domenica 6 aprile 2014

stiamo navigando verso un nuovo stato autoritario?

La nascita del Fascismo secondo De Felice




“Il fascismo - scrisse Gobetti - è il legittimo erede della democrazia italiana, eternamente ministeriale e conciliante, paurosa delle libere iniziative popolari, oligarchica, parassitaria e paternalistica.“
Le cause dell’affermazione del fascismo risalgono alla grave crisi politica ed economica successiva alla fine della prima guerra mondiale.
Scrive De Felice:

“Ci pare ne sia eloquente conferma il fatto che se il fascismo nacque subito all’indomani della fine della guerra (nel marzo 1919), esso divenne un fatto politicamente rilevante e assunse le caratteristiche grazie alla quali si affermò e che ne costituirono le peculiarità solo con la fine del 1920, parallelamente al concludersi della prima fase della crisi postbellica (biennio rosso).
Sino a quel momento era stato un fenomeno politico e sociale trascurabile, difficilmente definibile e in ogni caso - nonostante alcuni eloquenti sintomi involutivi - sostanzialmente riconnettibili più al vecchio filone del sovversivismo irregolare che non agli orientamenti prevalenti nella borghesia che aveva fatto la guerra”.
Nel ’biennio rosso’ era in atto una violenta contrapposizione tra il ’proletariato’ e l’alta borghesia. La classe ’borghese’, demograficamente la più numerosa, che stava in mezzo ne traeva tutti i danni e nessun vantaggio.
Il proletariato, che poi era limitato ai soli operai industriali, aveva ottenuto aumenti salariali uguali o superiori all’inflazione. La grande borghesia, d’altra parte aveva tratto ingenti profitti dalla guerra appena conclusa.
La borghesia, invece,era rimasta vittima dell’inflazione, del blocco dei fitti e del caro vita. Per fare qualche cifra, il deficit dello Stato era passato da 214 milioni nel 1913 a 23 miliardi nel 1918, Un grammo d’oro costava 3,50 lire nel 1913 e ben 14 lire nel 1920.
Ma mentre il ’proletariato’ era riuscito a proteggersi con le rivendicazioni salariali, gli artigiani, i piccoli commercianti, gli impiegati, privi di qualsiasi rappresentanza, soffrirono enormemente la crisi economica.
Il fascismo fu l’unico movimento, rispetto agli altri movimenti o regimi autoritari precedenti, a mobilitare le masse mettendole al centro dell’attenzione, offrendo loro la sensazione di avere un rapporto ’diretto’ con il capo e la possibilità di poter concorrere ad una rivoluzione che avrebbe cancellato il vecchio ordine sociale per sostituirlo con uno nuovo.
Il vero punto di forza del Fascismo fu sempre principalmente il sostegno del ceto medio. Sia la grande borghesia, sia la classe operaia si mantennero più distanti e diffidenti...................

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