domenica 15 febbraio 2015

il cesarismo ed il senato: la morte della repubblica romana ; sembra di parlare di Renzi , ma e' un tornare alla storia Romana , Vichianamente, ed a Gramsci, alla sua lungimiranza, alla profondita' del suo pensiero immerso costantemente nella "praxsis"politica dei suoi tempi:r

Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis (CiceroneDe Oratore) :la crisi della repubblica a Roma – Il cesarismo

Renato Guttuso, Notte

Renato Guttuso, portella delle Ginestre

Dall’80 al 40 a.C. la situazione politica a Roma precipitò verso esiti dal chiaro valore (link)  antidemocratico.


Il giovane Gneo Pompeo, già ufficiale di Silla, si mise in evidenza attraverso tre imprese. Nel 77 a.C. ebbe ragione di Marco Emilio Lepido che nell'Etruria e nella Cisalpina, aveva tentato di abolire la costituzione sillana. In Spagna nel 72 a.C., domò l'insurrezione dei Lusitani guidata da Quinto Sertorio. In Italia, pose fine a una rivolta di schiavi guidata dal trace Spartaco nel 73 a.C., e già affrontata dal generale Marco Licinio Crasso. Insieme a Pompeo e Crasso questo fu eletto console nel 70 a.C.; allo scopo di diminuire l'attività del senato, i due restituirono l'autorità ai tribuni e il controllo dei processi ai cavalieri.Un altro uomo stava emergendo, Marco Tullio Cicerone, I'oratore che era riuscito a far condannare, per le molte ruberie, Verre, ex governatore della Sicilia. Nel 67 a.C. Pompeo, al comando di una potente flotta vinse i pirati che spadroneggiavano nel Mediterraneo.
Nel 66 a.C. Mitridate, il re del Ponto, tentò una nuova offensiva contro Roma. Pompeo fu mandato in Oriente e, dopo il suicidio del re, conquistò la regione, fece della Siria e della Giudea due provincie romane e sottomise l'Armenia e la Bitinia.
Il primo Triumvirato
Nel frattempo a Roma il partito dei popolari appoggiava Caio Giulio Cesare, un aristocratico simpatizzante di Mario. Un altro personaggio raccoglieva seguaci, promettendo l'allargamento della cittadinanza, la cancellazione dei debiti e la distribuzione di nuove terre, il sillano Lucio Sergio Catilina.Sconfitto da Cicerone nell'ascesa al consolato nel 63 a.C., ordì una congiura. Cicerone lo smascherò in una seduta senatoria (le famose 4 orazioni Catilinarie), costringendolo a fuggire in Etruria dove poco dopo fu sconfitto e ucciso in battaglia.
Rientrato dall'Oriente, Pompeo sciolse l'esercito e rinunciò a instaurare una dittatura, contestato dal senato per l'ordinamento dato all'Asia, si alleò con Cesare e Crasso formando il primo Triumvirato.
La conquista della Gallia
Il carattere di questo accordo fu soltanto privato, non istituzionale. Cesare ottenne il consolato nel 59 a.C. e fece approvare la distribuzione di terre ai veterani di Pompeo.
L'anno dopo ottenne il governo della Gallia Cisalpina e Narbonese. Arrivato in Gallia nel 58 a.C., costrinse gli Elvezi a rinunciare alla Gallia Narbonese e il principe germanico Ariovisto al protettorato sugli Edui. Sconfitti anche Belgi e Aquitani (57 a.C.), riorganizzò l'intera Gallia in una nuova provincia.Nel convegno di Lucca del 56 a.C. Cesare ottenne il comando in Gallia per un altro quinquennio, mentre Pompeo e Crasso ebbero nuovamente il consolato. Nel 53 a.C. Crasso morì in battaglia contro i Parti, che sbaragliarono l'esercito romano a Cana, in Siria. Pompeo e Cesare rimasero soli. Cesare si preparò alla conquista della Britannia, ma fu costretto a rientrare in Gallia per sedare la rivolta diVercingetorige, re degli Arverni. Vintolo nel 52 a.C., riuscì a pacificare l'intera Gallia (50 a.C.).A Roma continuava la lotta tra popolari e conservatori. Il tribunoPublio Clodio, seguace di Cesare, fece esiliare Cicerone il quale fu richiamato da Pompeo. Scoppiarono tumulti e il senato incaricòPompeo di riportare l'ordine. Egli si fece così eleggere unico console nel 51 a.C.
Ia guerra civile e la morte di Cesare
Cesare rimase in Gallia fino al 49 a.C., quando il senato inviò un ultimatum con l'imposizione di abbandonare la provincia. Varcato il Rubicone (il fiume che divideva la Cisalpina dall'ltalia), Cesare marciò verso Roma. Era l'inizio della guerra civile. Pompeo, con il senato, fuggì in Oriente cercando d organizzare l'esercito. Lo scontro decisivo avvenne aFarsalo in Tessaglia (48 a.C.). Cesare ebbe la meglio: Pompeo si rifugiò in Egitto presso Tolomeo XIV, il quale, per ottenere i favore diCesare, lo fece uccidere a tradimento.Giunto in Egitto, Cesare affidò il trono a Cleopatra, sorella di Tolomeo della quale era divenuto l'amante. Nel 47 a.C. sconfisse Farnace figlio di Mitridate in Africa e in Spagna vinse definitivamente la resistenza dei pompeiani (46-45 a.C.).Tornato a Roma, ormai senza rivali, si dedicò a una serie di riforme economiche e sociali. Console dal 48 a.C. in poi, nel 46 fu nominato dittatore per dieci anni e, all'inizio del 44, dittatore a vita. Tale somma di poteri provocò il risentimento di uomini del suo partito. Alle Idi di marzo (il 15) del 44 a.C., durante una riunione del senato, fu ucciso in una congiura dai repubblicani Bruto e Cassio
Esordio e ascesa di Ottaviano
La successione a Cesare fu contesa da Antonio, generale di Cesare, e Ottaviano, un giovane adottato da Cesare col nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano.............

Naturalmente il concetto di democrazia, già così problematico per la civiltà ateniese, è in questo contesto del tutto improprio. Ma improprio non vuol dire errato.Se si confrontano i comportamenti e gli obiettivi perseguiti dalle due componenti politiche che si affrontarono nella storia della repubblica dal dramma dei Gracchi in poi, non può sfuggire che i populares incarnarono una serie di ideali molto vicini a quanto noi oggi intendiamo per giustizia, uguaglianza ed equa distribuzione delle possibilità.Quello delle leggi di riforma agraria è un tema che ha attraversato la Storia dell’umanità e ha caratterizzato la vita di tutti i movimenti popolari che nel Terzo Mondo hanno lottato o lottano tuttora per la giustizia sociale e l’eliminazione della povertà. Il diritto di cittadinanza e di suffragio è un obiettivo che ha accomunato nel tempo e nello spazio tutti i movimenti politici liberali e democratici dell’Occidente. La riforma della giustizia, ovvero il principio secondo cui il giudice è al di sopra delle parti, fu un principio basilare della Rivoluzione francese ed è il pilastro della moderna giurisprudenza. E così via.
d  Antonio Labriola(1843 Cassino- Roma 1904)  "le idee non cadono dal cielo"

d
Fara Misuraca ed Alfonso Grasso (link, articolo da leggere !!)
.........  "Il vero nemico contro cui muovere guerra diventa allora l'indifferenza: “l'indifferenza é il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, é la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica “. (La città Futura, 1917, numero unico)
Il pensiero di Gramsci, dove ideologia, filosofia e prassi politica trovavano una profonda unità, era volto verso la comprensione della reale situazione italiana dell'epoca e nella certezza della possibilità di trasformarla in senso socialista.
Gramsci considerava il fascismo come punto massimo di crisi della società borghese (massima espressione della dittatura del capitale), poiché alla classe dominante, priva della egemonia sociale, intellettuale e morale che cattura il consenso delle masse, rimaneva solo la forza coercitiva. È da sottolineare, secondo noi, che sia Gramsci che Croce in realtà non hanno compreso pienamente il fascismo che hanno subìto: non hanno considerato, diversamente da Gobetti, che il fascismo era “l’autobiografia della nazione”, il rigurgito di tutti i difetti travestiti da virtù.
Nei Quaderni del carcere Gramsci parla anche di “cesarismo”, riferendosi ad un conflitto in cui le due parti interessate sono in equilibrio, tanto che la situazione può solo risolversi con una distruzione reciproca: "Il cesarismo è la categoria in cui Max Weber ed Antonio Gramsci facevano ricadere le dittature del loro tempo. Questi regimi non si basano solo su strumenti di repressione, ma anche sul consenso. Sono incentrati sulla figura di un capo carismatico e su un forte apparato statale. All’ideologia si sostituisce il carisma del capo. Specifica di questa dittatura è la mediazione tra interessi contrastanti. Il termine deriva dalla dittatura di Cesare nell’antica Roma. In base all'ideologia si parla di sultanismo (cesarismo reazionario), peronismo (cesarismo apolitico, ma la definizione è ambigua), bonapartismo (cesarismo rivoluzionario, quello di Napoleone I e Napoleone III)."
“Si può dire che il cesarismo esprime una situazione in cui le forze in lotta si equilibrano in modo catastrofico, cioè si equilibrano in modo che la continuazione della lotta non può concludersi che con la distruzione reciproca. Quando la forza progressiva A lotta con la forza regressiva B, può avvenire non solo che A vinca B o B vinca A, può avvenire anche che non vinca né A né B, ma si svenino reciprocamente e una terza forza C intervenga dall’esterno assoggettando ciò che resta di A e di B. Nell’Italia dopo la morte del Magnifico è appunto successo questo, com’era successo nel mondo antico con le invasioni barbariche. Ma il cesarismo, se esprime sempre la soluzione "arbitrale", affidata a una grande personalità, di una situazione storico-politica caratterizzata da un equilibrio di forze a prospettiva catastrofica, non ha sempre lo stesso significato storico.
Ci può essere un cesarismo progressivo e uno regressivo e il significato esatto di ogni forma di cesarismo, in ultima analisi, può essere ricostruito dalla storia concreta e non da uno schema sociologico. È progressivo il cesarismo, quando il suo intervento aiuta la forza progressiva a trionfare sia pure con certi compromessi e temperamenti limitativi della vittoria; è regressivo quando il suo intervento aiuta a trionfare la forza regressiva, anche in questo caso con certi compromessi e limitazioni, che però hanno un valore, una portata e un significato diversi che non nel caso precedente. Cesare e Napoleone I sono esempi di cesarismo progressivo. Napoleone III e Bismarck di cesarismo regressivo. Si tratta di vedere se nella dialettica rivoluzione-restaurazione è l’elemento rivoluzione o quello restaurazione che prevale, poiché è certo che nel movimento storico non si torna mai indietro e non esistono restaurazioni in toto. Del resto il cesarismo è una formula polemico-ideologica e non un canone di interpretazione storica. Si può avere soluzione cesarista anche senza un Cesare, senza una grande personalità "eroica e rappresentativa". Il sistema parlamentare ha dato anch’esso un meccanismo per tali soluzioni di compromesso. […]” ( Quaderni del carcere, Einaudi, Torino, 1975, vol. III, p.1619-1622)

orso  castano: Renzi sta operando sul versante del "Cesarismo Regressivo", prima alleandosi con le forze reazionarie ed adesso provando, raggruppando con dubbi ed oscuri metodi qualsiasi deputato sia disposto a seguirlo , anche quelli appartenenti alla cosiddetta "minoranza interna" che di opposizione  reale e storica, oggettivamente (a parte qualche piccolo esempio),  assolutamente inesisitenti, nulla sanno  (come l'astuto Bersani, che va smascherato con chiarezza, oggi alleato di Renzi e della sua spuria "base" chiaramente di destra) ; anzi , questi opportunisti, sono  oggettivamente alleati delle idee di destra di Renzi, idee delle piu' retrive, vicinissime a chi (Benito) considerava il Parlamento "un'aula sorda e grigia, un bivacco di manipoli" dove la dialettica non poteva/doveva abitare (Il discorso del bivacco è stato il primo discorso tenuto alla Camera dei deputati del Regno d'Italia da Benito Mussolini in veste dipresidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, link che riporta la voce del discorso da wikipedia).
Vorrei ancora riportare la squallida immagine di un parlamento semivuoto, occupato solo da deputati non eletti dal popolo , delle destra piu' cinica e feroce, capitanati da un "ducetto" che , considerando , come detto le opposizioni un "bivacco di manipoli" si autoproclama "trasmormatore moderno" della Costituzione. Fatto gravissimo che il Presidente della Repubblica , on. Mattarella lascia candidamente passare andandosene in volo , si', ma da cattolico - sembra l'unica sua preoccupazione- su un volo di linea. 
Che triste fine sta facendo la nostra Repubblica!! 
Il tutto mentre un placido ministro esteri Paolo Gentiloni annuncia che andremo in guerra, si , ma con calma, cioe' aspettando che l'ONU ce lo dica, mentre orde di assassini manu militari costringono gommoni carichi di miseria ad annegare nel Mediterraneo , ormai ridotto ad una fossa comune di poveri cristi schiavi della mafia e dell'orrore. Che Dio e le preghiere di Papa Francesco ci aiutino assieme alla misericordia divina, che , se puo' perdoni(o castighi) questi miseri esseri umani senza spina dorsale ne' pensiero!!


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