lunedì 28 settembre 2015

preservativo antistupro

di Andrea De Angelis "Femminicidio": ecco una delle parole più recenti della lingua italiana, nata per descrivere uno tra i più problemi più vecchi dell'umanità. Ancora oggi in diverse nazioni la violenza sulle donne, se operata dal marito, non è reato. Il dato che però sconvolge più di ogni altro è il seguente: a livello mondiale, per le donne tra i 15 ed i 44 anni, la violenza è la prima causa di morte e di invalidità. Il continente più colpito da questa piaga è l'Africa. Anche per questo la dottoressa Sonnet Ehlers, sudafricana, ha ideato un preservativo che mira ad intrappolare e denunciare gli stupratori: il Rape-Axe. Si tratta di una membrana di plastica dura che va inserita direttamente nella vagina, senza alcuna conseguenza per la salute della donna. In caso di violenza l’oggetto in questione, dotato nella parte esterna di diverse protuberanze a forma di denti, causerà atroci dolori agli uomini. Non solo: una volta impigliatosi sul membro sessuale maschile, il Rape-Axe oltre ad impedire il rapporto violento, costringerà il malcapitato a ricorrere ad un intervento chirurgico, soluzione indispensabile per la sua rimozione. In questo modo sarà anche possibile individuare, e quindi denunciare, gli stupratori. Non sono mancate le critiche negative: da chi l'ha considerato uno strumento medioevale a coloro i quali ritengono che causerà vendette ancor più violente. I favorevoli ne sottolineano invece l'ottimo potere deterrente, e lo ritengono uno strumento in grado di consegnare i malcapitati alla giustizia. Passando prima dal pronto soccorso.
Arriva il preservativo anti-stupro: ecco come funziona

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