giovedì 27 settembre 2012

doDECRETO SANITA’: MEDICI E DIRIGENTI PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONEcumento anaao


 DAL SITO  orso castano : bene sulle nomine primariali. Se la la norma passa avremo meno asstone-chairs , ma quando dureranno le nomine? a vita? Questo nodo impedisce ed impedira' il roinnovamento scientifico , prima esisteva la figura dell'aiutoi che equilibrava le gestioni, oggi questa figura e' anacronistica, ma l'accentrazione della gestione e l'immenso potere sul budget che hanno oggi i "Primari a Vita"sta strozzando la sanita' . Forse una partecipazione piu' equilibrata dei "dirigenti" alle scelte di fondo dei "REPARTI2 CON RELATIVI DIBATTITI E DISCUSSIONI , PRIMA CHE IL "CAPATAZ" PRENDA Le sue decisioni dovrebbe essere prevista per legge , insomma un parere consultivo obbligatorio e scritto , da ciascun dirigente sul progetto di gestione del budget e del  "Reparto" ferma la decisione finale del "primario" dovrebbe essere la regola prevista per legge.Sul resto del DL Balduzzi si stanno esprimendo tutti i sindacarti e la Conferenza Stato-Regioni. :  VA RIVISTO !! 
24 settembre 2012
Il Consiglio Nazionale dell’’Anaao Assomed, dopo aver analizzato i contenuti del decreto sanità, ha
proclamato lo stato di agitazione a difesa della specificità della Dirigenza Medica e sanitaria e per
contrastare il processo di mutilazione di norme contrattuali per via legislativa che mira ad una
assoluta deregulation della forza lavoro professionale.
L’Associazione, alla vigilia dell’esame parlamentare del decreto legge, denuncia gli aspetti più
allarmanti contenuti nel testo e chiede alle Commissioni di introdurre modifiche senza le quali si
produrrebbe:
1) una disarticolazione del sistema della valutazione professionale, il cui appiattimento sul 
modello della pubblica amministrazione cancella elementi specifici della Dirigenza Medica e 
sanitaria all’interno del Pubblico impiego, a  garanzia di quella autonomia che la Corte di 
Cassazione esige a tutela dei cittadini, lasciando le loro carriere in balia della politica;  
2) uno stravolgimento delle norme che regolano la mobilità che trasforma i medici e sanitari in 
“pacchi postali” a disposizione delle Regioni, senza alcuna certezza di coerenza con la disciplina, 
di salvaguardia dell’incarico professionale e del trattamento economico; 
3) una morte annunciata della libera professione intramoenia, caricata di oneri burocratici ed 
economici che avranno come unico risultato quello di spingere i medici fuori del regime esclusivo. 
Il sistema sanitario  – prosegue l’Anaao Assomed  – è stato messo in ginocchio dagli effetti che le
manovre economiche degli ultimi anni hanno prodotto sugli assetti organizzativi e funzionali della
sanità pubblica. Tagli lineari per complessivi 24 miliardi di euro nel quadriennio 2012-2015 del
Fondo Sanitario Nazionale ridurranno progressivamente l’esigibilità da parte dei cittadini del diritto
alla salute. E renderanno insostenibili le condizioni di lavoro dei medici e sanitari del SSN, già
duramente colpite dal perdurante blocco del turnover, dal taglio delle strutture complesse e
semplici, dalla scomparsa di 20.000 posti letti, dall’abuso di contratti precari e dal ritardo di
programmazione e riorganizzazione della rete territoriale ed ospedaliera con pesanti ricadute sulla
qualità e sicurezza del sistema. La mancanza di un contratto di lavoro è già penalizzante sul piano
professionale ed economico. Lo svuotamento del contratto in vigore è inaccettabile............
A scegliere sarà il direttore sanitario, e non il dg, in qualità di presidente di una commissione di esperti che dovrà selezionare il prescelto esclusivamente in base al merito, stilando una graduatoria. La novità è il frutto di un emendamento presentato oggi in Commissione Affari Sociali della Camera, nel corso del primo ciclo di audizioni per la conversione in legge del decreto sanità messo a punto dal ministro della Salute Renato BalduzziIl Dl Balduzzi approvato da Palazzo Chigi, in tema di nomine dei dirigenti sanitari, prevede già diverse novità. Ad esempio: dovranno essere garantite misure di pubblicità dei bandi, delle nomine e dei curricula, nonché trasparenza nella valutazione degli aspiranti. La selezione dei candidati (tre) sarà effettuata da una commissione composta da tre esperti (direttori di struttura complessa) individuati tramite sorteggio da un elenco nazionale relativo alla disciplina messa a concorso. La nomina del primario spetta però al direttore generale, che sceglierà uno dei tre candidati selezionati dalla Commissione.L'indicazione, a firma della Cgil, sembra infatti aver raccolto consensi. "I parlamentari presenti hanno parlato di buona proposta", conferma alla fine dei lavori il relatore del decreto, Lucio Barani (Pdl).

La novità illustrata oggi in Commissione va a toccare proprio questa 'libertà di scelta' del dg. Se la proposta Cgil dovesse essere tradotta in un emendamento, ad assumere un ruolo decisivo sarà infatti il direttore sanitario che sarà incaricato di presiedere la Commissione che, in sostanza, stilerà una graduatoria dal quale sarà nominato direttore di struttura complessa il primo. Gli altri due, essendo la graduatoria della durata di tre anni, rimangono comunque in lizza: nel caso il primario prescelto dovesse andare via prima, si scalerebbe al secondo e successivamente al terzo.

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