sabato 7 febbraio 2015

Lorenzin non mettere i bastoni tra le ruote, la Sanita' Italiana va radicalmente rinnovata. Basta con i culi di pietra e la corruzione che ne segue, basta con i politici che comandano la Sanita' Pubblica!

orso castano: la Sanita' pubblica, lo sanno i pazienti, e' un colabrodo , tutta nomine politiche e raccomandazioni , anche per farsi visitare in fretta quando se ne ha bisogno, dove spesso , mancando i medici, gli infermieri ne occupano il posto, controllata da primari , spesso asstone, bloccati con l'attack da oltre trent'anni, che costruiscono vere e priprie dinastie, in accordo (nascosto?) con gli assessori di turno delle regioni, veri boss della sanita'  E tutti sappiamo come vengono gestite le Regioni, e Dio c'e' ne scampi e liberi dal dover dipendere dalla loro burocrazia che  spesso , le cronache lo dicono, e' collusa con forze molto oscure!! Lorenzi abbia il pudore di tacere, gli altri tromboni che sono contro le liberalizzazioni e che elenchiamo sotto l'articolo stiano zitti. La sanita' italiana va rinnovata nel profondo . I tromboni la smettano con i loroguaiti illiberali che difendono solo posizioni di privilegio e , spesso, posizioni da cui scaturiscono solo corrizione  e privilegi illeciti.
Un Brava alla Ministra Guidi, Vada avanti con forza per liberalizzare un Sistema allo Sfascio!!



da.......per la sanità la mano di Federica Guidi va giù pesante sulle farmacie.  netta l'opposizione di Lorenzin che ha fatto già sapere che sulle liberalizzazioni sanitarie deve essere lei a dire l’ultima parola,....... nel dettaglio le proposte allo studio.  Per la sanità oltre alle farmacie, figurano nuove norme per l’accesso dei privati all’esercizio di attività sanitarie non convenzionate con il Ssn, si abbassa la soglia di differenza di prezzo per la rinegoziazione degli acquisti di beni e servizi. E poi nuove norme sull’accreditamento, con una stretta sulle verifiche che diventano biennali per garantire una maggiore rotazione degli accessi all’accreditamento(bene!!) E ancora, accelerazione del rimborso Ssn per i nuovi farmaci generici epiù trasparenza sulle attività e la qualità dei servizi sanitari regionali.
Sanità privata (non convenzionata con il Ssn): l’obiettivo è d’incrementare la libertà di accesso per le attività sanitarie non convenzionate con il Ssn. Le ipotesi contenute nella bozza sono due.La prima prevede per la realizzazione di strutture sanitarie private, l’abolizione della verifica di compatibilità che il Comune deve acquisire dalla Regione (bene)!. In alternativa, la seconda ipotesi sul tavolo prevede che sia il Comune a rilasciare autorizzazioni e concessioni escludendo verifiche sui fabbisogni di servizi sanitari.(ndr: molti comiuni sono stati commissariati per MAFIA!!)
 Prezzi di riferimento per i beni e servizi. Viene abbassata al 5% (oggi è il 20%) la soglia oltre la quale la differenza di prezzo per un bene sanitario rispetto a quelli di riferimento (compresi dispositivi medici e farmaci ospedalieri) può giustificare la rinegoziazione dei contratti di acquisto da parte delle Asl e in caso di mancato accordo la recessione dallo stesso.
 Farmaci equivalentiViene abrogata la norma del decreto Balduzzi che prevede che in sede di revisione e aggiornamento del Prontuario farmaceutico nazionale, “i medicinali equivalenti, ai sensi di legge, ai medicinali di cui è in scadenza il brevetto o il certificato di protezione complementare non possono essere classificati come farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale con decorrenza anteriore alla data di scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare, pubblicata dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi delle vigenti disposizioni di legge”. In sostanza si accelera la rimborsabilità a carico del Ssn dei farmaci equivalenti (BENE!).
 
Revisione accreditament
i. Ogni Regione dovrà, ogni due anni, verificare, in base agli obiettivi di Piano sanitario regionale, il numero e la dislocazione delle strutture accreditate. In caso di mancato o parziale raggiungimento dei livelli essenziali e uniformi di assistenza e al fine di razionalizzare la rete delle strutture accreditate, ogni Regione dovrà indire, almeno ogni due anni, una selezione per l'accreditamento istituzionale di operatori privati operanti da almeno due anni. In sostanza sembra si voglia “sbloccare” o comunque favorire maggiormente nuovi ingressi di privati sulla base di verifiche più puntuali e più vicine nel tempo del bacino di accreditati “storici”.

FarmacieDue le ipotesi sul tappeto: una suggerita dall'Antitrust che indica la possibilità di intervenire sulla legge n. 475/1968 trasformando il numero massimo in numero minimo e dunque inserendo dopo le parole "una farmacia", la seguente "almeno". In sostanza sarà il Comune a decidere quante farmacie si possono aprire sul suo territorio, senza alcun limite massimo rispetto alla popolazione, fermo restando l’obbligo della presenza di una farmacia ogni 3.300 abitanti. L'altra opzione prevede invece l'abbassamento ulteriore della soglia di popolazione richiesta per l'apertura delle farmacie, passando dagli attuali 3.300 abitanti per farmacia  a 1.500 abitanti. In sostanza,con questi nuovi standard si potrebbero aprire più del doppio delle farmacie oggi esistenti. Inoltre, in  tutte i due i casi il ddl prevede l’eliminazione del limite di quattro licenze per le società di farmacisti inserito da Bersani con le sue “lenzuolate”, aprendo così la strada alle grandi catene di farmacie gestite dalle società.

Farmaci di fascia C (con ricetta). Anche in questo caso, ci sono due ipotesi allo studio. La prima prevede la possibilità per la Parafarmacie di vendere anche i farmaci di fascia C con ricetta, sia quelli branded che gli equivalenti. Nella seconda si prevede invece la liberalizzazione dei soli equivalenti appartenenti a questa categoria.

Open data. Le Regioni dovranno pubblicare sul proprio sito internet dei rapporti periodici che illustrino le attività mediche svolte e il livelli di qualità del servizio erogato, con particolare riferimento ai volumi di attività clinica, ai tempi di attesa per l'erogazione delle prestazioni, nonché alle competenze del personale medico, garantendo ai cittadini la massima fruizione dei relativi risultati informativi.

6  febbraio 2015
orso castano : Lorenzin non difendere privilegi di casta, basta, cerca di tacere !
e Chiamparino, il sinistro, pensi ai regali fatti alla burocrazia della sua Regione , tutti soldi tolti allo sviluppo ed alla occupazione

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