lunedì 6 luglio 2015

Piemonte. Al via nuova rete assistenza territoriale :de'ja'vu' e de'ja've'cu


orso castano: nihil sub sole novumcose gia' sentite , ripetute e starripetute ma mai attuate.
Gli equilibri di distribuzione di competenze (e , quindi, compensi) , in questa sintesi non vengono neppure sfiorati, Chi ha dato ha dato, chi ha avuto , ha avuto, scurdimmece o passato. (ad es. gli accreditamenti, per cui tanto scandalo ci fu con coinvolgimento di importanti pezzi del PD) sono gelosamente custoditi e gestiti, con un metodo spaventossamente clienterale senza neppure l'ombra di un concorso -tutti i medici assunti per chiamata diretta- alla faccia della meritocrazia e dei diritti di quelli che non hanno calci nel sedere , tanto paga "pantalone",cioe' i cittadini.
I Distretti, in generale , i cui responsabili sono direttamente nominati dal Direttore generale e rispondono solo a lui (come il medico competente altra figura amletica dipendente totalmente dal potere centrale , cioe' il Direttore Generale, di nomina politica Regionale) , cioe' dalla politica, che “dovrebbe difenderela salute dei lavoratori insieme al datore di lavoro (sic!!) , i Distretti dicevo non hanno finora mostrato grande brillantezza, appiattiti spesso su progetti e soldi regionali destinati ai medici di medicina Generale. La Prevenzione, la medicina integrata, gli studi per utilizzare farmaci piu' soft: neppure l'ombra di una parola. I progetti di prevenzione sono quelli stabiliti dalla Regione che ne stabilisce tutte le modalita' (ed i soldi)
I medici di medicina generale sempre piu'si caratterizzano come una corporazione chiusa che , nel loro fortino, dentro le solide mura dell'Ordine dei medici, non mollano nulla di nulla se non c'e' dietro un compenso. Della prevenzione , quella concretamente svolta , e spesso, dal settore terziario, non fa parola . Quindi , solite buone intenzioni scritte sulla carta, tante , tantissime riunioni di protagonisti, e speriamo bene cambi qualcosa. Speriamo cche “fatta la legge.....”

Obiettivo: garantire connessioni con il tessuto ospedaliero 29 GIU - “Un atto di programmazione che procederà di pari passo con la revisione della rete ospedaliera, a partire da2016,....................  Piemonte”. L’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta,... L’obiettivo è quello di strutturare reti territoriali connesse con le reti ospedaliere ........ una popolazione che invecchia, “ma soprattutto - dice Saitta - riportare nella sanità una vera civiltà assistenziale, che eviti inutili e dispendiosi passaggi ......

Il Piemonte, dove vivono il 7 % degli italiani, è una delle regioni più vecchie: nel 2011 gli over 65 erano 1.023.195 e l’indice di invecchiamento (che rapporta gli ultrasessantacinquenni al totale della popolazione) era del 23.4 % mentre alla stessa data, in Italia gli over 65 anni erano 12.301.537 pari al 20.3 % del totale della popolazione. Una popolazione che invecchia in condizioni di salute migliori, perché negli ultimi decenni è profondamente mutato lo scenario epidemiologico caratterizzato da un aumento della prevalenza di patologie croniche, di cui in Italia (dati Istat 2011) soffre almeno il 38.6% della popolazione."........i pazienti cronici necessitano di risposte integrate e multidisciplinari. Le strutture ospedaliere restano la sede più adatta per la diagnosi e la cura degli episodi acuti, ma le altre prestazioni (visite ed esami specialistici, consumo di farmaci, riabilitazione) hanno sul territorio il luogo più appropriato di erogazione, spesso anche al domicilio stesso dei pazienti: per la diffusione di patologie croniche a rilevante impatto sociale, vogliamo conciliare esigenze di equità e di solidarietà con il quadro delle risorse disponibili”.
L’assistenza socio sanitaria territoriale rappresenta uno dei tre macro livelli di assistenza in cui si vuole declinare l’offerta del servizio sanitario in Piemonte (insieme alla prevenzione e all’assistenza ospedaliera) attraverso: assistenza primaria (medicina generale, pediatria di libera scelta e continuità assistenziale), assistenza specialistica territoriale e attività erogate dalle strutture distrettuali delle Asl (assistenza domiciliare e residenziale socio-sanitaria ad anziani non autosufficienti, disabili, minori, salute mentale).......
 valorizzazione del ruolo dei Distretto come articolazione operativa fondamentale delle Asl per il governo della rete territoriale, ma anche il ruolo del sistema dell’assistenza primaria, compresa la continuità assistenziale, .....; 2° poi il coordinamento tra medici di famiglia e pediatri di libera scelta, strutture operative a gestione diretta, servizi specialistici ambulatoriali e strutture ospedaliere ed extra-ospedaliere accreditate; l’erogazione delle prestazioni afferenti all’area socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria.
Il piano di assistenza territoriale (PAT) dovrà essere adottato da ogni singola Azienda sanitaria entro il 31 dicembre 2015 
Ribadito inoltre il ruolo dei sindaci nella programmazione territoriale distrettuale, ........
 29 giugno 201

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