domenica 27 settembre 2015

Le alte temperature hanno colpito duramente gli apparati glaciali. Il ghiacciaio del Belvedere, sul versante piemontese, nella parte terminale ha perso 3,5 metri di spessore. Dal 2001 in alcuni punti l'assottigliamento è stato superiore ai 70 metri

orso castano : il "consumismo" , anzi la cultura dilagante del consumismo di basso profilop, la globalizzazione dell'informazione, sopratutto di quella di infima specie , legata al consumismo deculturante ed alla massiccia genitalizzazione della stessa cultura di massa, che si ciba di gossip ed altre amenita' di qquesto tipo, restringono ad una cerchia non ampia (ben piu' diffusa dovrebbe essere , ad esempio, la conoscenza del global warming, sta portando ad una misconoscenza dei problemi , anzi delle catastrofi cher ci stanno crollando addosso. Il potere ed i suoi nani e ballerine si danno alacremente da fare perche' quanto sopra accada, insensibili e ciechi di fronte al futuro catastrofco che rischiamo di vederci crollare addosso. Occorre reagire. Come saggiamente ha detto Obama , questa e' l'ultima generazione che puo' fare qualcosa per frenare la catastrofe. Speriamo che le sue parole non siano blowind in te wind!!

Tutte le notizie di Rai News - ultime notizie in tempo reale - home page, logo rai newsSCIENZA CAMBIAMENTO CLIMATICO MONTE ROSA, È STATA UN'ALTRA ESTATE DI FUOCO: L'AGONIA DEI GHIACCIAI 

Le alte temperature hanno colpito duramente gli apparati glaciali. Il ghiacciaio del Belvedere, sul versante piemontese, nella parte terminale ha perso 3,5 metri di spessore. Dal 2001 in alcuni punti l'assottigliamento è stato superiore ai 70 metri Tweet21 Monte Rosa, la sofferenza degli ultimi ghiacciai (video) Il ghiacciaio del Belvedere, un gigante malato sul Monte Rosa (foto) Riflettori sulle meraviglie d'Italia: torna la Settimana del Pianeta Terra di Andrea Bettini Macugnaga (Vco) 26 settembre 2015 La prima carezza dell'inverno, una spruzzata di neve, è arrivata pochi giorni fa. Si tratta però di ben poca cosa rispetto agli schiaffi che le temperature da record degli ultimi mesi hanno rifilato ai ghiacciai alpini. Secondo il Cnr, quella che si è appena conclusa è stata la terza estate più calda dal 1800 a oggi, l'ennesimo periodo rovente imposto dal riscaldamento globale. Persi 3,5 metri di spessore in un anno Sul versante piemontese del Monte Rosa, sopra Macugnaga, il ghiacciaio del Belvedere è da tempo monitorato dagli scienziati. Alimentato dalle nevi che si accumulano su vette alte fino a 4600 metri, scende al di sotto dei 2000 metri di quota. Anche questo gigante è però in grossa difficoltà. “Rispetto allo scorso anno nella parte terminale lo spessore si è ridotto di 3,5 metri – dice il geologo Andrea Tamburini – Dal 2001, in alcuni punti l'assottigliamento è stato superiore ai 70 metri”. Morene che collassano Con il ghiacciaio che si ritira, l'intero ambiente circostante ne risente. Il Belvedere è circondato da morene laterali alte decine di metri, il livello raggiunto dal ghiaccio a metà Ottocento. Questi imponenti accumuli di detriti in alcuni punti stanno collassando perché non c'è più niente che li sostiene. Riserve idriche che si assottigliano L'aumento delle temperature medie ha però effetti anche più a valle. “Il Belvedere alimenta il fiume Toce e le sue acque raggiungono il Ticino e il Po – ricorda Silvio Seno, geologo dell'Università di Pavia – Le condizioni di salute dei ghiacciai sono importanti perché da loro dipendono le nostre riserve idriche”. La scomparsa dei ghiacciai alpini Ebbene, queste riserve d'acqua sono sempre più ridotte. Se nel 1850, alla fine della cosiddetta Piccola Era Glaciale, sulle Alpi c'erano 4500 chilometri quadrati di ghiacciai, oggi la loro superficie è di appena 1800 chilometri quadrati. Quelli italiani hanno perso circa il 30% della superficie solamente dagli anni '50 del Novecento ad oggi. L'influenza dell'uomo “I ghiacciai sono sentinelle dei cambiamenti climatici – spiega il geologo dell'Università di Pavia Roberto Seppi – Se le fluttuazioni nel corso dei secoli sono un fenomeno naturale, tutti i principali studi sono concordi nell'indicare che l'influenza delle attività umane è sempre più evidente. Dalla fine degli anni '80 l'aumento delle temperature ha accelerato moltissimo e da allora non ci sono più state pause nel ritiro degli apparati glaciali alpini”. Gigante malato Camminando sul ghiacciaio del Belvedere, si avverte il suo respiro. È fatto degli scricchiolii del ghiaccio, del fruscio di piccole scariche di sassi, di isolati boati che risuonano nella valle quando c'è qualche crollo di maggiori dimensioni. È qualcosa di vivo, imponente e allo stesso tempo fragilissimo. Ora l'autunno e l'inverno gli concederanno una tregua. Purtroppo nemmeno un'estate più clemente sarà abbastanza per farlo guarire. “Questi fenomeni hanno una certa inerzia – dice Roberto Seppi - Per invertire la tendenza un'annata più fresca non basta: ne servirebbero otto o dieci di seguito”. Una prospettiva che, in tempi di global warming, appare lontana. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Monte-Rosa-e-stata-un-altra-estate-di-fuoco-l-agonia-dei-ghiacciai-1d3b5f38-cc4c-449d-ac46-70713c1a95f8.html

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