lunedì 7 marzo 2016

Borsellino: Legalizzare la droga non danneggia la mafia, anzi Leggi di Più: Borsellino: legalizzare la droga non combatte la criminalità | Tempi.it Follow us: @Tempi_it on Twitter | tempi.it on Facebook






  

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l.m. (luigi morticelli) :

Borsellino sembra nettamente a favore di una linea proibizionista. Soostiene che la "somministrazione controllata su prescrizione medica per patologie ben definite, apra la strada ad un mercato diffuso e chi non avra' i soldi per pagare il tiket per comprare la cannabis si rivolgera' al mercato nero che in tal modo si espanderebbe. La situazione , cosi' posta somiglierebbe , molto, al proibizionismo dell'allcool e dell'oppio. Va sottolineato che comunque la legge governativa sarebbe una somministrazione controllata e non una "liberalizzazione tout court, come pergli alcoolici Ma ad osservare bene quello che a Torino sta succedendo , dove l'Assessorato alla Sanita' ha pubblicato una legge per la distribuzione controllata a carico degli operatori sanitari del Servizio Pubblico (Ospedali individuati e farmacie) per una precisa serie di patologie , si assiste ad un balletto, stranamente senza una seria ed impegnata pressione da parte degli stessi che hanno voluto e promulgato la legge stessa, balletto kafkiano che non consente di individuare con precisione chi dovrebbe prescrivere la cannabis e le farmacie ospedaliere, e non, dove dovrebbe essere distribuita. Sembra di essere tornati ai tempi bui della distribuzione del metadone, quando questa sostanza era "l'alternativa" all'eroina prima dell'invasione sul mercato della cocaina e delle droghe sintetiche ,(attuale vero e drammatico problema per la loro "impurezza" essendo spesso fabbricate nei "garage laboratory" quindi estremamente rischiose per i danni cerebrali cui possono portare). Si e' sviluppata rispetto a queste droghe una sottocultura diffusa che sfugge al monitoraggio dei servizi pubblici e che non viene seriamente affrontata con interventi adeguati.
Comunque questi oggettivi continui rinvii nella applicazione regionale della legge , oggettivamente favoriscono la persistenza dello spaccio e di chi lo organizza che non vorrebbe la somministrazione controllata della cannabis. Si tratta di miliardi di euro e si capiscono gli interessi dei gruppi "oscuri" che spacciano abusivamente la cannabis. L'uscita da questa assurda situazione di far coltivare la canapa industriale per poi in qualche modo , magari per inalazione vaporizzata , utilizzarne i principi attivi , sembra una soluzione pasticciata, cosi' la richiesta di un rimborso total , impossibile per la non disponibilita' di danaro da parte delle ASL, ed ancora, il rifiuto , incomprensibile, di consentire ai farmacisti di preparare un galenico standardizzato ed indicizzato, come per molte piante medicinali, mi sembrano argomenti sollevati ad arte "perche' nulla cambi pur in presenza dui una legge che pretende di cambiare tutto." L'Assessorato alla Sanita' Regionale, cosi, deve scegliere  ed individuare preparatori di galenici (la cannabis costerebbe meno e la standardizzazione e la indicizzazione su ricetta medica consentirebbero un controllo clinico indispensabile. Ma restringere a pochi specialisti , ben individuati, pubblici , farebbe fare un passo indietro ai tempi del metadone; idem  per l'acquisto in Olanda di farmaci contenenti i principi atgtivi della cannabis, poiche' e stato riscontrato che l'inalazione (o il fumo , che pero' e' pericoloso per altri versi) e' ilmetodo piu' efficace. Se non verra' presa nessuna decisione si continuera' ad assistere ad uno spaccio sempre piu' diffuso con presenza di sostanze sconosciute nella cannabis e rischio serio  per la salute di chi la consuma.
Risultati immagini per cannabissotto un aricolo di Paoòo Borsellino , che ha lasciato molti perplessi

"Paolo Emanuele Borsellino è stato un magistrato italiano. Assassinato da cosa nostra assieme a cinque agenti della sua scorta nella strage di via d'Amelio, è considerato uno dei personaggi più importanti e ... Wikipedia , "Liberalizzare la droga per combattere il traffico clandestino? «È da dilettanti di criminologia». Sono le parole con cui Paolo Borsellino nel 1989 rispondeva ad una domanda che una ragazza le faceva durante un incontro pubblico a Bassano del Grappa. Già allora si pensava che la soluzione migliore per mettere il bastone tra le ruote alla mafia nei suoi affari di sostanze stupefacenti fosse legalizzare la droghe leggere, così da sottrarre alle organizzazioni criminali questo mercato. L’analisi che fece il giudice palermitano è molto chiara, e risulta valida ancora oggi che si torna a parlare di legalizzazione della marijuana. «Forse non si riflette che la legalizzazione del consumo di droga non elimina affatto il mercato clandestino, anzi avviene che le categorie più deboli e meno protette saranno le prime ad essere investite dal mercato clandestino». Inevitabile sarebbe creare fasce che non potrebbero accedere a questi prodotti, che sarebbero quelle più deboli su cui la criminalità tenterebbe di costruire i propri traffici: «Resterebbe una residua fetta di mercato clandestino che diventerebbe estremamente più pericoloso, perché diretto a coloro che per ragioni di età non possono entrare nel mercato ufficiale, quindi alle categorie più deboli e più da proteggere. E verrebbe ad alimentare inoltre le droghe più micidiali, cioè quelle che non potrebbero essere vendute in farmacia non fosse altro perché i farmacisti a buon diritto si rifiuterebbero di vendere. Conseguentemente mi sembra che sia da dilettanti di criminologia pensare che liberalizzando il traffico di droga sparirebbe del tutto il traffico clandestino e si leverebbero queste unghia all’artiglio della mafia».

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