Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) - L'ictus non è una fatalità, ma si può prevenire e curare.
"Baster
ebbe tenere sotto controllo i principali fattori di rischio: glicemia, colesterolo, pressione arteriosa, fibrillazione atriale ed evitare il fumo per ridurre dell'80% il rischio di avere un attacco.Se poi si è colpiti dall'ictus e si è portati entro le 4 o 5 ore in una Stroke unit (Unità di emergenza dedicata), la mortalità a tre mesi diminuisce di circa il 15% e l'invalidità ad un anno addirittura del 25%". E' la fotografia scattata da Vladimir Hachinski, docente di epidemiologia e neurologia all'University of Western Ontario in Canada, intervenuto oggi a Roma al seminario 'Scacco all'ictus', organizzato dalla Casagit in collaborazione con Alice Italia onlus, con il patrocinio di Federsanitá Anci.
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La prevenzione, quindi, é la chiave per vivere meglio e più a lungo.
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