venerdì 20 gennaio 2012

nella più grande banca del seme d'Europa, Aarhus

Sono società impegnate nella raccolta di liquido seminale umano, conservato in piccole fiale di 0,4-1,0 millilitri e congelato in serbatoi di azoto liquido a –196 gradi centigradi prima di essere utilizzato anche anni dopo in eventuali operazioni di fecondazione assistita. La più importante si trova ad Aarhus, la seconda città della Danimarca e il primo porto del paese, nella penisola dello Jutland. ................Nel corso dell’ultimo decennio, il nostro ruolo è cambiato. Come le dicevo prima, in un primo tempo le banche del seme raccoglievano sperma per ovviare a problemi molto pratici, l’assenza del partner alla data di un potenziale concepimento o una cura contro il cancro che avrebbe reso l’uomo almeno temporaneamente infertile. I nostri clienti erano coppie eterosessuali tendenzialmente sposate, alle prese con una malformazione o una patologia fonte di preoccupazioni e angosce. Oggi sono anche coppie omosessuali, se non addirittura donne single. Questi non sono pazienti, bensì clienti. In questo senso, il mercato si è modificato radicalmente, e la nostra attività è diventata molto più commerciale................ Il momento della selezione è cruciale, in parte regolamentato a livello europeo da una direttiva del 2004, entrata in vigore nel 2007, sui tessuti e le cellule umane. Prosegue il mio interlocutore: «Facciamo pubblicità sui giornali o alla televisione. Cerchiamo uomini tra i 18 e i 45 anni, che non appartengano a gruppi definiti a rischio, per esempio gli omosessuali per paura della sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids). Siamo di fronte a una discriminazione, ma così ci impone la legge danese...............Oggi la procreazione assistita ha messo radici e la questione è diventata molto più complessa. Vogliono conoscere tutto del donatore. Addirittura, molti uomini vorrebbero che il bambino rassomigliasse loro il più possibile. Dobbiamo quindi offrire campioni molto vari, che precisino volta per volta l’origine etnica, l’altezza, il colore degli occhi e dei capelli, il peso, e così via. Tra l’altro mettiamo a disposizione un messaggio del donatore scritto a mano, che può permettere eventualmente un’analisi calligrafica e quindi aiutare nella scelta. Negli Stati Uniti il profiling è molto esteso: tra i vari criteri, dico per scherzare, ci potrebbe anche essere in certi casi la richiesta di un sosia di Charlie Chaplin. Per ora, noi qui in Europa non facciamo questo genere di cose, ma mi chiedo se in futuro non lo faremo, visto che la domanda del cliente finale ci spinge in questa direzione. Devo ammettere che in prima battuta la tendenza americana non mi piaceva. Ma poi, riflettendoci, non la trovo così criticabile o preoccupante. Anzi, mi sembra più naturale: non facciamo forse una selezione anche drastica nella vita di tutti i giorni, quando scegliamo il nostro partner? Tutta l’evoluzione della nostra specie è il risultato di una selezione. Credo che Cryos debba difendere le necessità e assecondare i desideri dell’individuo in questo campo, anche perché l’identikit dei nostri clienti è cambiato moltissimo in questi anni............Un tempo i pazienti di Cryos International erano all’80 per cento eterosessuali. Oggi gli omosessuali – uomini e donne – sono saliti al 30 per cento del totale. Negli Stati Uniti la proporzione è ancor più sorprendente: metà di coloro che si rivolgono alle banche del seme per un’inseminazione artificiale o una fecondazione in vitro sono single. Aggiunge Schou: «Assistiamo sempre più spesso al desiderio di donne molto istruite – giornaliste, medici o avvocate – pronte a soddisfare all’età di trent’anni il bisogno biologico della gravidanza. Avendo tralasciato la vita sentimentale per studiare e per assicurarsi una carriera, il compagno della vita lo cercheranno più tardi. Prima vogliono avere un bambino».
Longanesi & C. © 2012 – Milano ratto da Sergio e Beda Romano, La Chiesa contro, Longanesi. , stralci
orso castano : sta veramente cambiando il concetto e lo status della famiglia? Se un single, omo o etero, puo' , magari prendendo anche un utero in affitto, "procreare" la domanda ha un peso significativo. Ma quello che resiste e' il bisogno del bambino di avere genitori adulti complementari e diversi tra loro, perche' possa essere accudito nel migliore dei modi e perche' gli si possa offrire un ventaglio di modelli di comportamento di riferimento che rispondano ai suoi bisogni profondi e che lui possa utilizzare nella sua crescita e nel lungo percorso della vita. Le figure genitoriali sono molto importanti e vengono introiettate nel profondo, non ci si pui' disfarne in quattroe quattrotto. Con loro bisogna fare i conti nella vita e segnano un imprinting enorme che influira' sulla loro struttura psicologica. Sembra che queste elementari considerazioni  sfuggano o scompaiono  di frrontr alla esigenza della procreazione, bisogno profondo che se non realizzato fa apparire la vita incompleta . A nulla servirebbe ricordare  che esistono le adozioni a distanza , che e'possibile investire in soldi ed energia nei paesi meno sviluppati, che guerre e devastazioni naturali creano milioni di bammbini affamati e senza un tetto. C'e' un problema di identita' ed un'angoscia esistenziale che spinge e porta a sottovalutare le considerazioni sopra esposte.

Nessun commento: