domenica 25 gennaio 2009

Donne ipersex ?

Riportiamo una serie di articoli recenti sui comportamenti sex femminili. Sarebbero   interessante se ci fossero alcuni  commenti  agli stessi articoli....Il problema non e' certo nuovo e  non andrebbe fatto d'ogni erba un fascio ; ad esempio  non valutando l'influenza della "moda" sui comprtamenti o delle naturali pulsioni  seduttive femminili  o dell'eros. In un certo numero di adolescenti sembrano prevalere comportamenti  e  valori di riferimento (magari transitori)  molto  competitivi nel campo erotico/sessuale  (a volte ostentatamente espliciti  ed esasperati) piuttosto che , in maniera complementare  ed  equilibrata , mentali. L'argomento e' complesso ed andra' riaffrontato piu' volte.

Da Donna di Repubblica , del 25/1/09 di Mara Accettura …....«La cultura pop ha avuto un effet­to nocivo sulle ragazze ripetendo costantemente che essere sexy è molto più importante di avere ta­lento, personalità o intelligenza», accusa Carol Platt Liebau, autrice di Prude: How thè Sex Obsessed Culture Damages Girls (and Ame­rica tool), Center Publishing. «La parola sexy è onnipresente, sia che definisca un balsamo per ca­pelli, una sfumatura di rossetto, uno chef o una macchina foto­grafica. Se questo è lo standard per essere interessante non stu­pisce che ci siano sempre più ra­gazze in abiti succinti e compor­tamenti sempre più esagerati». Platt Liebau sfonda una porta aperta nella patria delle veline. Che la tv non influenzi i compor­tamenti è tutto da dimostrare. Gli ultimi studi dicono il contrario. Per esempio i ragazzi che passa­no molto tempo davanti allo schermo hanno una minore per­cezione del pericolo. Un'indagine della Società italiana di Pediatria che ha esaminato 1120 ragazzini tra i 12 e i 14 anni, curata da Maurizio lucci, ha stabilito che il 21% è più propenso ad assume­re comportamenti a rischio (come ubriacarsi e avere rapporti ses­suali non protetti) contro il 14, 5% di chi non la vede. Una ricerca britannica è andata oltre. Osservando per tre anni 718 adolescenti sessualmente at­tivi dai 12 ai 17 anni ha, per la prima volta, stabilito un rapporto di causa-effetto tra la quantità di programmi con contenuto ses­suale, la quantità di ore passate a guardarli e il comportamento dei ragazzi. In pratica se vostra figlia guarda Sex & thè City (o un altro programma ad alto contenuto sessuale) ha il doppio di probabi­lità di rimanere incinta di chi non lo guarda. «Il sesso in tv è rad­doppiato negli ultimi anni», dice Anita diandra, di Rand Corp., re­sponsabile della ricerca pubblica­ta su Pediatrics. «L'esposizione a questo contenuto, anche se non è l'unico fattore, incrementa forte­mente negli anni la possibilità di mettere incinta o di rimanere in­cinta». Adesso bisogna capire perché, ma una cosa sembra certa: in tv il sesso è davvero tan­to, viene trattato in maniera esclusivamente ludica, senza mo­strare e discutere i risultati possi­bili dell'attività sessuale, dalle gra­vidanze indesiderate alle malattie veneree. Che il Regno Unito abbia il più al­to numero in Europa di mamme adolescenti è cosa risaputa: tra i 15 e i 19 anni ci sono 27 nascite ogni 1000 ragazze. Un sondaggio che ha esaminato la fascia di età tra i 14 e i 17 anni di YouGov ha anche stabilito che il 40% dei ra­gazzi tra i 14 e i 17 anni è ses­sualmente attivo e dì questi il35% ha avuto un rapporto ses­suale dopo aver bevuto molto e solo il 38%usa il preservativo. Statistiche così allarmanti che du­rante lo scorso Natale il governo inglese ha mandato in onda una campagna contro il sesso non protetto, indirizzata proprio ai teenager. Nello spot una coppia di ragazzi va a una festa, si ubriaca e fa sesso. La ragazza scopre di esse­re incinta. "Want respect?", chiu­de lo spot, "Use a condon" ovve­ro Vuoi rispetto? Usa il preservati­vo. Ma il rispetto non è solo un preservativo cosi come il sesso non è solo contraccezione ma an­che relazione e sentimenti. «Poi­ché le ragazze sono naturalmente più coinvolte nelle relazioni e nei sentimenti dei ragazzi (come indi­cano certi studi e il senso comune saranno molto svantaggiate in un panorama sessuale dove il sesso libero da emozioni e legami e ritenuto assolutamente cool e li­beratorio», dice Platt. ….... «Il cambia­mento avverrà quando una mas­sa critica di persone decìderà che i costi tangibili e intangìbili impo­sti dal sesso gratuito negli spazi pubblici sono inaccettabilmente alti», dice Platt. «E che è più im­portante proteggere l'innocenza dei ragazzi che esercitare il "dirit­to" di essere esposti a parole e immagini provocanti»....... 

Da  Blogosfere : http://www.tvblog.it/post/11289/troppo-sesso-nei-telefilm-raddoppia-le-gravidanze-tra-adolescenti Troppo sesso nei telefilm raddoppia le gravidanze tra adolescenti.  …..........A stabilirlo è la rivista americana “Pediatrics”, che ha di recente pubblicato uno studio condotto dalla Rand Corporation effettuato tra 2mila adolescenti tra i 12 ed i 17 anni durante il 2001 ed il 2004, confrontando in tre diversi momenti le loro abitudini sessuali con i loro gusti televisivi, in particolare stilando una lista di show, tra cui “Friends” e “Sex and the City”. Il risultato? I ragazzi e le ragazze che guardano spettacoli ad alto contenuto erotico hanno il doppio delle possibilità di chi non li guarda di ritrovarsi coinvolti in una gravidanza indesiderata.

Da ClicMedicina  :http://www.clicmedicina.it/pagine-n-35/00541-adolescenti-sesso.htm XXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia in programma a Roma dal 25 al 28 settembre, di Vincenzo Gentile “I dati più recenti, oltre a mostrare una generalizzata disattenzione, delineano una fotografia degli adolescenti ricca di pregiudizi errati sulla sessualità, una situazione che deve spingerci a riflettere sulla necessità di sviluppare un modello formativo ed informativo che li affianchi nel loro percorso di scoperta della sessualità - osserva Vincenzo Gentile, Presidente della SIA Consumano il loro primo rapporto già a 14 anni ma senza nessun valore, nei rapporti manca spesso l’amore, l’emozione della conquista. In generale sono giovani spesso ansiosi ed insicuri, frustrati, disincantati ed annoiati e anche la loro sfera sessuale ne risente, tant’è che sono in aumento proprio tra i giovani maschi, problemi quali l’eiaculazione precoce e la disfunzione erettile”. Il 19% delle ragazze ha il primo rapporto sessuale già a 14 anni ed il sesso è ancora associato all’amore per il 78% di loro, percentuale che tende a diminuire con il crescere dell’età. C’è poco interesse verso la prevenzione delle infezioni sessuali e altrettanto poco attenzione sulla contraccezione: negli ultimi anni è aumentato il numero di aborti nella fascia di età 15-19 e molte ragazze sono convinte di non poter utilizzare contemporaneamente pillola e preservativo. Diversa la prospettiva maschile: il 45% di loro ha il primo rapporto sessuale a 18 anni e le fantasie sono spesso legate alle icone femminili proposte da cinema e tv. Per il 68% dei maschi di 14 anni meglio una notte con Pamela Anderson piuttosto che con la propria fidanzata; a 18 anni la percentuale scende al 46%. Solo il 34% dei ragazzi di 14 anni reputa il sesso strettamente connesso al sentimento. L’orgasmo simultaneo come sessualità ideale risulta poco importante a qualsiasi età. Il preservativo è utilizzato da un ragazzo su tre. “Gli input che portano i giovani ad assumere alcuni comportamenti sessuali particolari e pericolosi sono dettati più dai cambiamenti del cervello che dagli impulsi ormonali – spiega Alessandro Papini, Responsabile del Servizio di Andrologia USL 8 di Arezzo - Molti comportamenti sono da ricondurre alle interconnessioni tra i neuroni che si modificano come risultato dell’apprendimento, dell’esperienza e dell’età avanzata. Recenti studi di neuroscienze, infatti, evidenziano come nell’età adolescenziale il cervello sia ancora in formazione e non abbia sviluppato l’area che presiede alla capacità di giudizio”. Secondo alcuni studi condotti da Jay Giedd del National Institute of Mental Health di Bethesda su circa 1.800 tra bambini ed adolescenti, appena prima della pubertà vi è un’area del cervello, la corteccia prefrontale, in fervente attività di crescita. In particolare la corteccia prefrontale, definita “l’area di ripensamento assennato” controlla un’altra area del cervello, l’ippocampo, responsabile dei bisogni primari, tra cui l’accoppiarsi. “Nel cervello di una ragazza di 11 anni e di un maschio di 12 anni si è osservato un boom di crescita neuronale che fa sì che gli adolescenti abbiano meno risorse disponibili per l’apprendimento ed il rispetto delle regole sociali – continua Papini - A questa fase segue un ridimensionamento dei contatti e solo quando la corteccia prefrontale matura, l’adolescente è in grado di controllare gli istinti e di esprimere giudizi”. La mienilizzazione delle fibre prefrontali, la loro maturazione ultima per una più veloce ed efficiente veicolazione dell'informazione, non è completa prima della terza decade. Via via che la corteccia prefrontale matura, uno stimolo che precedentemente poteva determinare una risposta automatica (acritica) o una semplice sensazione emotiva che poteva determinare a sua volta un comportamento, viene vagliato con maggior senso critico. “Molto probabilmente nell’adolescenza non c’è una domanda originale di sessualità – conclude Papini - Sicuramente lo sviluppo genitale e l’aumento della secrezione di ormoni determinano delle pulsioni che non possono però essere sovrapponibili a quelle dell’adulto che ha una esperienza di attività sessuale. La sessualità adolescenziale è, quindi, condizionata dalla immaturità delle strutture cerebrali che la dovrebbero governare.” Da qui un certo atteggiamento consumistico del sesso. Il maggior condizionamento, secondo gli andrologi, deriva più violentemente dalla imposizione dell’unico modello di sessualità disponibile che è quello degli adulti, tanto che anche l’andrologo, di fronte al 16enne con problemi sessuali, tende a comportarsi e rispondere come se fosse di fronte ad un adulto. Questo autorizza il giovane a sentire la propria sessualità assimilata a quella degli adulti pur non essendo psicologicamente, affettivamente, emotivamente attrezzato. “Questo nuovo approccio scardina le teorie educative tradizionali – conclude Gentile - Studi recenti dimostrano come la proposta sessuale più o meno evidente che arriva ai giovani attraverso le varie forme di comunicazione delle immagini determini una risposta emotiva di accettazione passiva del messaggio, che non viene criticato per la mancanza delle strutture cerebrali deputate alla funzione discriminativa. Infatti, dove sono stati realizzati programmi di educazione ed informazione sessuale, si è verificata una tendenza opposta, cioè maggior prudenza nei rapporti in generale, ma soprattutto un procrastinato inizio dell’attività sessuale. Questo riprova che il comportamento degli adulti ha grande influenza sui giovani sprovvisti di strutture cerebrali con funzione critica.”  

da Corriere della Sera .it di  Francesco Tortora 09 dicembre 2007 , ( http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_09/sexy_intelligenti_libro_2958e626-a683-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml) Il nuovo libro di Carol Platt Liebau (femminista ed opinion leader americana )  : «Le teenager sono sempre più sottomesse all'edonismo» ,  «Gli esempi da seguire sono diventati britney e paris hilTon»«Le donne? Meglio sexy che intelligenti»  Per anni hanno cercato di dimostrare di essere intelligenti almeno quanto gli uomini. Adesso pensano solo a sembrare belle e sexy. Potrebbe essere il triste sunto del nuovo libro della celebre femminista e studiosa americana Carol Platt Liebau, intitolato "Prude. How The Sex-Obsessed Culture Damages Girls. Il libro riprende uno dei temi più in voga tra le femministe, ma si sofferma sulle più giovani generazioni sempre meno attratte dal femminismo e dalla lotte passate delle organizzazioni femminili e sempre più sottomesse all'edonismo della società contemporanea LA SESSUALITA’ NELLA CULTURA POP - «La lezione che le teenager di tutto il mondo apprendono in questi anni è che essere sexy è certamente la cosa più importante per una donna, molto di più rispetto all'intelligenza, al carattere forte e a tutte quelle caratteristiche che in passato valorizzavano la vita di una donna» afferma l'autrice del libro, che è anche una fine analista politica. «Il nuovo imperativo femminile - continua la Liebau - è che attraverso la promiscuità e l'aggressione sessuale le donne possono ottenere l'ammirazione e riconoscimenti da questa società». La scrittrice afferma che la cultura pop è zeppa di esempi simili: dai film come "Cruel Intentions" e "Mean Girls" alla musica e ai videoclip di Britney Spears, Christina Aguilera e Lil' Kim fino alla sempre più pervasiva pubblicità sessuale, la donna di successo è in ogni campo presentata come una "femme fatale" sexy e aggressiva. «In una società che celebra gente come Paris Hilton, oggetti sadomaso e canzoni come "My Humps" nella quale la cantante dei Black Eyed Peas presenta il magnetismo sessuale dei suoi seni e del suo fondoschiena, c'è poco rispetto per la figura femminile e tutto ciò non ha niente a che fare con il sex appeal». CONQUISTE NEGATIVE - Naturalmente viene da sé il paragone con il mondo femminile degli anni '70. Secondo la Liebau le donne sono state ingannate dalle magnifiche conquiste che hanno ottenuto negli ultimi decenni. Non tutti questi cambiamenti però sono stati positivi: «Oggi le ragazze sono costrette a navigare in un campo minato pieno di cambiamenti, e con più difficoltà e pressioni rispetto al passato. L'onnipresenza del sesso ha reso ancor più difficoltosa la vita delle teeneager». La Liebau afferma che le informazione più ricercate dai teenager tra i 13 e i 15 anni sono di carattere sessuale: «Negli ultimi anni, l'Occidente ha vissuto un aumento aggressivo della sessualità nella sua cultura» taglia corto la Liebau. «L'importanza che la società dà a ciò che è sexy e fashion produce gravi pressioni e irrealistiche aspettative tra le giovani ragazze che fanno di tutto affinchè i loro corpi sembrino desiderabili» LE TEENAGER ITALIANE - Che la sessualità sia uno dei centri dell'universo anche delle teenager italiane è confermata dalla recente ricerca del professor Federico Bianchi, psicoterapeuta dell'età evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, presentata al convegno «Sessualità e scelte consapevoli». Secondo il suo studio tra le adolescenti impazzano le esperienze omosessuali che riguardano almeno il 35% delle teenager: «La maggior parte delle ragazze - spiega lo psicoterapeuta - comincia presto: dai 12 ai 15 anni la gran parte ha già avuto il suo primo rapporto lesbo. Le percentuali aumentano tra i ragazzi perchè, secondo il professore, a causa della paura per l'aggressività delle ragazzine «i teenager non riescono a gestire i rapporti con loro e si rivolgono a qualcosa di più semplice come i rapporti omosessuali. Oppure ricorrono all'alcool e si ubriacano per disinibirsi nel corteggiamento o nell'approccio con l'altro sesso». Il professore sottolinea anche le colpe della tv e dei mass media: «L'esperienza lesbo tra le ragazzine è ormai diventata di moda. Ci sono una serie di messaggi mediatici che esaltano l'omosessualità come regno della trasgressione, del sesso facile, della moda, del divertimento. Le teenager subiscono questi messaggi forti e precisi, e scatta un fattore imitativo che fa dire a molte che l'esperienza omosex è cool e trendy».

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