venerdì 10 giugno 2011

Libia : e' il momento degli speculatori e della "ricostruzione" , clicca x art


............Team di banchieri - Se l’urgenza risiede da mesi nelle continue e pressanti richieste di aiuti immediati e contingenti per sbloccare una guerra civile in stallo tattico, si deve anche pensare alla ricostruzione, un dato certo e ineludibile, indipendentemente da chi vinca sul terreno. Chi aveva già contratti privilegiati con la Libia, ad esempio Roma, non vuole perdere la propria posizione di vantaggio, mentre il tiramolla italiano che prima aspetta che Gheddafi vinca, poi non interviene e infine interviene solo ‘fornendo basi’ agli altri e con sorvoli senza bombardare -secondo la consolidata tradizione della ‘non-belligeranza’- ha aperto ampie finestre d’opportunità a molte altre nazioni. Non solo, come in ogni guerra si registra l’afflusso di maneggioni, profittatori, utopisti, speculatori che intendono fare fortuna sulle disgrazie altrui. Brillano invece alcuni gruppi di cittadini e professionisti democratici libici, alcuni all’estero, che da subito si sono impegnati per aiutare il popolo, basti citare la loro collaborazione con Médécins sans frontières di Ginevra per inviare intere navi cariche di medicinali ai porti libici. I particolari su questa operazione ‘svizzera’ complessa ed estesa non possono ancora essere divulgati, come pure sul fatto che un team di banker e finanzieri sta preparando ‘dalla Svizzera’ un piano finanziario per il Consiglio nazionale transitorio. In particolare, sono nati dei think-tank di supporto alla 'nuova' Libia composti da professionisti culturalmente e professionalmente motlo preparati, con studi nei migliori college occidentali. Non da ultimo, vari gruppi libici stanno già ponendo le basi per la formazione di partiti politici.

Mercato nero - Ieri, il Gruppo di contatto sulla Libia riunito ad Abu Dhabi ha preso importanti decisioni, tra cui l'apertura di linee di credito e forniture di carburante, utilizzando come garanzia i beni congelati del regime di Gheddafi, come auspicato e richiesto dai dissidenti libici da almeno 4 mesi. I finanziamenti al Consiglio nazionale transitorio libico si fondano sulla base formale tracciata dal governo italiano nella dichiarazione Italia-Cnt e firmata il 31 maggio, per fornire aiuti al Consiglio transitorio nazionale in termini di prodotti petroliferi e crediti. Il Gruppo di contatto incoraggia ad esplorare vie nazionali e mezzi per provvedere agli aiuti finanziari, anche attraverso i meccanismi che permettano ad entità controllate dal Cnt di esportare idrocarburi e fornire garanzie in modo da supportare la popolazione nei suoi bisogni più urgenti. Uno dei problemi più assillanti, da mesi, è il pagamento dei salari e la scarsità di moneta, dopo che sin dai primi giorni della rivoluzione democratica la dittatura aveva rastrellato denaro, e in particolare dollari, per creare una situazione insostenibile dalla popolazione libica nel loro vivere quotidiano e per demolire il ‘mercato nero’ in valuta estera –uno strumento indispensabile per sopravvivere in molti stati in via di sviluppo. 
Rivelazioni su piani segreti - Inoltre, la dittatura aveva cercato di tagliare i carburanti a disposizione della popolazione con sabotaggi e bombardamenti degli impianti petroliferi, specie in aprile, come a Mislah, per quanto non sempre riusciti anche per la coraggiosa opposizione al sabotaggio dei dirigenti libici degli impianti stessi. Tra l’altro, è rimasto finora taciuto il progetto di metà marzo di bombardare le piattaforme offshore d’estrazione dell’Eni italiano nel golfo della Sirte. Sin dai primi giorni della rivoluzione i dipendenti europei dell’Eni erano stati rimpatriati, lasciando gli impianti nelle mani di addetti locali o di origine orientale, poi dal regime di Tripoli giungeva una richiesta scritta all’Eni di ‘evacuare tutti’ dai propri impianti (per evitare vittime civili), preludio ad una distruzione totale da parte dell'aviazione di Tripoli e al conseguente massiccio inquinamento del Mediterraneo. Questo criminale progetto fallì grazie alla supremazia aerea che, seppur molto tardiva, venne stabilita proprio in quei giorni da Francia e Inghilterra........
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