lunedì 5 settembre 2011

I RISCHI DEL CLOUD COMPUTING: CAVALLO DI TROIA PER IL CONTROLLO DELLLA RETE? da "La Stampa"


......................In un post precedente Watson aveva messo in guardia nei confronti del Cloud computing, la tecnologia reclamizzatissima ultimamente, specie dopo il lancio dell’iCloud di Apple, che consentirà di trasferire i propri files sulla “nuvola” rendendoli accessibili dovunque uno si trovi e attraverso qualsiasi macchina (PC, telefonino smart, rete locale, internet cafè ecc).

Al di là della comodità di non dovere ogni volta portarsi dietro  i propri files – scriveva -  questa tecnologia sarebbe parte di una tendenza generale a sostituire la proprietà fisica dei contenutimediatici da parte degli utenti, con un affitto dei contenuti medesimi  attraverso il Cloud.

Solo che il Cloud è praticamente un YouTube  universale, nel senso che consentirebbe  di bloccare, censurare, cancellare normalmente i contenuti a richiesta dei governi, esattamente come fa già oggi You Tube.  E senza nemmeno l’ordine di un giudice: basterebbe un’ingiunzione (diceva al Washinghton Post Chris Calabrese, dell’American Civil Liberties Union).

L’obiettivo è costringere tutti a usare una delle reti Cloud detenute dai grandi providers come Apple, Google, Facebook, tassando , regolamentando e facendo diventare internet costoso. Oltre a renderle il web facile soggetto di  censure e cancellazioni. Una volta che la maggior parte dei dati saranno confinati sul Cloud, sarà infatti facile rendere a poco a poco più stringenti le regole di copyright, libera espressione e diffamazione e cacciare siti e media alternativi.

Insomma il Cloud secondo questa teoria non sarebbe nient’altro che un cavallo di Troia per svuotare l’internet libero . Uno sforzo per assimilare i media alternativi,prima di distruggerli. E rendere il web più simile alla tv via cavo,dove un numero limitato di grandi corporations può decidere insieme ai governi quello che può o non può essere pubblicato. 

Nessun commento: