martedì 20 dicembre 2011

da UNIVADIS ultimo pervenuto, stralci



Dai tati di questo studio suggeriscono un possibile sviluppo terapeutico per l'uso della fractalchina come farmaco neuroprotettore in casi di ischemia cerebrale acuta, ma anche durante le operazioni neurochirurgiche all'encefalo in caso di blocco della irrorazione locale del tessuto nervoso. "Prima di pensare di poter utilizzare la
fractalchina a scopo terapeutico nel trattamento dell'ischemia cerebrale dell'uomo o in generale come agente neuroprotettivo - avverte Cristina Limatola, coordinatrice dello studio - andranno effettuati ulteriori studi per definire con maggiori dettagli il meccanismo d'azione della fractalchina e l'eventuale coinvolgimento di altri tipi cellulari molto importanti come gli astrociti. Ma, soprattutto, occorre capire come si possa somministrare questa molecola o suoi analoghi in modo che questi possano esercitare la loro azione nel sistema nervoso centrale limitando gli effetti periferici"...............

Rivoluzione in sala parto, strumento 'abbraccia' feto per farlo uscire
Roma, 19 dic. (Adnkronos Salute) - Un nuovo dispositivo potrebbe rivoluzionare la gestione del parto. A 300 anni dall'introduzione del forcipe e a 100 dalla ventosa. Si chiama 'Odon device' e potrebbe abbattere il ricorso al cesareo, diminuire le complicanze dovuto all'uso delle 'vecchie' metodiche. Insomma aiutare il piccolo a nascere, la mamma a partorire più serenamente e il ginecologo a lavorare in sicurezza. Il nome dell'innovativo dispositivo deriva dal quello del suo inventore, Jorge Odon. Un meccanico argentino che ha avuto l'intuizione studiando un metodo per estrarre i tappi dalle bottiglie vuote. Da primi mesi del 2012 partiranno in Italia, in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che ne ha sviluppato l'aspetto medico e ne promuove la diffusione in tutti i Paesi...........


............Costituito da una sorta di sacchetto di plastica con doppia intercapedine, collegato ad un applicatore del medesimo materiale, avvolge in maniera molto delicata, del tutto similmente a quanto potrebbero fare la coppia delle mani, la testa del feto che si presenta nel canale del parto aiutandola a scivolare più agevolmente lungo le pareti vaginali. Tutto questo avviene a quasi 300 anni dall’introduzione del forcipe e a 100 dalla ventosa, tecniche che hanno più volte mostrato limiti e pericoli ed oggi raramente utilizzate.Lo strumento, approvato dalla Who che ne ha sviluppato l’aspetto medico, ha ottimi potenziali: bassissimi costi di realizzazione per la tipologia dei materiali (cellophan e plastica), facilità di esecuzione (può essere manovrato anche da uno studente al 1° anno di ostetricia), sicurezza, assenza di controindicazioni e effetti collaterali sia per la donna che per il bambino..............da Quotidiano sanita' on line

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