sabato 15 settembre 2012

Severino, ministro della giustizia e tagliadiritti


orso castano : non sono un operatore della giustizia, ma da cittadino: limitare le possibilita' di essere ascoltato e di introdurre nuovi elementi a propria difesa fa a cazzotti con la nostra civilta' giuridica. Questa misura e' coerente con la cultura di questo governo, che non sa inventare cose nuove ed efficienti ma solo togliere diritti : Monti "l'art. 18 toglie posti di lavoro", FORNERO :" L'ART.18 VA RIFORMATO" ,  nessun serio attacco alle lobby, nessuna patrimoniale. Insomma un governo di destra "serio" che va benissimo ad Alfano e Berlusconi e malissimo ai lavoratori ed i loro sindacati.  


da Metro News ,  clicca

PROCESSO CIVILE
LA RIFORMA È "MINI"

 operativa oggi la legge Severino . Con una pioggia di critiche





(stralcio)..........Sulla graticola c’è soprattutto il “filtro in appello”, sistema per il quale il giudice potrà decidere sull’ammissibilità o meno del ricorso contro la prima sentenza. Motivando la decisione con un’ordinanza.

La reazione degli avvocati
L'Organismo Unitario dell'Avvocatura ieri ne ha denunciato l'inutilità per la riduzione del contenzioso, ma anche i rischi di ulteriori meccanismi discriminatori nei confronti del diritto alla giustizia dei cittadini. «Finirà - dice Maurizio de Tilla, presidente Oua - per accrescere la discrezionalità del giudice e incrementare il contenzioso con i successivi possibili ricorsi per cassazione “per saltus”. È inevitabile, inoltre - sostiene De Tilla - che i parametri formulati nella nuova normativa aprono la porta ad un volontarismo giudiziale difficilmente tollerabile».
........ il presidente della Corte di appello di Milano, Giovanni Canzio: «Dobbiamo essere pragmatici - ha detto al Sole24Ore - bisogna sperimentare la norma. Questa del filtro è una norma importantissima. Allinea le norme italiane a quelle del Codice di procedura civile tedesco, permettendo di bloccare l’impugnazione sulla base di una prognosi di insuccesso».
I ricorsi
Scompare la possibilità di ammettere in appello le prove nuove ritenute “indispensabili ai fini della decisione della causa”;
Il giudice può dichiarare inammissibile l’appello quando non ha una ragionevole probabilità di essere accolto; contro questa decisione si può ricorrere in Cassazione.
Stretta anche per gli altri ricorsi in Cassazione.
I processi “lumaca”
Il procedimento per ottenere i risarcimenti previsti dalla legge Pinto per i processi lumaca è più agile: decise un giudice monocratico di Corte d’Appello con una procedura modellata su quella del decreto ingiuntivo. Il processo sfora i terminii di ragionevole durata quando supera i sei anni (tre in primo grado, due in secondo e uno nel giudizio di legittimità)
Fallimenti
Aumentano gli strumenti per affrontare le crisi aziendali.
In primo luogo l’imprenditore può proporre il ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato e solo in seguito presentare la proposta, il piano  e la documentaizone.
Debutta il piano di concordato che prevede tra l’altro la continuità aziendale.

da   del Sole24ore

...........Il Presidente dell'OUA, Maurizio de Tilla, ha sottolinato che "l'intervento legislativo sul filtro in appello e su ulteriori limiti per il giudizio in cassazione è un rimedio peggiore del male che si dice di voler curare. Di fatto, per eliminare il contenzioso si demoliscono i diritti dei cittadini e si dà spazio ad una confusione processuale senza precedenti. Il filtro di inammissibilità in appello finirà per accrescere la discrezionalità del giudice ed incrementare il contenzioso con i successivi possibili ricorsi per cassazione 'per saltus'. Invece che apprestare strutture, personale e risorse snellendo e razionalizzando ulteriormente i riti e le competenze, si sceglie la strada di limitare, direttamente o indirettamente, l'accesso al giudizio di appello".

Secondo il Presidente dell'OUA la riforma troverà difficile applicazione pratica, poichè incide sui "valori della difesa e sistemi del processo che sono in aperto contrasto con la paradossale previsione di una pronuncia (soggettiva ed arbitraria) di inammissibilità dell'appello, che renderebbe ricorribile in Cassazione non più le sentenze di appello ma quelle di primo grado"......................

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