giovedì 12 settembre 2013

key reading : la fine dell'economia

orso castano: articolo lungo ma interessante, dopo una articolata descrizione del pensiero, in successione storica dei  maggiori economisti si ipotizza la fine dell'era dell'espansione economica, e l'inizio della ricerca per l'uomo di un cambiamento generale dei valori non piu' basati sull'accumulazione delle ricchezze e del potere ma, necessariamente , non essendoci piu' spazio per l'espansione e l'accumulazione, ma sulla crescita del pensiero della dimensione immateriale. C'e' una visione un po' semplicistica dell'uomo, che si riflette selle possibili soluzioni. Passano in secondo piano l'aggressivita', il narcisismo, la poverta' intellettuale , la miseria morale,  l'ideologia spesso folle ed altamente distruttrice  ecc. Si , assiste per questo la religione , l'etica laica e non, ma l'uomo e' generalmenye un essere debole vittima delle pulsioni piu' che controllore di esse. Un bel dilemma. Comunque porre il problema e' importantissimo. Brava l'autrice Marina Bianchi. Intanto sta avanzando l"'one dimensinal man2 di memoria Marcusiana ed una societa' che nasconde dietro un autoritarismo crescente ed una opulenza, distruttiva della natura , opulenza sempre piu' consumistica, inarrestabile , che propone utopie mortali ed irraggiungibili......

.......................................................Fine dell'Era Quantitativa (clicca x link)
Il male non è soltanto pernicioso per il bene, ma finisce, nelle sue ultime conseguenze, anche con l'annientare sé stesso; poiché il male, dovendo la sua esistenza soltanto alla negazione, non può sussistere di per sé stesso. (R. Wilhelm I CHING p. 142)  
La drastica riduzione della popolazione e la fine dell'economia sono i due aspetti coincidenti che caratterizzano la fine del periodo quantitativo.
A partire dal Neolitico, pur con vicende alterne, insieme alla popolazione è aumentata costantemente anche la produzione di derrate alimentari, permettendo di mantenere ad un livello costante la scarsità relativa. Ora invece la quantità totale di cibo prodotto, oltre ad essere già da più una decina d'anni insufficiente per tutti, ha cominciato anche a diminuire, mentre la popolazione mondiale, nonostante la fame, le guerre, le malattie e i disastri naturali, continua a crescere al ritmo di circa 100 milioni di unità all'anno, 100 milioni di persone affamate in più ogni anno (24,000 persone moriranno di fame oggi. Vedi: The Hunger Site).
In uno dei più espliciti rapporti che ha prodotto, l'organizzazione mondiale della sanità (WHO) afferma che più di un quinto dei 5,6 miliardi di persone del mondo vive in estrema povertà, quasi un terzo dei bambini sono denutriti, e metà della popolazione mondiale non può disporre delle medicine essenziali... Mentre l'aspettativa di vita aumenta nei paesi più sviluppati, essa si restringe in alcune delle più povere. Per molti milioni di persone per le quali la sopravvivenza è una guerra quotidiana, la prospettiva di una vita più lunga sembra più una punizione che un premio.  (Chris Mihill Poverty is World's Greatest Killer The Guardian. May 7 1995) 
Supponendo di mettere a coltivazione tutte le terre arabili, la quantità di cibo prodotto potrebbe forse crescere ulteriormente per qualche altro anno, dopo di che comincerebbe a diminuire sempre più a causa della stessa pressione demografica, e quindi dell'inquinamento, dell'aumento della temperatura del pianeta, dell'aumento del livello dei mari, dell'erosione del suolo e della desertificazione conseguenti. Nel punto di saturazione, l'aumento della scarsità assoluta coincide direttamente ad un aumento della scarsità relativa.

Ora il punto di saturazione è stato raggiunto, siamo nella fase di fibrillazione. Nel punto critico, di rottura, verso il quale stiamo rapidissimamente correndo, la popolazione umana non solo smetterà di aumentare, ma in un modo o nell'altro comincerà a ridursi drammaticamente, per tornare in breve tempo alla dimensione adatta alla sua natura, quella originaria, necessaria per sostenersi con la caccia e la raccolta.... se ancora sarà possibile. 
La curva demografica della popolazione umana, come per il passato, si comporterà più o meno come quella delle mosche (blowflies) dell'esperimento di A. J. Nicholson.
C'era una volta un uomo che aveva un vaso pieno di mosche. A volte c'erano quasi 10.000 mosche nel contenitore di Nicholson. Altre volte la popolazione si riduceva ad alcune centinaia.
La popolazione di mosche riempiva lo spazio del contenitore quanto più possibile, dopo di che il numero di mosche diminuiva precipitevolissimevolmente; ma allora, con tanto spazio disponibile, le mosche si riproducevano nuovamente. Dopo circa 38 giorni il ciclo si ripeteva; mai esattamente allo stesso modo, ma fluttando attorno ad un ritmo periodico. (Ian Stewart Does God Play Dice? The New Mathematics of Chaos Penguin p. 263)
Come la produzione di cibo è la causa della venuta in esistenza dell'economia, così l'impossibilità di aumentare la quantità di cibo prodotta determina la sua fine.
Se il limite biologico al numero di persone che possono essere nutrite sufficientemente per lavorare determina il limite dell'espansione del valore assoluto del prodotto lordo, l'espansione intensiva del capitale non può invece essere arrestata a causa della ineliminabile conflittualità intrinseca ai rapporti quantificati, stimolata anzi dalla diminuzione dei redditi, perciò il saggio del profitto tende ad annullarsi e il mercato diventa turbolento. Per questo anche le nazioni più ricche hanno enormi problemi economici. Quando il regno della quantità ha raggiunto la sua massima estensione e intensità, si esauriscono anche le condizioni e le forze che sostengono il suo sviluppo, e il denaro, benché ormai indispensabile per tutti e per ognuno, non può mantenerne la funzione che gli è propria anche se si volesse e si tentasse con tutti i mezzi il contrario. 
L'economia intesa come contenuto dell'esistenza costituisce una malattia mortale, perché una crescita infinita non è adeguata ad un mondo finito. Che l'economia non debba costituire il contenuto dell'esistenza, è stato detto all'umanità da tutti i suoi grandi maestri, e oggi risulta evidente che non può esserlo. Per descrivere più particolareggiatamente la malattia mortale, si può dire che si tratta di qualcosa di simile ad una intossicazione, come l'alcolismo o l'assuefazione alle droghe, e non importa granché se quest'assuefazione si manifesta in forme egoistiche ovvero altruistiche, se reca la propria soddisfazione soltanto per vie rozzamente materialistiche oppure anche con modalità raffinate, artistiche culturali e scientifiche. (E. Fromm Avere o Essere? Mondadori p. 179) 
In this paper we show, after evaluating Polanyi's arguments in the light of developments in the last fifty years, that the land market has led to the environmental crisis. In addition, we indicate that the imposition of a labour market on the populations of the world, as has been done by the G-7 powers in the last thirty to forty years, makes it impossible for the affected populations to solve the crisis. Looked at in the broadest possible sense, it comes down to this: the drive towards monetarization of all values has spawned an international institutional structure that is incompatible with a sustainable world. (Philip Smith The Great Transformation - fifty years later 
Il Mutamento
I tempi mutano, e con essi le richieste. Così anche nell'annata cosmica vi sono primavere ed autunni di popoli e di nazioni, che richiedono trasformazioni sociali. (R. Wilhelm I CHING da "Il Sovvertimento", "La Muda" p. 216)   
La riduzione della popolazione, in accordo col processo che la impone, potrebbe avvenire, prima ancora del crollo dell'economia, per mezzo di disastri ecologici o sociali, di guerre o cambiamenti climatici insostenibili.
Oppure, dal momento che ora l'unità sociale è rappresentata e mantenuta solo dal denaro, se la sua funzione dovesse improvvisamente venir meno non vi sarebbe nessun punto di riferimento comune, resterebbe solo il conflitto, ulteriormente acuito dal grado di scarsità assoluta raggiunto; ci si troverebbe totalmente senza regole e, incapaci di capirsi e di mettersi d'accordo, si avrebbe il caos.  


Naom Chomski

Naom Chomski
Le conseguenze di questa scelta non sono oscure. Negando l'istinto alla libertà, proveremo solamente che l'uomo è una mutazione letale, un capolinea dell'evoluzione. Alimentando tale scelta potremo avere a che fare con spaventose tragedie umane e problemi spaventosamente grandi. (Noam Chomski Deterring Democracy p. 401) 
Abbiamo raggiunto il punto di crisi storica. Le forze generate dall'economia tecnico scientifica sono ora sufficientemente grandi da distruggere l'ambiente, il fondamento materiale della vita umana. Le strutture stesse delle società umane, incluse alcune dell'economia capitalista, sono sul punto di essere distrutte dall'erosione di ciò che abbiamo ereditato dal passato. Il nostro mondo rischia sia l'esplosione che l'implosione. Deve cambiare. (E. Hobsbawm The Age of Extremes Michael Joseph The Guardian 10/15/1994) 
I nomi adoperati sono molteplici ma non superflui. Indagando i loro aspetti intravediamo in essi i pensieri del crepuscolo di un'epoca. (I CHING p. 602)

Il tempo in cui sorsero i mutamenti fu quello in cui la casata Yin giunse alla sua fine, quando l'indole della casata Ciou era in ascesa. Il tempo dunque in cui il re Uenn ed il tiranno Ciou Sinn ebbero da fare l'uno con l'altro.
Per questo le sentenze del Libro sono così spesso dei moniti, di stare in guardia davanti ai pericoli. Chi è consapevole del pericolo, quegli si crea pace; chi lo prende alla leggera, quegli si crea rovina. Il Senso di questo Libro è grande. Nessuna delle cento cose esso omette. Preoccuparsi di principio e fine, e tutto questo lo comprende il detto: Senza macchia. Questo è il Senso dei mutamenti.
 (I CHING p. 609)
Ma è anche possibile che l'umanità si risvegli, che la specie umana si riconosca come unità organica, consapevole di sé e della propria posizione nel mondo, e che come tale faccia quanto necessario per soddisfare i bisogni fondamentali di tutti (risolvere il problema della scarsità relativa) e per ripristinare le condizioni originali di armonia (eliminare la scarsità assoluta), nel tempo più breve e nel modo più piacevole possibile. 
La vera comunanza fra uomini deve avvenire in base ad una partecipazione cosmica. Non scopi particolari dell'io, ma mete di tutta l'umanità producono durevole comunanza fra gli uomini; perciò è detto: Compagnia fra uomini all'aperto ha riuscita. Quando regna una simile concordia si possono anche portare a termine compiti difficili e pericolosi come l'attraversamento della Grande Acqua. (R. Wilhelm I CHING p. 109)  
In tal caso, il Mutamento sarebbe il passaggio ad un nuova Era Qualitativa, ossia ad un periodo in cui la qualità torna ad assumere la posizione principale e la quantità quella dipendente. L'abolizione globale e cosciente dell'economia sarebbe quindi l'evento che segna la data della sua realizzazione, la prova certa del cambiamento culturale, o interiore.
Con questa consapevolezza la popolazione potrebbe essere ridotta per mezzo del controllo delle nascite. Ci si potrebbe avvicinare molto al numero ideale, in pochi secoli e raddoppiando ogni generazione le risorse procapite disponibili, se le donne decidessero e si assumessero l'impegno di generare un solo figlio.
Il mezzo più facile per assicurarsi una dieta di alta qualità e una sana e lunga vita senza fatiche e tormenti, non è l'aumento della produzione, ma la riduzione della popolazione.
Se per qualche ragione che sfugge al controllo umano, un cambiamento del clima per ipotesi, la disponibilità di risorse naturali procapite è dimezzata, non è necessario che sia compensata lavorando il doppio. Si potrebbe invece ridurre a metà la popolazione.
 (M. Harris Cannibali e Re p. 17)

Sono passati secoli da quando essi (gli Aborigeni) hanno scoperto le curiose proprietà della mela selvatica detta canguro. La medicina moderna la utilizza per ottenere la solasodine, uno steroide impiegato nella contraccezione orale. L'Anziano mi disse che per loro era molto importante che ogni nuova vita portata nel mondo fosse desiderata e accolta con gioia. Fin dagli albori del tempo, per la tribù della Vera Gente, la procreazione è sempre stata un atto consapevole. La nascita di un bambino significa garantire a un'anima un corpo terreno. (Marlo Morgan ...E venne chiamata due cuori Sonzogno p. 103)

Vedi:  Alternative Energy Institute Population (Alternative Energy Institute)


Il Mutamento è possibile perché la maggior parte delle persone sarebbe ben felice che avvenisse, perché, per lo stesso significato delle parole, è universalmente auspicabile, e perché la necessità di un grande Mutamento si fa giorno per giorno sempre più pressante. Infine è possibile perché, pur potendosi considerare una impresa enorme rispetto i tempi attuali, è essenzialmente solo il ritorno alla normalità.
Basta eliminare le attività dannose, di rapina delle risorse naturali, inquinanti, stupide, servili, parassitarie e repressive, oggi esistenti a profusione, e mantenere, opportunamente modificate, e creare, quelle utili, quelle che permettono di soddisfare i bisogni fondamentali immediati di tutti e di rimediare per quanto possibile ai danni fatti fino ad ora, di combattere la desertificazione e riforestare il pianeta e favorire il ripristino dell'equilibrio naturale fra le specie viventi, e di favorire la maggiore autosufficienza possibile agli individui e ai gruppi di individui.
Deve essere la società come unità a decidere cosa è utile e cosa dannoso per tutti e, su questa base, ognuno deve essere libero di fare quello che piu gli piace, di dedicarsi alle attività che preferisce e gli riescono meglio, per il bene proprio e quello degli altri, che è appunto la condizione necessaria perché ognuno desideri dare il meglio di sé per individuare e risolvere ogni possibile problema.
Tenendo conto delle forze liberate dall'eliminazione delle attività negative, quali la produzione di automobili, di strade, di raffinerie, di centrali nucleari, della contabilità, delle banche, della burocrazia, della polizia, dell'esercito, della pubblicità, ecc., ecc., si capisce che, se ancora non è stato superato il "punto di non ritorno", il viaggio verso la restaurazione dell'armonia sarebbe tutto in discesa.
Il Maestro parlò: Quale bisogno ha mai la natura di pensare e di preoccuparsi? In natura tutto ritorna alla comune origine e si ripartisce fra i vari sentieri. Per un solo influenzamento il frutto di cento pensieri si avvera. Quale bisogno ha la natura di pensare, quale bisogno di preoccuparsi? (I CHING p. 598)
La natura non conosce intenzioni, e per questo tutto è così grande in essa. Sull'unitarietà dell'essenza fondamentale poggia il fatto che tutte le mille vie conducono ad una sola meta così perfetta come se fosse stata meditata in ogni dettaglio. (R. Wilhelm I CHING p. 598)
Essendo innanzitutto una trasformazione della coscienza collettiva, un fatto spirituale, culturale, il mutamento non richiede precondizioni esterne, ma solo la consapevolezza della sua necessità e la determinazione a farlo, e perciò può avvenire in modo istantaneo, come illuminazione collettiva, ossia come rivoluzione, a cui segue nel tempo la corrispondente trasformazione della realtà materiale esterna (impulso e inerzia).
Se la struttura sociale è in eccessiva contraddizione con i bisogni dell'uomo,... gli elementi caratteriali fino a quel momento rimossi verranno alla luce negli individui e nei gruppi più evoluti, e questi nuovi tratti caratteriali contribuiranno a trasformare la società in forme più appaganti per l'uomo. Quanto nei periodi di stabilità socioeconomica il carattere sociale è il cemento della società, tanto più esso si trasforma in dinamite nei momenti di drastico rivolgimento.  (E. Fromm L'Inconscio Sociale p. 22) 
La teoria di Wittfogel, secondo me, suggerisce che quando certi tipi di sistemi statuali di produzione subiscono un processo di intensificazione possono sorgere forme dispotiche di governo capaci di neutralizzare la volontà e l'intelligenza umane per migliaia di anni. Ciò implica inoltre che il momento decisivo per una scelta consapevole si ha soltanto durante la transizione da un modo di produzione all'altro. (M. Harris Cannibals e Re p. 179) 
Evoluzione e rivoluzione sono forme del mutamento. Le rivoluzioni sembrano impossibili fino a che non avvengono, ma, a intervalli, regolarmente avvengono, e avvengono proprio in situazioni, come quella attuale, piene di contrasti, e perciò eminentemente instabili. 
Se parliamo di evoluzione, intendiamo il graduale spiegamento nel tempo di ciò che è potenzialmente presente ma non è ancora apparso nella visibile e tangibile realtà. Ogni fase è un aspetto del tutto sotto le date condizioni del tempo e delle circostanze. Se possiamo vedere le connessioni causali, parliamo di evoluzione. Se il processo occorre spontaneamente, parliamo di mutazione. Il primo è un processo che avviene perifericamente, cioè nel medium del tempo; l'altro avviene radialmente, direttamente dal centro senza tempo, tagliando verticalmente, per così dire, attraverso i movimenti del tempo e della causalità. (A. Govinda The Inner Structure of the Book of Changes Wheelwright p. 9) 
La fine spontanea dell'economia potrebbe essere anticipata se coloro che ora si battono contro il capitalismo si rendessero conto che il capitalismo è inevitabilmente intrinseco alla quantificazione dell'esistenza. Se le relazioni sono regolate in termini quantitativi, è inevitabile che vengano in esistenza il profitto e capitale, e se il capitale esiste, si espande, ed è dunque inconseguente e perdente battersi contro il capitalismo senza battersi contro la quantificazione dell'esistenza che lo genera.
I prezzi possono esistere solo come punto d'incontro fra l'offerta e la domanda, ossia come risultato di un rapporto di contrattazione, e dove il conflitto è alla base dei rapporti che servono a soddisfare i bisogni, non possono esserci pace e armonia. L'idea di una economia socialista, di una economia nella quale il denaro è usato come strumento puramente neutro per rapporti animati da uno spirito di collaborazione, in attesa della "maturazione" delle condizioni adatte al comunismo, quando finalmente il denaro potrà essere abolito, è superficiale, è sbagliata, moralistica e mistificatoria. Il denaro non potrà mai, nemmeno temporaneamente, nemmeno per scherzo, funzionare come strumento neutro; la sua stessa esistenza è una dichiarazione di ostilità generalizzata.
L'esistenza dell'economia e la conoscenza sociale della sua natura sono infatti alternativi: quando l'economia esiste la società non sa dire cosa realmente è e comporta, non sa definire il valore economico, mentre se si suppone che lo sappia, non si può pensare che le relazioni possano continuare ad essere regolate in quel modo. Per questo dire cos'è il Mutamento equivale a farlo, e per questo è forse più difficile da dire che da fare. Quando la società riuscirà a dire cos'è il Mutamento, ogni cosa andrà a posto da sola.
Il problema infatti è che viviamo nel periodo più oscuro della storia dell'umanità, e mai le forze negative sono state così grandi. Le attuali condizioni esterne sono tutt'altro che adatte all'armonia spontanea, e la distruzione dell'ambiente non è che l'aspetto esteriore, il risultato dell'attuale stato di consapevolezza sociale.
La concezione corrente di economia è l'espressione di qualcosa di più profondo, di tipo psicologico, capace di inibire le facoltà razionali, dovuta al fatto che la produzione di cibo va avanti da 10.000 anni, che tutta la vita dei singoli individui è condizionata dal denaro, dal fatto che il pensiero di ognuno è direttamente rivolto o strettamente condizionato dalla necessità di ottenerlo e di usarlo, e che perciò per molti è quasi impossibile immaginare un mondo senza economia. Così il processo di distruzione, contrariamente al desiderio reale della grande maggioranza delle persone (le stesse che lo alimentano), non solo non può essere arrestato ma nemmeno rallentato; in un circolo vizioso, pare impossibile creare le condizioni di armonia perché siamo in una condizione di caos.

Bisogna quindi prendere in considerazione la possibilità che la fine spontanea dell'economia non possa essere prevenuta, che il Mutamento avvenga non con una bella cerimonia inaugurale, ma con il crollo dell'economia, la chiusura delle borse, la perdita di valore e di significato del denaro.
A quel punto sarebbe auspicabile che ci fosse un riferimento spirituale, di tipo qualitativo, ossia una organizzazione di persone fisiche alla quale ognuno potesse rivolgersi per avere indicazioni e le informazioni necessarie per risolvere i problemi che prevedibilmente si porranno col crollo dell'economia, per soddifare i bisogni immediati di cibo, di case e dei vari generi di prima necessità innanzi tutto, e per ristabilire nel tempo necessario le condizioni naturali di armonia; per cominciare a far funzionare la società come una vera unità organica.
Il compito di questa organizzazione sarebbe appunto quello di raccogliere, elaborare, organizzare e rendere facilmente accessibili a tutti le conoscenze e le idee utili a quel fine, nell'ipotesi che la grande maggioranza della popolazione partecipi con entusiasmo all'impresa.
Ovunque e in ogni campo esistono persone che già si sono poste questi problemi ed hanno ipotizzato possibili soluzioni; esistono le conoscenze, ora isolate e represse, le idee e i mezzi necessari per risolvere ogni problema particolare (si può prevedere che ci saranno problemi che, pur se affrontati direttamente, saranno di difficile soluzione, ma come sarebbe allora se l'economia, che li ha creati, continuasse ad esistere?) ma ora quelle persone non sanno a chi rivolgersi, e quelle conoscenze non possono fondersi organicamente in un solo comprensivo progetto.
Se questo accadesse, se esistesse un punto di riferimento alternativo pronto ad entrare in funzione, la fine spontanea dell'economia potrebbe essere la causa finale della presa di consapevolezza dell'unità sociale, e le due cose coinciderebbero.

L'idea di un progetto di formazione di un punto di riferimento alternativo all'economia scaturisce direttamente dalla consapevolezza che l'economia è intrinsecamente negativa e la sua fine inevitabile. Ma si deve notare che, così come il campo dell'economia si definisce astraendo da qualsiasi considerazione sulla sua relazione col benessere, ugualmente ciò che utile per il benessere può e deve essere inviduato senza bisogno di riferirsi all'economia. Ciò significa che possono contribuire a questo progetto, a definire ciò che è giusto e ciò che è dannoso e che bisognerebbe fare e non fare, in ogni campo, anche coloro che credono che l'armonia possa essere realizzata pur continuando ad usare il denaro. 

In questo segno è accennato il momento in cui il trapasso dal disordine all'ordine non è ancora compiuto. Il rivolgimento è già preparato, è vero, giacché tutte le linee del trigramma superiore stanno in rapporto con quelle dell'inferiore. Ma esse non sono ancora al loro posto. Questo segno è come la primavera che conduce dal ristagno dell'inverno al tempo fecondo dell'estate. Con questa veduta piena di speranza il Libro dei Mutamenti conclude. (Richard Wilhelm I CHING p. 262)

Il segno Prima del Compimento raffigura il trapasso dal caos all'ordine. Questo segno sta alla fine del Libro dei Mutamenti. Esso richiama l'attenzione al fatto che in ogni fine è insito un nuovo principio. Dona così agli uomini una speranza. Il Libro dei Mutamenti è un libro dell'avvenire. (Richard Wilhelm I CHING p. 265)

R.A.M. S.F. 1 Settembre 2002
 
 

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