lunedì 15 dicembre 2014

Inquinamento, allarme a Porto Torres "Qui si muore più che a Taranto"

..................Il rapporto  S.E.N.T.I.E.R.I. (Ministero della salute, 2011) ha evidenziato come l’area di Sassari(unico capoluogo di Provincia tra  i  57  SIN perimetrati) Porto Torres rientri in uno dei 44 siticostituenti le zone a maggior rischio di tumore in Italia.  Nel  SIN  Porto Torres-Sassari è stato rilevato un eccesso per tutte le cause di morte tra le quali tumori, malattie del sistema circolatorio, dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente, dell’apparato genitourinario.La situazione ambientale-sanitaria dell’area impone che i provvedimenti di bonifica ambientale(oggetto del Protocollo d’intesa sulla c.d. Chimica Verde) siano anteposti alla realizzazione di qualsiasi altro intervento industriale. Invece le bonifiche ambientali non sono ancora partite e si aprono i cantieri per nuovi impianti industriali.Inoltre, almeno un terzo del combustibileimpiegato sarebbe di origine fossile (il FOK, residuo del processo industriale di produzione dell’etilene, pericoloso, cancerogeno) e nonproveniente da fonti rinnovabili, mentre nonsussiste alcuna certezza di poter impiegarebiomassa vegetale nelle proporzioni indicate.

Via le grandi centrali di produzione a combustione e gli impianti di incenerimento dei rifiuti. Meglio l'autonomia energetica, le politiche di risparmio e anti-inquinamento e il potenziamento della raccolta differenziata e del recupero della spazzatura. Sono i primi messaggi della lettera di 26 comitati e associazioni sardi riuniti sotto il nome del coordinamento "Non bruciamoci il futuro" ai candidati alla presidenza della Regione alle elezioni regionali. "Nei programmi elettorali - ha detto Franca Battelli del coordinamento Nbf - non abbiamo ancora trovato impegni certi ad esempio sugli inceneritori, si fanno solo dichiarazioni generiche". I comitati lanciano un vero e proprio allarme. "Non si parla davvero di inquinamento - ha detto Vincenzo Migaleddu, uno dei rappresentanti del coordinamento - secondo i dati dello studio 'Sentieri' dell'Istituto superiore di Sanità a Porto Torres si registrano tassi di mortalità indicizzati (periodo 1995-2002) superiori a quelli di Taranto". Nove le richieste chiave: tra questi un nuovo piano energetico ambientale regionale e un piano regionale di gestione dei rifiuti solidi urbani. E ancora la bonifica dei circa 450mila ettari dichiarati Sin, siti di interesse nazionale, inquinati da vecchie o ancora presenti attività industriali. Passando anche per il potenziamento della ricerca sui danni alla salute causati dalle condizioni ambientale modificati dalle combustioni. Secondo il coordinamento la produzione di energia elettrica nell'isola è superiore a quella che serve alla Sardegna con inevitabile produzione di Co2. "Un non senso - ha detto Migaleddu - si tratta di una distorsione di mercato: la Sardegna esporta energia, ma poi deve pagare un 30 per cento in più rispetto agli altri". Attenti al futuro. "Ai permessi di ricerca per risorse geotermiche - si legge nel documento - si sommano quelli per idrocarburi liquidi e gassosi, sia in mare sia in terra. Ovunque cambiano i nomi delle società interessate ma non i rischi connessi con le eventuali concessioni esplorative".

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