domenica 26 giugno 2011

F. Rizzi e la situazione araba (l'art.inizia su colonna dx, stesso titolo)


............Regiml pensati immortal! sono caduti, speranze ritenute impossibili si sono f atte concre­te. Ma questa della Primavera araba e una storia di della quale abbiamo visto solo il prologo. Mediterraneo in rivolta e il primo llbro su cio che e' iniziato il 27 dicembre 2010 a Sidi Bourid. Quando Mohamed Bouazizi si diede fuoco per dimostrare l'impossi-bilita' di vivere perun giovane tunisino. II libro non e un sunto della rivoluzione ne un instant book. Franco Rizzi insegna a Roma Tre ed e il fondatore di Unimed, l'Unione delle uni-versita del Mediterraneo composta da83 atenei........«La trasf ormazione economica di ispirazione neoliberista applicata a tappe forzate, sostenuta da un modello politico autoritario - scrive Rizzi -, ha fatto si che, laddove questi Paesi re-gistrassero elevatitassimi ritmi di crescita eco­nomica, questa non si traducesse in un miglioramento generalizzato degli standard di vita ma anzi in un'espansione delle aree di poverta e in un inasprimento dell'ingiustizia sociale». La ragione del fallimento di quei regimi e' questa: non assenza di riforme economiche ma riforme sbagliate, limitate a perseguire con altri mezzi - liberalizzazioni, investimenti, commerci - una logica politica piramidale e rapace . Secondo Rizzi la tendenza a puntare sullo sviluppo economico, sia pure per pochi, senza la creazione di istituzioni democratiche,«ha caratterizzato la storia del mondo arabo lungo tutta la decolonizzazione. Era un'ossessione favorita dalla Banca Mondiale e dagli organismi internazionali cie pensavano che la crescita \ economica, a scapito di altri valori, fos­se il viatico per la modemizzazione». In realta' era anche l'ossessionediNasser e dei dittatori socialisti che presero il potere fra gli anni 50 e 70. L'origine del Umiti degli Stati arabi per Rizzi e' il colonialismo. L'Europa ha gravi colpe nella definizione del confini e dello sfruttamento delle risorse. Ma questo e finite fra 60 e 40 anni fa: e tempo che le societa civili arabe si assumano la responsabilita' della loro instabilita. «L'Occidente sara costretto a cambiare passo», conclude Rizzi. «Dovra' sempre piu trattare e meno comandare e imporre». Sarebbe gia successo se la Primavera araba fosse sbocciata prima: come avrebbe dovuto.
orso castano: l'analisi seppur suggestiva sembra molto semplicistica e persino scontata nelle conclusioni. La complessita' dei problemi sul tappeto
(per esempio quello energetico) , il recupero di un ruolo di scambio scient6ifico e culturale del Mare Nostrum, i modelli che circolano (modelli politici e culturali reali e realizzati) e che hanno tutti , ciascuno per suo conto, i loro limiti, la pr3esa , in assenza di modelli attrattivi egemonici, del terrorismo, modello reazionario basato sul passato e "non risposta" ai propblemi attuali, l'importanza del web che dovrebbe essere piu' garantito a tutti i cittadini arabi, libero e rispettoso delle dignita' delle persone e delle loro culture, bene questi ed altri problemi delineano un quadro complesso tutto da costruire. Per ora , purtroppo, c'e' la gueraa, l'esecrabile guerra fatricida, che lascera' memorie dure da dimenticare, e che andranno esse stesse a costituire un problema

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