mercoledì 20 luglio 2011

cosa accade nel cervello quando si crea musica


di Luca Tremolada da Nova n°179 , stralci:    
Cinque note musicali, cento-ventotto elettrodi, due pianisti con cuffia e una domanda: cosa succede nel nostro cervello quando creiamo musica. ............ Due pianisti concertisti (e anche compositori) uno davanti all'altro si sono esibiti con una cuffia tempestata di elettrodi collegati a una macchina che misura l'Elettroencefalogramma. Dopo poche note suggerite dal pubblico i musicisti hanno iniziato a suonare, improvvisando a quattro mani. Su uno schermo sopra le loro teste veniva trasmesso il tracciato della loro attività cerebrale. A commentare .... Pierre Magistiretti, direttore del Brain Mind Instìtute presso l'Ecole Polyte-chnique Federale di Losànna e Francois Ansermet, psicanalista ' e professore all'università di Ginevra. «il corpo - spiega il direttore del Brain Mind Institute -entra in gioco nell'attività di improvvisazione o perlomeno nella decisione di produrre  una nota piuttosto che  un'altra. ......... Il sistema sensoriale che in ogni istante ci informa sullo stato del nostro corpo gioca un ruolo determinante anche nel processo di creatività».............«Volevamo capire - spiega Magistretti - cosa succedeva ai tracciati nel momento di pura improvvisazione. .......». L'ipotesi dei due scienziati era la seguente: il processo di creazione musicale, così come la sua interpretazione o il suo ascolto, ha la proprietà di mettere in sincronico insiemi di tracce neuronali e somatici. Nel corso dell'esperimento si è studiata la localizzazione delle aree del cervello che si attivano quando sì suona, soprattutto quando i due pianisti si rispondono in momenti di particolare sincronia.
I due scienziati inseriscono questi studi all'interno di una più ampia ricerca ripresa nel saggio "A ognuno il suo cervello" (Bollati Boringhieri)
.......... In particolare, l'osservazione dei cambiaménti di attività cerebrale durante le diverse fasi di una psicanalisi rappresenta per loro un approccio sperimentale per studiare le basi biologiche dell'inconscio. All'interno di questa ricerca si inscrive il secondo esperimento che appunto vuole individuare quali zone del cervello usiamo più intensamente durante una attività apparentemente "astratta" o emergente dall'inconscio come l'improvvisazione. Per semplificare, questi esperimenti ci confortano nell'affermare che senza corpo (e sensazioni) e senza interazioni con gli altri non sarebbe possibile inventare melodie e scale. Conferme in questo senso arrivano anche da altri campi di ricerca che sottolineano il ruolo delle interazioni. La capacità di parti del cervello umano di attivarsi alla percezione delle emozioni altrui, ...........

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