sabato 5 luglio 2014

orso castano : ancora sui neet. Per una "resurrezione" economica, per le innovazioni tecnologiche l'abbandono "peventivo" scolastico e' un dramma. Condanna l'Italia all'emarginazione ed alla non crescita. Speriamo bene.


.........L'Italia si colloca al terzo posto nella graduatoria Neet dei 27 Paesi europei, preceduta solo da Bulgaria e Grecia. Questo esercito di giovani inattivi è più concentrato al Sud ma è presente in misura rilevante anche al Nord, basti pensare che in Lombardia nel 2010 rappresentavano il 15,7% dei giovani dai 15 ai 29 anni, cioè 223 mila individui. La nostra provincia è in linea con la media regionale: 15,6%, poco meno di 27 mila giovani. Le difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro sono acuite da un'altra piaga: il tasso di abbandono scolastico che nel 2012 è risultato pari a circa 18% (contro una media europea del 13%). In Lombardia si riscontra un valore in linea con la media nazionale. Bergamo ha sempre avuto un tasso di abbandono tra i più elevati nella regione, indicativo di uno buono stato di salute dell'economia del territorio nel quale i ragazzi meno dotati o più svogliati si potevano permettere di abbandonare gli studi avendo l'opportunità di trovare facilmente un lavoro in officina o in un'impresa edile. Paradossalmente un indicatore negativo (l'abbandono degli studi) era reso possibile da una situazione positiva (il dinamismo economico e le opportunità occupazionali).
Oggi il quadro è drammaticamente cambiato, non solo per la difficoltà a trovare un lavoro, sebbene non qualificato, ma perché innovazione ed evoluzione tecnologica, che sono considerati la principale leva di uscita dalla crisi, impongono a tutti i lavoratori un crescente livello di preparazione. Il rischio, pertanto, è di avere giovani dequalificati che rimangano permanentemente ai margini del sistema produttivo. Inoltre, se consideriamo che il tasso di abbandono tra gli stranieri presenti in Italia è superiore al 44% (e nella Bergamasca la presenza di stranieri è superiore alla media nazionale), risulta evidente che il tema della formazione scolastica sarà decisivo non solo per la ripresa del nostro Paese, ma anche per scongiurare il rischio di creare marginalità sociale. Il perseguimento dell'obiettivo definito dall'Unione Europea di ridurre entro il 2020 il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10% appare ineludibile se si vuole garantire la pace sociale evitando il rischio banlieu. 

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