martedì 10 dicembre 2013

W.V.Quine e D. Dennet : ontologia/conoscenza : a read key for science


D. Dennet : e'docente di Filosofia e direttore del Centro per gli Studi Cognitivi della Tufts University. Ha frequentato l'Università Harvard e quella di Oxford, dove è stato allievo di Gilbert Ryle e Willard Van Orman Quine, e ha insegnato all'Università della California, a Pittsburgh, a Oxford e alla École Normale Supérieure di Parigi. Nelle sue ultime ricerche si occupa di coscienza, filosofia della mente e intelligenza artificiale ed è noto per aver creato il concetto di sistema intenzionale, oltre che per i suoi contributi alle fondamenta concettuali della biologia evoluzionisticaattraverso i quali ha avallato le tesi dell'etologo Richard  .

W.V.Quine : .............Olismo della conferma e relatività ontologica[modifica | modifica sorgente]
La tesi centrale che sta alla base della indeterminatezza della traduzione e di altri sviluppi dell'opera di Quine è costituita dalla relatività ontologica e dalla teoria correlata dell'olismo della conferma. La premessa dell'olismo della conferma è che tutte le teorie di quello che esiste (e le affermazioni derivate nel loro ambito) non sono sufficientemente determinate dai dati empirici (dati, dati sensoriali, evidenza); ogni teoria con la sua interpretazione dell'evidenza è ugualmente giustificabile. Così la Weltanschauung degli dèi omerici secondo gli antichi greci è credibile quanto le onde elettromagnetiche del mondo dei fisici.
Per quanto riguarda la sua personale credenza, Quine chiarisce alla fine di Due dogmi dell'empirismo:
« In quanto empirista, continuo a considerare lo schema concettuale della scienza uno strumento, in definitiva, per predire l'esperienza futura alla luce di quella passata. Gli oggetti fisici sono introdotti dal punto di vista concettuale come utili intermediari - non tramite una definizione in termini di esperienza, ma semplicemente come postulati [posits] irriducibili, simili, dal punto di vista epistemologico, agli dèi di Omero. [...] Da parte mia, in quanto fisicalista laico, credo negli oggetti fisici e non negli dèi di Omero; e ritengo che sia un errore scientifico fare altrimenti. Ma dal punto di vista del fondamento epistemologico, gli oggetti fisici e gli dèi di Omero differiscono solo quanto al grado e non quanto al genere. Entrambi i tipi di entità entrano nella nostra concezione soltanto come presupposti culturali. »
(dalla raccolta "Da Un punto di vista logico", p. 62.)
Il relativismo ontologico di Quine lo conduce a concordare con Pierre Duhem quando ritiene che per ogni collezione di evidenza empirica ci sarebbero sempre molte teorie in grado di renderne conto, di inquadrarla. Quindi non è possibile verificare o falsificare una teoria semplicemente confrontandola con l'evidenza empirica; la teoria può sempre essere salvata con qualche modifica. Per Quine il pensiero scientifico ha formato una rete coerente nella quale ogni parte potrebbe essere alterata alla luce dell'evidenza empirica e nella quale nessuna evidenza empirica potrebbe costringere alla revisione di una parte.
L'opera di Quine ha contribuito a una larga accettazione dello strumentalismo nella filosofia della scienza.

da Understanding Society..................I realisti critici - Roy Bhaskar in particolare - attribuiscono una grande importanza alla questione dell'ontologia. Una teoria di ontologia dovrebbe descrivere il tipo di cose, relazioni, e le forze che esistono in un regno. Così i filosofi pre-socratici sono stati impegnati in teoria ontologica quando hanno chiesto la questione, ciò che importa è composto da - atomi o un plenum? La questione che sollevo qui è uno di metodologia filosofica: che tipo di fondamento epistemico è disponibile per formulare e difendere una teoria dell'ontologia? Come possiamo pretendere di conoscere diverse verità circa la natura della realtà? Sembra che ci siano tre possibilità............................

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