giovedì 9 giugno 2011

Confindustria, allarme ripresa "Siamo fermi all'estate 2010"


 E spietato il giudizio di Confindustria sulla situazione economica italiana. La fase di recupero dopo la crisi in Italia ha "frenato" dopo il primo semestre 2010. "La produzione industriale è quasi ferma ai livelli dell'estate 2010", con un +0,1% di crescita media mensile da luglio 2010 a marzo 2011, "e dista dal massimo precrisi (-26,1%) ancora molto, -17,5%".

Nel rapporto sugli scenari industriali del Centro Studi Confindustria sottolinea: "Il Paese rimane ad alta vocazione industriale ma spicca per la flessione dell'attività registrata nell'ultimo triennio (-17% cumulato), doppia o tripla di quelle delle maggiori concorrenti (peggio ha fatto solo la Spagna)"."La crisi . continua viale dell'Astronomia - ha cambiato la mappa planetaria dell'industria manifatturiera" e in questo quadro dal 2007 al 2010 "l'Italia è rimasta schiacciata tra recessione violenta e ripresa lenta" ed è scesa "dal quinto al settimo posto al mondo". "La crisi ha provocato delle conseguenze molto pesanti. In tre anni è successo ciò che sarebbe accaduto in un periodo più lungo", ha detto il direttore del Centro studi, Luca Paolazzi. "Siamo in presenza di una svolta storica, preparata e anticipata dai trend del decennio precedente. Le variazioni delle quote sulla produzione globale la tesimonano", ha aggiunto. Tra il 2007 e il 2010 i paesi emergenti asiatici hanno conquistato 8,9 punti percentuali e sono saliti al 29,7% sul valore della produzione industriale mondiale. La sola Cina, spiega lo studio, "è al 21,7 (+7,6%) ed è ora saldamente prima", mentre il nostro Paese cala nella classifica mondiale ma resta al secondo posto in Europa dietro la Germania.
(09 giugno 2011)


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