domenica 17 luglio 2011

Manovra, i pensionati tirano la cinghia , soldi alle caste : una vergogna , no' alle liberalizzazioni, cresce la poverta'!!


da Reggionline

sabato 16 luglio 2011
Due emendamenti del Pdl affondano il taglio degli stipendi dei parlamentari. I sacrifici toccano solo ai cittadini
orso castano: e' solo una vergogna e con che facia di bronzo vengono a proporci questa manovra. E' una situazione molto vicino alla grecia: i peccati e gli errori delle caste li pagano sempre i poveri. Ci si chiede se vale la pena ancora di andare a votare!!
ROMA - Una vergogna, taglio immediato delle pensioni per chi guadagna mille euro al mese e differimento, con sconto gigantesco, dei tagli alle indennità dei parlamentari che già percepiscono stipendi da favola. Ne dà notizia stamattina Repubblica on line che evidenzia come nella manovra appena approvata, che comporterà sacrifici enormi per gli italiani fra ticket e superbolli su famiglie e risparmiatori, sono comparsi un paio di emendamenti che graziano i parlamentari.Il colpo grosso è andato in scena nel chiuso delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio al Senato sulla norma più attesa. Un paio di emendamenti targati Pdl ha affondato i tagli agli stipendi della "casta". Il testo originario di Tremonti prevedeva (dalla prossima legislatura) l'equiparazione delle attuali indennità parlamentari italiane a quelle dei 17 paesi dell'area euro. Significava passare dai 12mila euro lordi dei nostri parlamentari ai 5.339 della media europea. Questo avrebbe permesso un risparmio di ottanta milioni di euro fra Camera e Senato. 
Risparmio completamente azzerato, secondo quanto scrive Repubblica, grazie all'emendamento 1.1 del relatore.........
in 
commissione, il pidiellino Picchetto, che prevede intanto un adeguamento


commissione, il pidiellino Picchetto, che prevede intanto un adeguamento
della paga a quella non dei 17 paesi euro, ma dei "sei principali"
paesi Ue, quindi dei più grandi. Infine, con l'emendamento 1.2 del duo
siciliano (sempre Pdl) Fleres-Ferrara, con cui viene sancito che in
futuro l'adeguamento andrà fatto in base alla "media", sì, ma
"ponderata, rispetto al Pil" di quei paesi. Dovrà tener conto cioè non
del numero dei cittadini, ma della ricchezza dei sei paesi.
Andrà a finire, con la "media ponderata rispetto al Pil" di quei Paesi,  che la decurtazione degli stipendi nemmeno ci sarà.
Ma non è l'unica "balla" raccontata agli italiani perché nella manovra è scomparss la norma che
cancellava i vitalizi dei parlamentari che - grazie ai 2.238 assegni
staccati ogni mese da Camera e Senato per gli "ex" - comportano un
esborso annuo da 218,3 milioni di euro: ben più che per gli onorevoli in
servizio.
Repubblica segnala inoltre che non è "mai messa nero su bianco quella annunciata sull'azzeramento
delle indennità da 2.243 euro dei ministri (che si somma a quella da
parlamentare) che avrebbe consentito di risparmiare 100 mila euro al
mese, dunque un milione e 200 mila euro l'anno".
Le auto blu - che sono oltre 15 mila e costano 1
miliardo di euro l'anno - non potranno avere in futuro una cilindrata
superiore a 1.600, ma quelle in servizio saranno tenute fino alla
rottamazione. I rimborsi elettorali ai partiti per le elezioni, che
pesano per 180 milioni di euro, saranno ridotti, ma solo "dalla prossima
legislatura" e solo del 10 per cento: 18 milioni appena di risparmio. A tirare la cinghia, così, restano solo i pensionati e le famiglie, mentre la "casta" continua a percepire stipendi da favola.

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