libro di scienze di valore scientifico pari zero (o meno), sbandierandoli come verità assolute e incontrovertibili, mentre, e questo sottolinea il ridicolo dei loro toni perentori, eminenti studiosi, associazioni internazionali di psicologi, psichiatri, pedagogisti, genetisti, biologi, intellettuali in genere pronunciano definizioni e studi, che sono il risultato di anni di ricerche scientifiche.A volte mi chiedo se questi signori si rendono conto del ridicolo e dello scherno di cui sono oggetto, da parte degli studiosi VERI.(Soprattutto quando diffondono fatti di cronaca falsi, per legittimare le loro assurde teorie).
P.s. @GaruBear e io attenderemo con ansia i prossimi numeri di Wired! "E' l'amore che crea una famiglia", e ogni famiglia come si deve ha fame di verità (di qualità)!
ShabineMar 16, 2015
Strano che non citiate Francesco per l'allontanamento di Don Inzoli..peraltro regolarmente presente al meeting di CL. Strano che non si parli mai di ludopatie sulla 'Croce' di Adinolfi. Fatte queste doverose premesse ... Papa Francesco è il Papa, pensavate di vederlo su un carro della Street Parade a Zurigo o farsi un selfie ad un Gay Pride? Pensate al quanto dice riguardo a paternità responsabile, 'Finanaza Cattolica', accoglienza ai rifugiati, apertura a gay e divorziati, tolleranza zero per i sessuofobi manifesti e molestatori di giovani bambini in privato. Ideologia o Teoria Gender è un'accozaglia di concetti sbagliati, accezioni sgangherate, sottocultura polemica con le solite finalità propagandistiche. Uno spaventapasseri pieno di vento che è solo utile ad aumentare la confusione in un campo in cui la delicatezza e la discrezione sono fondamentali. L'orientamento e l'dentità sessuale con buona pace delle idiozie che si dicono non sono teorie o (mamma mia) ideologie, sono fatti, realtà situazioni che vanno vissute e, capisco la difficoltà, comprese. Sicuramente i bimbi sono piu avanti di adulti con pruderie distorte che riducono un intricato complesso di affetti, emozioni e sofferenze ad un arido atto sessuale. Sicuramente i giovani, almeno normodotati, non cadono nel gorgo di disinformazione, titoletti ambigui e machismi fascistoidi, su cui si basa una propaganda volta a creare ulteriori intolleranze su cui far prosperare qualche politichello sulla via dell'obsolescenza. spero che gli adulti pensino due volte all'attendibilità di persone che sostengono la 'minaccia' da parte di lobby (ma lobby de che) alla famiglia tradizionale.....spero

GaruBearMar 16, 2015E con questo vi siete guadagnati una nuova abbonata, brav*! ;)

Maria VerderameMar 15, 2015
Roba da talebani...Sapevo che l'italia è un paese sessista e omofobo ma non a questo punto. Le reazioni non sono tanto diverse da quelle che accadrebbero in un paese sotto ai talebani, quando qualcuno vuole distruggere le loro ideologie fortemente sessiste.
Voglio La Mamma BergamoMar 15, 2015
@Maria Verderame Cosa ne pensa di questa intervista a Papa Francesco in cui spende parole molto dure sull'ideologia del gender?

https://www.youtube.com/watch?v=Rl4nudTT-dk



Papa Francesco denuncia la teoria del gender come colonizzazione ideologica simile alle dittature

Voglio La Mamma BergamoMar 15, 2015
La teoria del gender non esiste? Invenzione delle associazioni cattoliche? Guardate questo video intervista a Papa Francesco. Per ogni necessità possiamo fornirvi ulteriore materiale informativo. Attendiamo un vostro responso. Grazie.
https://www.youtube.com/watch?v=Rl4nudTT-dk
GaruBearMar 16, 2015
@Voglio La Mamma Bergamo Dai su, ve la cantate e ve la suonate con tutti 'sti video del papa ecc. :P
Cristian O. BalanMar 14, 2015
Ma quante cavolate... Ci si arrampica sugli specchi per studiare e dimostrare su nulla quello che si vuole pur di essere contro natura, contro Dio, contro la Bibbia, contro la storia, contro la cultura, contro la famiglia, contro l'umanità... Che c'entrano mai i genitali ambigui?
Paolo ScatoliniMar 13, 2015
al di là delle paranoie reazionarie e cattoliche contro progetti educativi assolutamente innocui io direi questo:. affermare che l'identità di genere è un puro costrutto socio-culturale che non ha nulla a che fare con ciò che siamo davvero (quindi decostruibile o ricostruibile a piacere) è sbagliato quanto ridurre tutto alla biologia. Nella natura umana c'è anche la cultura, separarle non ha senso
Oltretutto fermo restando il rispetto verso ogni persona, le identità di genere in cui la gran maggioranza degli esseri umani (etero, gay, bisex) si identifica sono tutt'ora due: (sia nella maggioranza dei casi cioè quando il genere si accorda al sesso biologico, sia nei casi in cui la persona appartiene a un genere opposto al sesso biologico) uomo e donna (e vale non solo per le persone cisgender ma pure per la maggioranza delle persone transgender, che si operino o no), poi i modi di vivere ed esprimere l'identità maschile e l'identità femminile sono infiniti quanti sono gli uomini e le donne nel mondo, modi più frequenti statisticamente e modi meno frequenti ma sempre autentici e legittimi.il ruolo di genere poi è un'altra cosa, distinta dall'identità di genere: una bambina che giochi con le bambole o le macchinine sempre bimba è, lo stesso vale per il bimbo
Federico FeroldiMar 13, 2015
Ci tengo a segnalare che il video di ProVita è davvero terrificante. All'inizio pensavo (speravo) fosse solo una presa in giro, scoprire che era tutto vero è stato un duro colpo.
Federico FeroldiMar 13, 2015
Finché ci saranno persone (ogni tanto ragazzi) che picchieranno, prenderanno in giro, attaccheranno chi non è eterosessuale, allora fino a quel momento servirà un'educazione che guidi i più giovani a capire e rispettare tutte le identità di genere.In alcuni dei commenti precedenti ho letto di maggioranze, di normalità, di natura. Ebbene, ci siamo evoluti e siamo in una società che non dovrebbe discriminare le minoranze e, invece, sembra che qualcuno sia rimasto indietro. Ecco perché, almeno per i più giovani (prima che sia troppo tardi), è necessaria un'adeguata educazione su questi temi.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Forse ad Alessandro Fiandino è sfuggito che su questi argomenti si sta "litigando" da parecchi anni.
Il problema che la ns organizzazione (società) ha la necessità (che spesso degenera in mania, vedi legislazione tecnica che tratto ogni giorno per lavoro) di scrivere delle regole. E sulle regole ci si gioca a colpi di virgole e cavilli.Nel mio primo post ho fatto riferimento al aspetto del rapporto tra due persone sancito dalla legge, chiamatelo matrimonio od altro. Non è questione da poco, con tutte le conseguenze sui diritti sociali, affettivi e materiali.Non è questione di essere stupidi .... è questione che tutte le persone devono essere uguali davanti alla legge. Per questo non c'è pace nella gestione del
la cosa e non si riesce a vivere la situazione come gli antenati "innocenti" ... si diceva così?Mi viene la tentazione di pensare che le cose non sarebbero diventate tanto rumorose se, in qualche società ed economia (sottolineo economia) si fosse tenuta più la barra "al centro".Si è sempre in tempo a rimediare ed a ripensare, le leggi si scrivono e si riscrivono. Certo che dovremo fare i conti anche con realtà diverse dalla nostra "dorata anormalità" già citata.Se l' "aura mediocritas" ha sapore troppo antico c'è sempre il detto "chi si accontenta, gode" .... trattandosi anche di sesso mi sembra molto appropriato
Fiandino AlessandroMar 13, 2015
sarò stupido, ma io non capisco il motivo di tutto questo baccano, da entrambe le parti. ognuno non potrebbe vivere la sua vita in pace senza frantumare ovaie e zebedei altrui?non si potrebbe andare a letto con chi si vuole (ovviamente maggiorenni e consenzienti, dovrebbe essere scontato ma non si sa mai), pregare il dio che si vuole, praticare attività ricreative che più ci aggradano ecc. ecc. ecc? troppo difficile? a quanto pare sì....
@Fiandino Alessandro chiediglielo agli omofobi e ai sessisti
@Fiandino Alessandro Ma che grande verità. Le cose semplici sono le piu belle. La vita di un essre umano e soprattutto quella di un bambino non è basata su come o con chi si tromba.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Ecco Magentino .... il primo grido di "al lupo al lupo". E poi ... l' inelegante e cafone attacco alla Signora Simona Regina.Avrete capito che non condivido al 100% il contenuto del articolo ma lo reputo molto equilibrato e scevro da "ansia di crociata".Credo che certe diatribe debbano essere risolte in fretta, senza che le minoranze cerchino di forzare troppo la mano alla silenziosa platea generale. Altrimenti, poi, nascono i talebani di questo o quello. A proposito di "gridatori" più o meno estremisti. Su questo argomento (sesso, genere, orientamento, ecc.) così profondamente legato alla vita di tutti i giorni .... perché i detti non vanno a fare uno stage di qualche mese in Afganistan o, meglio, nei territori attualmente occupati dai tagliagole (di fatto e di mentalità e comportamento) dell' ISIS ?Sarebbe molto salutare .... per capire come siamo fortunati (per quanto ancora?).E per capire che offendere la Signora Simona Regina è una "nobile conquista" per chi aspira, evidentemente, a registrare indietro le lancette dei nostri orologi di qualche secolo.Verrà, spero il più lontano possibile, il giorno che dovremo difendere le nostre lancette e, soprattutto, le nostre Signore. Quando dovremo difenderci e difenderle, difenderemo anche le teorie ... esistenti e non. Ma che sono il frutto della nostra evoluzione sociale.Ed io non intendo rinunciare a quanto abbiamo raggiunto faticosamente.
mikronimoMar 13, 2015Purtroppo questa questione è diventata un tormentone come quelle musichette estive che ci perseguitano ovunque; non disprezzo il tentativo di studiare la cosa, per capire a livello psicologico, umano, antropologico, il meccanismo evolutivo che porta una persona ad essere ciò che è (vale a dire una delle molteplici sfumature possibili), ma seguito a pensare che quello che più manca, in generale, nella nostra società, all'atto pratico poco libera, e nell'insegnamento nelle scuole, sia solo l'insegnamento dell'unica cosa veramente importante: il rispetto; non quello di tradizioni religiose, sociali, culturali etc., ma quello della persona; dove una persona non fa del male a nessuno, la sua libertà quindi rispetta assolutamente quella degli altri, è libera di essere quello che, qualunque cosa sia; sarebbe ora di portare la nostra socialità ad un livello superiore; non si può essere esseri sociali solo manifestando fastidio per il diverso (concetto, diverso, che proprio non ha senso, questo dimostrato dalle ricerche, che in questo dimostrano la loro utilità), ma semplicemente interagendo con gli atri così come sono, senza porsi tanti problemi; certo, è un sogno, anche perché l'inerzia sociale è grande e certe brutte abitudini (il farsi gli affari degli altri ad ogni piè sospinto) sono difficilissime da eliminare, ma è in questa direzione che dovrebbe andare l'insegnamento civico; sospetto che, diversamente, si rischi solo di creare una certa confusione nei bambini.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Quoto pienamente EuroPe ...Io, probabilmente, se potessi, tenderei a forzare qualcuna delle 360 sfumature .... ma mi rendo conto che il mio modo di ragionare è troppo "tecnico", quale io sono nella vita. Ogni sistema tende ad aumentare la sua instabilità all' aumentare delle variabili in gioco e, soprattutto, diventa poco gestibile.Una correzione in funzione di una semplificazione "comoda" potrebbe essere una tentazione. O forse una necessità per chi teme le decine di sfumature che scopre dentro se stesso. Questo è un argomento spinoso .... chi grida al lupo ..... Però qualche "regola", non troppo ingombrante per la "maggioranza silenziosa", dovrà esserci e dovrebbe servire a far diminuire l' entropia del sistema (vedi sprechi in crociate, fobie varie, ecc.).Già sento il levarsi di molteplici grida su questa visione poco morale e meccanicistica. Calmi, io sono per l' "aurea mediocritas" e leggo con soddisfazione che altri, anche se con le inevitabili sfumature diverse, sono molto vicini a questa visione "arcaica" della gestione della nostra vita.
MagentinoMar 13, 2015
Caro wired, continua ad occuparti di tecnologia perchè di Etica, Morale ed Educazione proprio non puoi permettertelo.Complimenti alla "giornalista" che ha letteralmente "venduto il culo" al mainstream circa questo argomento; e complimenti di nuovo per essersi chinata alle balle propagandistiche di cui lei stessa ne è vittima.OTTIMA DISINFORMAZIONE
@Magentino in che senso?
EuroPeMar 13, 2015
Esistono sono circa, tralasciando i decimali, 360 diverse gradualità di identità di genere per ogni categoria fisica, emotiva, intellettuale... ma semplifichiamo: ognuno di noi ne ha molte dentro di se; le dividiamo per comodità in parte femminile e in parte maschile. Possiamo forzare la nostra
identità più in una direzione o nell'altra. La crescita personale di solito è anche un riconoscimento di queste nostre parti. Se la teoria di gender tende a forzare questo processo di identità per fissarlo può fare solo danni. E' la società che deve crescere, cresce se si affermano valori di tolleranza e amore riconoscendo il ruolo fondamentale di ogni espressione di genere.
Il riconoscimento del ruolo nella società dei cittadini con orientamento non direttamente procreativo è un processo fondamentale.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Articolo interessante e condivisibile. Forse però tanti eccelsi studiosi dovrebbero ricordare che un "sistema" (non usiamo altri termini) fondato sulla "riproduzione maschio-femmina", con connotazioni di diversità e reciproca compensazione ben superiori alle attuali, ha condotto tutti noi al vertice della catena alimentare sul nostro pianeta. Questi studiosi hanno scoperto che ci sono infinite sfumature biologiche e "mentali". Mi sembra però che sia chiaro che situazioni di discrasia siano minoritarie assai. Ora pretendere che queste minoranze (come in tantissimi altri situazioni e problematiche ovviamente meno diffuse dell' universale confronto maschio-femmina) "invadano" troppo il "campo" è lesivo di chi non ritiene che l' argomento sia da trattare ad ogni piè sospinto. E potrebbe essere anche estremamente pericoloso, una volta destati, nostro malgrado, dalla dolce, forse ottenebrante, nenia dell' attuale (solo nostra, dei paesi cosiddetti sviluppati) dorata anormalità. E' un discorso difficile e irto di poche consolazioni e di tanti scenari poco rassicuranti, ma è la "normalità" che regna sulla Terra. Lo sviluppo migliore sarebbe una misura .... ricordate l' aurea mediocritas ..... Personalmente certi argomentazioni l' hanno già superata da un pezzo. Per fare un esempio, il matrimonio tra persone omosessuali non deve essere un matrimonio. Uno strumento legislativo che tuteli i diritti ci deve essere ma chiamiamolo diversamente .... o inventiamoci un matrimonio.2 per le unioni tradizionali (e parlo nel senso evoluzionistico del genere umano).
Sviluppare ciò che la corteccia cerebrale elabora (la parte cognitiva e più nobile della nostra C.P.U.) è senz' altro molto gratificante ma .... ogni giorno tutti noi, miliardi, viviamo perchè una parte profonda, ancora quasi sconosciuta, della C.P.U. detta anche cervello, batte un ritmo che deriva da milioni di anni di evoluzione.Ricordiamocelo .... con o senza preoccuparci dell' ideologia gender o quant' altra.
Pino IrsutiMar 13, 2015
L'ideologia gender non esiste. Me l'ha detto un genderista.
@Pino Irsuti come dire "il gender esiste. me l'ha detto un antigenderista". commento più inutile di padre pio.
Carlo OrecchiaMar 13, 2015
Quindi cerco di capire, la "teoria di genere" non esiste la prova è che esistono un sacco di studiosi (tutti più o meno "interessati") che dicono che tutto ciò che è contestato è falso perché è vero.:)
@Carlo Orecchia No.. lo è l'esistenza del concetto: "Argomento dell'uomo di Paglia".. E questo è esattamente il caso.







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