venerdì 10 ottobre 2014

Lagarde: "I disoccupati sono il quinto Stato al mondo".



orso castano : le dimensioni del fenomeno , destinato ad aumentare sono allarmanti e travolgenti. Travolgenti nel senso che non e' possibile , come sperano gli psicologi motivazionali , affrontare un problema dalle dimensioni bibliche con psicoterapie diffuse. E' letteralmentre impossibile . Si rischia di ridicolizzare la psicoterapia. Il fenomeno va analizzato non in termini di dinamiche psicologiche individuali o di massa , ma utilizzando le regole del capitale e della finanza che, come dice Lagarde, volano troppo alte. Cioe' solo utilizzando queste regole e comprendendo dove ci stanno portando possimo contrastare la vera e propria distruzione delle identita' e della concezione dell'essere umano che con cinismo sta portando avanti la finanza: la fluidita' del lavoratore e dell'essere umano , a poco a poco , nelle loro teste dovranno diventare egemoni , cosi' come la precarizzazione di tutti gli aspetti del sociale dovra' essere in cima a tutti i valori dell'essere umano, Non c''e alternativa se non quella suggerita da chi aveva detto qualche secolo fa :" proletari , ma in questo caso "disoccupati2 di tutto il mondo unitevi".
10 ottobre 2014
Il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde (ansa)MILANO - Dal vertice europeo di Milano al summit annuale del Fondo monetario internazionale, la disoccupazione è in cima ai pensieri dei capi di Stato e delle personalità di spicco del mondo economico. La rassegna delle frasi dei "potenti" si arricchisce di nuove dichiarazioni da Washington, dove il direttore del Fmi, Christine Lagarde, dice senza mezzi termini che in "alcune regioni del Sud Europa e Nord Africa la disoccupazione giovanile è un problema sociale cronico, che porta a una diffusa disillusione".

Per Lagarde "siamo bloccati in una crisi occupazionale dolorosa", della quale ricorda impietosamente le cifre: "200 milioni di persone nel mondo stanno cercando un lavoro. Se i disoccupati formassero il loro stesso paese, sarebbe il quinto più grande al mondo".

In un discorso preparato per il settantesimo anniversario della nascita dell'istituto di Washington, Lagarde solleva la necessità di "rendere il mercato del lavoro più inclusivo". Per il numero uno del fondo ciò significa "politiche attive del mercato del lavoro e programmi di training per aiutare i giovani" e "più misure a favore della famiglia come accordi di lavoro flessibili per attirare più donne nella forza lavoro".

La disoccupazione è centrale anche nel discorso di Mario Draghi, nel quale si legge che il tasso di "senza lavoro rimane alto" nella zona euro, "con una grande capacità" produttiva "inutilizzata". Ribadendo la disponibilità unanime del board Bce a "nuove misure non convenzionali" qualora la ripresa dell'inflazione si mostrasse più debole delle già caute prospettive, Draghi lancia anche un avvertimento ai governi, questa volta improntato alle istanze della disciplina di bilancio: "I peasi dell'area euro non dovrebbero disperdere i progressi fatti con il consolidamento fiscale e dovrebbero procedere in linea con il Patto di Stabilità e Crescita". D'altra parte, però, la Bce si schiera in accordo con il Fmi "sulla necessità di dare la priorità a investimenti pubblici efficaci che aumentino la produttività, pur tenendo conto dello spazio fiscale limitato" di alcuni paesi dell'Eurozona.

Ancora Lagarde, in precedenza, ammonisce sulle storture della finanza: "La Storia ci insegna una lezione chiara: maggiore è il boom, maggiore è il crollo". Eppure non tutti sembrano aver appreso appunti, visto che si rendono ancora necessari gli appelli sull'eccessiva assunzione dei rischi finanziari e sulla contenuta assunzione di quelli economici: "Il settore finanziario potrebbe volare troppo vicino al sole".

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