lunedì 24 febbraio 2014

read key: neuroplasticita': farmaco + stimolazione positiva

orso castano : le stimolazioni positive cerebrali sono complementari ai farmaci nella neuroplasticita': un ambiente positivo e ricco di stimoli aumenta la riparazione dei neuroni danneggiati e migliora le prestazioni degli altri neuroni Mantenere il cervello attivo e creativo previene l'invecchiamento cerebrale e non. 




Articolo di Mariateresa Grasso.............dopo un anno di trattamenti farmacologici nascono nuovi neuroni e nuove sinapsi all’ interno dell’ippocampo che aumenta di volume”. I nuovi neuroni nascono solo grazie ai farmaci?  “No, oltre alla terapia farmacologica anche la psicoterapia, l’esercizio fisico e tutto ciò che ci gratifica fa nascere nuovi neuroni nell’ippocampo che è la centrale delle nostre emozioni..........relativamente ai neuroni specchio, anche per la nostra salute fisica è importante circondarsi di relazioni e di un ambiente che sia più stimolante possibile..........Ma anche gli strati sottostanti (la corteccia) sono importanti. Le ultime ricerche si  stanno concentrando su questi strati, del circuito limbico  che sono  quelli delle emozioni e dei sentimenti.....Quella sensazione marca, in modo somatico, quello che io voglio fare in modo positivo o negativo. Significa che il circuito in questione ha messo a confronto questa nuova esperienza con altre esperienze passate, già vissute. Il marcatore somatico dice sempre la verità. Chiaramente non possiamo fare sempre quello che ci dice il marcatore somatico, perché interviene il resto della corteccia frontale che è più razionale. C’è un bilanciamento tra queste due cose.  Però è importante saper ascoltare il marcatore somatico”. -............E’ possibile dire che ci sono fasi della vita in cui ascoltiamo di più il marcatore somatico? “Sicuramente nell’ adolescenza, perché il cervello degli adolescenti cambia e il bilanciamento tra i lobi frontali e l’ippocampo, che è la centrale delle emozioni, è più difficile. I circuiti neuronali in adolescenza  si resettano e in questo resettarsi c’è uno squilibrio che provoca una maggiore attività dell’ippocampo, quindi delle emozioni, e allora gli adolescenti inizieranno a fare delle cazzate. Ma non è una malattia! E’ uno squilibrio fisiologico!” -


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