mercoledì 21 settembre 2011

"Ginkgo e warfarin...sconvolgenti novità!" + "Celidonia epatotossica", da Fitoterapia 33 on line



"Ginko e Warfarin"


l lavoro dei ricercatori giapponesi della Shizuoka University dimostra un'interazione a livello metabolico, tale che l'induzione del Citocromo P450 riduce l'attività anticoagulante del farmaco. Esattamente il contrario di quanto supposto o pensato finora...... La Ginkgo biloba è una delle piante medicinali più utilizzate nel mondo, sia per disturbi cardio e cerebrovascolari sia per la cefalea. Nota da sempre è l'attività antiaggregante dei suoi derivati terpenici presenti nelle foglie e, sia per questo, sia per la presenza di alcuni case reports di sindromi emorragiche, deriva la raccomandazione di non associare le due sostanze nel medesimo paziente.... Nei test, condotti su topi, l'estratto di Ginkgo biloba e la singola bilobalide, hanno dimostrato di indurre l'attività del CYP450 che metabolizza il farmaco, con la conseguente attenuazione della attività del warfarin....la complessità delle interazioni erbe-farmaci rimane tale e quale, se non forse amplificata, ma il rischio clinico di emorragie dalla associazione tra Ginkgo e warfarin viene con questo lavoro messo in seria discussione. Del resto, salvo eccezioni, molte delle interazioni tra erbe e farmaci, tanto paventate, sono in realtà solo teoriche o ipotetiche, o vere solo nei modelli sperimentali, senza rilevanza clinica. Rimane l'avviso di estrema cautela quando si debba necessariamente associare un fitoterapico ad una terapia farmacologica, per la imprevedibilità delle risposte. Fabio Firenzuoli
Centro di Medicina IntegrativaAOU Careggi, Firenze

Celidonia epatotossica
 La Celidonia è utilizzata a fini depurativi e per la cura delle malattie epatiche, come prodotto erboristico, fitoterapico ed omeopatico. I casi definibili come probabili e altamente probabili sono in totale solo 8, tuttavia sono stati riportati anche in letteratura altri casi, e quindi almeno in pazienti epatopatici o particolarmente delicati come i pazienti affetti da malattie oncologiche o da pluripatologie, che frequentemente cercano cure depurative, questi estratti dovrebbero essere evitati o almeno prescritti sotto stretta sorveglianza medica. 
Luigi Gori
Centro di Medicina IntegrativaAOU Careggi, Firenze

orso castano : le piante medicinali sono stati i primi farmaci al mondo. Non va buttata alle ortiche tutta la cultura e la conoscenza che abbiamo del mondo vegetale, ma, anzi , va approfondita con i piu' recenti mezzi di indagine (e questo sforzo a livello di informazione vale proprio la pena di farlo). L'uso terapeutico delle piante officinali , presenti in tutte le farmacopee europee, va fatto nel rispetto delle regole e delle stesse precauzioni che il medico utilizza nel prescrivere le medicine di sintesi.

Nessun commento: