giovedì 30 giugno 2011

lo Yemen che scotta (art. iniz. su colonna dx)

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Il segretario di stato Usa, Hillary Clinton, a Washington con il suo omologo francese, Alain Juppè ha ribadito che Saleh deve lasciare il potere, ma che non spetta agli Usa chiederglielo 

"Lo staff della nostra ambasciata - ha aggiunto la Clinton - sta già incontrando alcuni funzionari yemeniti e rappresentanti della società civile". Gli Stati Uniti hanno detto di essere favorevoli all'accordo proposto dal Consiglio di cooperazione del Golfo che prevede che Saleh ceda il potere ad un amministrazione ad interim entro 30 giorni in cambio dell'immunità per la sua persona. Saleh ha già diverse volte in passato dato segnali di apertura, salvo poi boicottare all'ultimo momento qualsiasi accordo. "Una transizione immediata è nell'interesse del popolo yemenita - ha concluso Clinton - perché instabilità e insicurezza si possono affrontare solo attraverso un processo condiviso di riforme politiche ed economiche".



Il presidente Alì Abdullah Saleh
Londra muove l'esercito
Il ministero della difesa britannico ha annunciato il dispiegamento di mezzi militari nello Yemen "come parte delle attività di routine". Secondo la Bbc 80 marines britannici si trovano a bordo della nave da ricognizione e appoggio "Fort Victoria".

incidenti sul confine con l'Arabia Saudita
La tv di Stato yemenita, citando fonti del ministero dell'Interno di Riad, ha riferito dell'uccisione di tre guardie di frontiera saudite. L'aggressore, un uomo armato che tentava di oltrepassare il confine con lo Yemen, è stato ucciso.


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