venerdì 29 luglio 2011

Prodi: “Lega Nord antieuropeista e l’Italia torni protagonista nel mondo"


Un continente senza una guida, la Lega Nordche mina l’unità dell’Europa e l’assenza delle democrazie occidentali, al limite della latitanza, nei momenti topici del pianeta, come accaduto nel caso delle rivolte nel Maghreb..........L’Italia smetta di aver paura altrimenti si dissolverà”. L’esordio sarcastico è chiaro: alzando le mani annuncia che “noi non andiamo mai oltre”. Andare oltre è infatti ciò che si chiede non solo all’Emilia Romagna e all’Italia, ma anche all’Europa, che “ancora una volta manca assolutamente di leadership” perché “i Paesi vanno ognuno per conto proprio”. E per Prodi “lavera Cina del mondo è la Germania”. Il problema è che se la Deutsche Bank vende 7 miliardi di titoli italiani, vuol dire che il Belpaese non ha la stabilità richiesta dallo sviluppo europeo e non tesse nemmeno legami di solidarietà rischiando di “giocare in difesa”.......Una maggiore partecipazione dell’Italia allo scacchiere internazionale sarebbe certamente auspicabile, ma avverte che “non è facile pensare di far parte di un’Europa compatta, quando una parte del governo la disconosce. La Lega è una forza dichiaratamente antieuropeista”. Ma la nazione – e non è sola in questo – teme le sue risorse: “Dei migranti, della globalizzazione, della trasformazione. In Europa ci siamo entrati con la paura di perdere”. E la paura non aiuta, anzi, ammonisce Prodi: “Se non la finiamo di aver paura, ci si dissolve”.


orso castano: era ora che ricomparisse il fondatore dei DS per dire la sua. Un politico (e non solo, e' anche uno studioso universitario) del suo peso non puo' tacere mentre il suo paese va allo sbando. Siamo in ritardo , in forte ritardo, non mancano per' le idee e gli uomini. Vediamola dal punto di vista degli strizzacervelli: andiamo oltre la "psichiatria fossile" , quella dei "psicoculi di pietra" .  La "psichiatria del disagio sociale", quella che colloca concretamente l'essere umano al centro della complessita'  della vita , deve interrogarsi anche sulla concezione dell'uomo che certe forze politiche al governo hanno e riflettere di conseguenza. La "Psichiatria del disagio" non e' quella assistenzialistica che si vorrebbe creare, tutta slogan ormai superati, attenta (giustamente, ma sterilmente) a che non si ricreino sacche e contenitori di emarginazione. Perche'  nonostante i suoi slogan, si stanno ricreando. La "psichiatria del disagio" dovrebbe proporre una rivolta  umanistica, una riscossa della dignita' umana, una deeconomicizzazione dell'essere umano che diventi padrone dei processi economici e politici intorno a lui per controllarli , per costruire quella dignita' umana che sempre di piu' ogni giorno viene corrosa.

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