lunedì 2 settembre 2013

chiave di lettura : chirurgia ingegneristica : Toscana. Intervento rivoluzionario a Firenze: via tumore a prostata e impiantata protesi a pene

orso castano: e' indubbiamante un intervento da battipista . Gli interventi demolitivi sulla prostata con distruzione dei 
fasci nervosi essenziali per il meccanismo dell’erezione, sono purtroppo molti, le diagnosi di tumore alla prostata sono 445'000 all'anno. Quindi questo tipo di intervento praticato in laparoscopia e' il benvenuto; certo siamo ad un intervento che sa ancora di meccanico e meno di ricostruzione cellulare . Ma contentiamoci per ora e plaudiamo ai chirurgi che lo hanno fatto.

da Quotidiano Sanita'.it   L'operazione, eseguita presso l’Ospedale Santissima Annunziata, ha consentito di impiantare su un paziente una 'protesi peniena' contemporaneamente alla prostatectomia radicale extraperitoneale. La nuova metodica verrà presentata a fine settembre durante il Congresso della Società di andrologia.
01 SET - Un intervento chirurgico rivoluzionario, destinato a rappresentare un autentico esempio, è stato eseguito presso l’Ospedale Santissima Annunziata di Firenze da un’equipe guidata dal professor Riccardo Bartoletti, urologo dell’Ateneo fiorentino che opera nella struttura dell’Azienda sanitaria di Firenze, affiancato dal dottor Nicola Mondaini. L’operazione ha consentito di impiantare su un paziente una 'protesi peniena' contemporaneamente alla prostatectomia radicale extraperitoneale: è stato asportato il tumore che aveva aggredito in maniera estesa la prostata di un uomo di 60 anni, gli sono stati impiantati un serbatoio, una pompetta e due cilindri in silicone rivestiti da uno strato antibiotico che fanno da corpo cavernoso in grado di permettere all’uomo di avere erezioni e una vita sessuale normale. E tutto questo in laparoscopia, con 5 forellini addominali, necessari anche solo per l’intervento base alla prostata, ed uno a livello dello scroto, che a 28 giorni dall’intervento non mostrano nemmeno una cicatrice............................Il buon risultato dell’operazione ha indotto gli urologi fiorentini a ripeterla su due pazienti più giovani e a programmarne altre 2 nelle prossime settimane. A un mese circa dagli interventi, due dei tre pazienti erano completamente continenti e in grado di avere una sessualità come prima dell’operazione, e solo uno è ancora sotto controllo dei medici in attesa della completa guarigione. “L’assoluta novità dell’intervento – spiega il professor Riccardo Bartoletti dell’Università di Firenze – è data dalla simultaneità dell’asportazione del tumore con l’impianto di tutte le componenti della protesi che agisce meccanicamente proprio come una pompa idraulica. Finora infatti nel 50% dei casi di prostatectomia in cui non è possibile conservare i fasci nervosi essenziali per il meccanismo dell’erezione, una protesi peniena veniva impiantata solo dopo 2-3 anni dalla rimozione del tumore, limitando solo in qualche caso la sistemazione in contemporanea del serbatoio nell’addome vicino alla vescica. La rinuncia ad un intervento unico che affrontasse in una sola soluzione tutte le problematiche era motivata principalmente dall’estrema sofisticazione della metodica e dal forte rischio di complicazioni infettive che avrebbe reso necessario rimuovere la protesi peniena”..................

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