mercoledì 25 gennaio 2012

Le Fito-incompatibilità da Fitoterapia33

Nelle preparazioni fitogaleniche possono verificarsi fenomeni di incompatibilità (fisica o chimica) tali per cui i p.a. sono incapaci di generare un effetto terapeutico significativo. Il medico prescrittore così come le aziende produttrici di prodotti erboristici e di integratori dovrebbero avere nozioni sufficienti su questo argomento.

Nelle incompatibilità di natura fisica si osservano alterazioni nel colore o nello stato fisico dei preparati, con intorbidamento di soluzioni o parziale liquefazione di preparazioni solide. Classico esempio si osserva durante la miscelazione di estratti fluidi e T.M. a causa di una significativa alterazione del grado alcolico. A tal proposito si consiglia di non miscelare soluzioni che differiscano in grado alcolico più di 20° v/v. Gli o.e. possono essere sciolti in alcool quindi miscelati alle tinture purché quest'ultime presentino un tenore alcolico almeno pari a 55°v/v. In caso contrario, in assenza di emulsionante, può verificarsi la separazione di fase, la stessa che si osserva miscelando gli oli con le soluz. acquose (tisane o decotti). Gli o.e. possono essere anche adsorbiti sugli e.s. fatta eccezione alcuni casi particolari, come per la Boswellia serrata e.s., che a contatto con l'olio forma una massa umida deliquescente non più lavorabile. Un meccanismo simile, questa volta sfruttato positivamente in galenica, si osserva triturando insieme i cristalli di mentolo, canfora o timolo, i quali danno una miscela eutettica che può essere incorporata in unguenti e creme. Incompatibilità chimiche si verificano invece per l'instaurarsi di reazioni chimiche tra i singoli costituenti della preparazione, indipendentemente dai solventi usati, dal pH o dalla temperatura. Nonostante esistano incompatibilità peculiari per ciascuna droga (analogamente alle sinergie) è possibile seguire alcune linee guida generali per evitare spiacevoli inconvenienti in fase di preparazione. In tal senso si sconsiglia di miscelare droghe ad alcaloidi (es. valeriana, passiflora) con droghe a salicilati o a citrati o ancora con droghe ricche in polifenoli o tannini. Inoltre per quest'ultimi si sconsiglia la miscelazione con sali di ioni metallici (es. Fe2+, Mg2+) o con droghe a glucosidi causa precipitazione di complessi insolubili. Per lo stesso motivo si sconsiglia di aggiungere tannini o alcool etilico alle mucillagini o alle gomme. Tra i componenti di una preparazione fitogalenica possono sussistere anche incompatibilità di natura farmacologica che possono estrinsecarsi durante le fasi di ADME oppure durante le fasi dinamiche attraverso un antagonismo di tipo funzionale (effetto terapeutico opposto). Soprattutto nel settore farmacocinetico si sono definiti ampiamente i fattori che possono influire negativamente sull'assorbimento dei p.a., come ad esempio la co-assunzione di cibo, la co-sommnistrazione di droghe a contenuto fibroso e resinoso, di droghe purganti o di droghe che interagiscono con i sistemi di trasporto intestinali (ABC trasporter). Altresì sono stati definiti diversi estratti naturali che, co-somministrati, influiscono negativamente sull'efficacia della droga principale interagendo con i sistemi enzimatici (CYP450 e UDP-glucuronosiltransferasi) deputati alla sua metabolizzazione

Tarirai C., Viljoen A., Hamman J. Expert Opin. Drug Metab. Toxicol. 2010; 6(12): 1515-1538Angelo SivieroFarmacista, esperto in fitoterapia clinicaAosta



orso castano: da sempre il dott Fabio Firenzuoli ed i suoi collaboratori pongono grande attenzione agli effetti collaterali, alle interazioni, ed alla correttezza nell'uso delle piante officinali, presenti , come noto , nella Farmacopea Europea. Interessante questo articolo tratto dalla rivista Fitoterapia33, da lui diretta.

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