martedì 27 settembre 2011

Piano sanitario, medici di famiglia al centro della riorganizzazione

orso castano: da anni, anzi da decenni, da quando e' stata approvata nel 1980, se non erro, la Legge di Riforma Sanitaria, che si parla di Prevenzione e di valorizzazione dei Poliambulatori. Nulla e' mai accaduto, solo parole vuote. Oggi c'e' una crisi economica che forse spinge al risparmio ed alla razionalizzazione delle risorse, c'e' da sviluppare la comunicazione  via web , cioe' una grande potenzialita' finora quasi ignorata, al contrario di quanto avviene nei paesi del Nord . Staremo a vedere.da doctor33 di oggi
Ristrutturare la rete ospedaliera, anche attraverso la riconversione dei piccoli ospedali, rimodulare l'assistenza sul territorio, rafforzando il ruolo dei medici di famiglia e puntando sulla nascita di équipe multidisciplinari, investire sui sistemi informatici e sulle nuove tecnologie, implementare il sistema della prevenzione e rafforzare il sistema di Governance multilivello capace di assicurare «un costante equilibrio tra sistema delle prestazioni e quello dei finanziamenti». Questi alcuni elementi della riorganizzazione dell'assistenza al cittadino che emergono dal Piano sanitario nazionale 2011-2013, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Tra i vari aspetti toccati, l'assistenza territoriale riveste un ruolo fondamentale. Obiettivo delle politiche sanitarie deve essere quello di rafforzare il ruolo dei Medici di medicina generale, anche passando attraverso la valorizzazione di ospedali di comunità o poliambulatori specialistici - con posti letto gestiti da medici di famiglia e personale infermieristico e la presenza eventuale di specialisti - nonché la gestione della fase acuta a domicilio, con un'assistenza domiciliare integrata. Momento fondamentale della ristrutturazione della rete ospedaliera è anche la riorganizzazione dei sistemi di emergenza-urgenza, con la diffusione della metodologia del triage ospedaliero e la riconversione dei piccoli ospedali. Il Piano sanitario si sofferma anche sulle criticità attuali del sistema sanitario: al primo posto c'è l'inappropriatezza di prestazioni, quali i ricoveri ospedalieri, le liste di attesa, il livello qualitativo differenziato dei servizi sanitari regionali. Cattive notizie anche sul fronte della carenza di medici: saranno 17mila i medici che lasceranno il Ssn entro il 2015. Considerando il numero medio di laureati per anno accademico e la quota di medici assunti annualmente dal Ssn, dal 2013 si stima un saldo negativo tra pensionamenti e nuove assunzioni. Quanto alla forbice tra entrate e uscite, tenderà ad allargarsi negli anni.

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