giovedì 31 luglio 2014

"Primari in pensione a 68 anni è 'contentino' a una lobby"

orso castano : evviva , evviva, i culi di pietra , i leccalecca dei politici, quelli che.......l'attackkchair lo usano fin da bambini hanno vinto . Tutti gli altri fuori per legge , ed in futuro se non hanno raggiunto i requisiti per la pensione ....meglio ancora , si risparmiera' . Cosi' Renzi  (il decisionista, il rottamatore, l'amante delle svolte autoritarie, l'amico di merenda di B) e Madia, distruggono il SSN. Largo al privato!! Una massa di medici preparati ed ancora in piena efficienza passeranno al privato e , con grande gioia ed incazzatura daranno filo da torcere ad uno scassato SSN. E bravi anche i Sindacati che al di la' dei lamenti non hanno saputo organizzare un bel nulla!! Neppure il rinnovo dei contratti, scaduti nella sanita' da anni ed anni, assistendo impotenti al proliferare di lobby , ruberie, massonerie varie, cerchi magici e sprechi da schifo!!

Madia , quella del Partito dei Lavoratori .........

Riforma PA. Ripa di Meana (Fiaso): "Primari in pensione a 68 anni è 'contentino' a una lobby"

Il presidente Fiaso giudica il provvedimento non solo "demagogico", ma anche una "vendetta" contro quella che "si vuol far passare come una casta". Per Ripa di Meana il "contentino" dato alla lobby dei primari non risolve il problema: "Andrebbe ripensato tutto il sistema".

30 LUG - "L'innalzamento dell'età a cui i primari potranno essere mandati in pensione d'ufficio a 68 anni è solo un 'contentino' a una lobby, mentre l'intervento sul tema contenuto nel Dl sulla Pubblica amministrazione è demagogico e contiene una vendetta contro quella che si vuol far passare come casta". Lo ha affermatoFrancesco Ripa di Meana, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

Il decreto in origine prevedeva il tetto di 65 anni per tutti, mentre ora è rimasto solo per i dirigenti medici, e non per i primari. "Io sono contrario all'archiviazione di una generazione per decreto - ha affermato Ripa di Meana - anche perchè agiamo in un regime di blocco del turnover, in cui spesso è difficile sostituire chi si perde. Quello dei 68 anni è un 'contentino' dato alla lobby dei primari, ma non risolve il problema, perchè in realtà andrebbe ripensato tutto il sistema".
Il nuovo regime, ha spiegato il presidente Fiaso, manca di flessibilità. "Noi dobbiamo avere delle regole che permettano di restare a chi serve per qualità ed esperienza, ed avere gli strumenti per riuscire a 'mandare via' quelli di cui non si ha il bisogno. Non si può - ha concluso - decidere di mandare via tutti per decreto senza guardare alla qualità delle persone".

30 luglio 2014
© Riproduzione riservata

Nessun commento: