mercoledì 7 dicembre 2011

Mille nuovi malati di tumore al giorno in Italia, ma record guarigioni in Ue da UMIVADIS (on line x medici)


Roma, 6 dic. (Adnkronos Salute) - Mille nuovi malati di tumore al giorno in Italia. Ma nel nostro Paese il cancro fa meno paura che nel resto d'Europa: vantiamo infatti i risultati migliori della media del continente in termini di guarigione. A 5 anni è vivo l’83% di chi è colpito da neoplasia al seno (contro l’80%), il 58% al colon-retto (rispetto al 54%), il 79% alla prostata (74%) e il 13% al polmone (contro il 10%). Il primo censimento ufficiale dell’universo cancro aggiornato al 2011 è frutto del lavoro dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), che hanno unito gli sforzi per pubblicare il volume 'I numeri del cancro in Italia 2011'. Un libro bianco presentato oggi all’Auditorium del ministero della Salute. Dalla 'fotografia' emerge che saranno 360 mila i nuovi casi in Italia nel 2011, 200 mila negli uomini (56%) e 160 mila nelle donne (44%): circa 1.000 al giorno, quindi. Sono invece 1.285.000 le persone 'guarite', che si sono lasciate la malattia alle spalle da più di 5 anni. "Non è un trattato per addetti ai lavori ma una guida fondamentale per orientare le politiche sanitarie, che vogliamo mettere a disposizione delle Istituzioni - spiega Marco Venturini, presidente Aiom - Grazie a confronti internazionali e fra le diverse aree della penisola, a un’analisi degli andamenti temporali dei tumori più frequenti e più letali ,siamo in grado di comprendere dove agire al meglio, quanto siano efficaci le attività di prevenzione e di trattamento e come sia possibile razionalizzare risorse e interventi. Emergono disparità regionali nelle cure, che si traducono talvolta nel mancato accesso, con implicazioni significative sui costi sociali". "A nostro avviso i risparmi, pur necessari, vanno previsti su altri settori, di minore gravità, dell’assistenza sanitaria", evidenzia. Le 2 velocità del Paese nella lotte e nella cura del cancro risultano evidenti: si hanno più casi al nord (+30%) rispetto al sud, ma la sopravvivenza è complessivamente inferiore nel Mezzogiorno. Il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Italia (30%) dopo le patologie cardiocircolatorie (39%). Nel 2011 provocherà 174.000 decessi, con il tumore del seno big killer fra le donne (16%) e quello del polmone fra gli uomini (28%). "L’invecchiamento generale della popolazione è la causa principale del costante aumento di diagnosi - sottolinea Stefano Ferretti, segretario dell’Airtum - Ma attenzione: l'11% dei pazienti colpiti ha meno di 50 anni. Fra i giovani le neoplasie più frequenti sono quella al testicolo negli uomini (11%) e alla mammella (40%) fra le donne". Il volume verrà ora distribuito a tutte le oncologie italiane, agli assessorati regionali e alle Istituzioni nazionali. Diventerà una pubblicazione annuale, sul modello di quanto già avviene da tempo negli Usa. Dall'analisi dei dati relativi al periodo 1998-2005 emerge una "riduzione significativa della mortalità complessiva per tumore", in entrambi i sessi. "Il calo è del 12% nei maschi e del 6% tra le femmine - sottolinea Venturini - Questo si spiega con la diffusione dei programmi di screening e il miglioramento delle capacità diagnostiche". "L'Italia – aggiunge Ferretti - ha una frequenza di neoplasie simile o più elevata rispetto a Paesi Nord-europei e agli Stati Uniti, presumibilmente dovuta ai valori ancora sostenuti del cancro del polmone, ma anche a quello del colon retto fra gli uomini. Per le donne l’incidenza è invece sostanzialmente allineata tra i Paesi". Nel confronto fra Nord e Sud del Paese "si segnala il cancro del fegato, molto più frequente nel Meridione, che presenta rispetto alle Regioni settentrionali valori pari a +25% nei maschi e +75% nelle femmine. Il fenomeno è da ricondurre alla maggiore diffusione nel Sud Italia del virus dell’epatite B e C, uno dei principali fattori di rischio per l’epatocarcinoma". Il cancro del colon-retto è nel complesso il più frequente, con 50.000 nuove diagnosi nel 2011, seguito da quello alla mammella (45.000), alla prostata (42.000) e al polmone (38.000). Le 'classifiche' differiscono in maniera notevole fra i due sessi: tra i maschi il tumore più diffuso è quello della prostata che rappresenta il 20% di tutte le neoplasie. Seguono polmone (15%, con tendenza alla riduzione), colon-retto (14%), vescica (10%) e stomaco (10%). Tra le donne la neoplasia della mammella costituisce il 29% del totale delle nuove diagnosi, seguita da colon-retto (13%), polmone (6%), corpo dell’utero (5%) e stomaco (4%). Il 'libro bianco' non sarà un progetto 'spot': "Stiamo già lavorando all'edizione 2012, che contiamo di presentare a giugno". Un'ultima novità in arrivo dall'Airtum: "Nei primi mesi dell'anno prossimo i dati del registro saranno consultabili online per chiunque", assicura Ferretti. "Infine se oggi i registri 'coprono' 20 milioni di persone, vogliamo arrivare al 50% della popolazione entro il 2012.Epossiamo farcela", conclude.

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