domenica 18 maggio 2014

Alhusser : un "falsificazionista" ante litteram?.......forse ma anche un ripropositore del Marx "autentico"

...................Loius Althusser , antiidealista, antieconomicista, contro una lettura "filosofeggiante" della realta', ......ma per una rilettura autentica di Marx : la prassi come fucina di elaborazione delle teorie, come messa in crisi delle teorie stesse.george-orwell-book

................Leggere Marx come filosofo stralcio da Wikipedia

Althusser intraprende una rilettura sistematica e minuziosa di Marx, per liberarne il fondo scientifico, contro le interpretazioni ideologiche dei partiti politici e la rimozione dovuta all'ideologia statalista dello stalinismo trionfante, dovendone disfare la mistificazione di Marx. Ma allo stesso tempo si tratta di una rilettura contro le interpretazioni umaniste ed economiciste (che vanno avanti di pari passo), che edulcorano il senso, la forza inventiva, la potenza analitica e il carattere originale, sovversivo e novatore del testo. Nella sua prima raccolta, Pour Marx, dichiara di iniziare la rilettura di Marx per liberarlo dalle scorie depositate dalla storia: sul versante della storia politica, lo stalinismo; sul versante della storia delle idee (poiché non si può parlare davvero di tradizione filosofica riguardo alla letture e le interpretazioni di Marx, particolarmente in Francia, di cui sottolinea la miseria della tradizione filosofica in questo ambito), l'evoluzionismo e le differenti forme imbastardite della filosofia illuminista.
A ciò bisogna aggiungere anche il contesto, o ancora lo stato della filosofia nelle università, prima di aver conosciuto, nei margini di quest'ultima, una rinascita con Jean Hyppolite, lettore e traduttore di Hegel; con Gaston BachelardAlexandre Koyré e Georges Canguilhem, fini epistemologi; con Martial Gueroult, lettore di Spinoza; con Marcel Conche, riscopritore degli antichi materialisti, di Montaigne e lettore attento di Heidegger; con Maurice Merleau-Ponty, che si fa importatore della fenomenologia in Francia prima di Emmanuel Lévinas. Un certo "nazionalismo filosofico" regna all'università, cosa che blocca la filosofia in uno angusto provincialismo, che fa quasi ignorare la tradizione tedesca dopo Kant (principalmente Hegel eMarx), si disinteressa dell'epistemologia, disprezza il filone materialistico della filosofia così come la psicoanalisi; il tutto viene riassunto da una critica dello stato della filosofia nella sua formulazione universitaria, che insegna una dotta ignoranza.
Althusser vuole, secondo i suoi sostenitori, rendere Marx di nuovo leggibile, disincrostandolo dai sedimenti che lo ricoprono, come la statua di Glauco, il dio marino di cui parla Rousseau nelDiscorso sull'origine della disuguaglianza. Rendere Marx di nuovo leggibile è scoprire in Marx il filosofo ignorato finora: è il progetto di scoprire la sua filosofia, in opera nel suo lavoro magistrale, Il Capitale; ugualmente, Marx in quanto teorico della storia, ed è la scoperta, da lui inaugurata, della pratica nuova di una storia che accede alla dimensione della scienza; infine, Marx in quanto iniziatore di una teoria del Capitale e della critica all'economia politica, quest'ultima qualificata come sublimazione degli interessi della borghesia eretti a disciplina dalle pretese sapienti.
Questa nuova leggibilità, che inaugura un interesse inedito per il Marx teorico maggiore, al di là delle metamorfosi dell'utilizzo politico che lo aveva completamente cancellato fino a farlo quasi sparire, sarà nei fatti un'iniezione di tutto quello che il pensiero contemporaneo valuta come più importante e creativo nel campo dell'epistemologia, della linguistica e della psicoanalisi, da cui importa alcuni concetti dando loro un nuovo senso e una nuova funzione. Da parte della tradizione, saranno fondamentalmente HegelSpinozaHobbesMachiavelli e tutta la filosofia politica riletta e combinata, per non dire inserita al cuore delle analisi di Marx. Sarà la corrente detta strutturalista, antiumanista e critica dello storicismo (sotto l'effetto delle lettura diHeidegger) che, in maniera concomitante con Lèvi-Strauss, Lacan e presto Foucault, faranno apparire nei loro campi rispettivi d'investigazione la realtà come effetto delle strutture.
Questa reinvenzione di Marx avrà per effetto un'autentica rinascita del pensiero marxista, allo stesso tempo contro il marxismo mummificato e contro l'appiattimento idealista che regna nelle università. Tale impresa incontrò un pubblico che era come in attesa di questo nuovo soffio, in cui di nuovo lo spirito abitava la filosofia, e per la prima volta quella di Marx.
La visione di Althusser è stata molto criticata dai marxisti "ortodossi", e non solo da essi: l'accusa di deformazione del pensiero di Marx è presente, ad esempio, nel film di Jean-Luc Godard Le Vent d'Est (1969), in cui si vede strappare la prefazione scritta da Althusser a Il Capitale.

Teoria e pratica[modifica | modifica sorgente]

"Nella Tesi n. 1 su Ludwig Feuerbach, esiste un'informazione capitale data da Marx: la mancanza più grande del materialismo finora è stata la dimenticanza sistematica dell'attività pratica. Non si deve interpretare questo come una nuova filosofia della prassi. Marx non fa intervenire una nuova nozione filosofica. Allude a «una realtà che possiede questa particolarità di essere allo stesso tempo presupposta da ogni discorso filosofico tradizionale, e di non essere per natura esclusa in alcuno». «Quest'irruzione della pratica nella tradizione filosofica […] costituisce in principio una critica radicale della forma di esistenza classica della filosofia». Oppure, l'irruzione della pratica è la denuncia di questa pretesa della filosofia di abbracciare il Tutto, di non avere qualcosa "di fuori". Questo "di fuori" che la filosofia vuol dare l'illusione di sottomettere alla verità è la prassi. La prassi non produce la Verità, ma le verità.
In Marx, la prassi non è un sostituto della Verità per una filosofia irremovibile (come per ogni filosofia della prassi). La pratica sorprende la filosofia sui suoi ritardi. La filosofia stima di «aver introdotto nel dominio del pensiero la totalità stessa di tutto quel che esiste, anche il fango, diceva Socrate, anche lo schiavo, diceva Aristotele, anche l'accumulazione della ricchezza da una parte e della miseria dall'altra, diceva Hegel». La filosofia vede tutto, pensa tutto. «Di fatto, ogni pratica sociale è nella filosofia, e la fabbricazione delle scarpe e delle navi, e il denaro, e il salario, e la politica e la famiglia,…». Ma per riuscire a raggruppare tutto sotto la Verità, la filosofia non li ha semplicemente trasportati rispettando la loro natura. Li ha trasformati. Ed è il genio di Marx aver mostrato come e perché essa li trasformi" (Conferenza di Grenade, 1976: La transformation de la philosophie).
« Un filosofo idealista è come un uomo che sa in anticipo da dove parta il treno su cui sale e dove il treno vada; il materialista, al contrario, è un uomo che prende un treno in corsa (il mondo, la storia, la sua vita), ma senza sapere da dove viene, né dove va »
(in Matériaux, 1994)

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