giovedì 4 dicembre 2014

sintesi intervista di Chiamparino (Pres. Reg. Piemonte) al QS e' molto importante: si vorrebbe la prevenzione territoriale con super raccomandate ed accreditate (ricordiamoci della vicenda Ferro) accorpate x fare muro ?!




... A che punto è il cosiddetto ‘Lodo Chiamparino’? ...
Le nostre proposte si basano su due assi fondamentali: da un parterivedere insieme al governo gli aumenti previsti per il Fondo Sanitario Nazionale e promuovere il cosiddetto Patto Integrale Verticale, un accordo che lascia più margini ai Comuni per alzare il tetto ai limiti del Patto di Stabilità; dall’altra parte verificare la possibilità di rinegoziare i debiti delle Regioni, spalmandoli in più anni. A questo punto però dobbiamo attendere il passaggio al Senato, perché, come ci ha spiegato il sottosegretario Baretta, il Governo ha scelto di recepire le indicazioni dei Comuni alla Camera e quelle delle Regioni, appunto, al Senato....ci sarà un incontro questa settimana in Conferenza Unificata,... poi....il 10 dicembre,...
Lo scorso 30 novembre, ..., doveva essere pronta la proposta governo-regioni per la riforma del sistema dei ticket. A che punto siete? ....
...... ogni Regione... cercadi trovare la soluzione più efficace tenendo conto delle indicazioni del Patto per la Salute: l'obiettivo comune è quello di rendere sostenibile l'assistenza sanitaria universalistica cercando di non pesare sulle fasce più deboli. Al momento non mi risultano elaborazioni più concrete che mi consentano di essere più preciso. Mi preoccupa invece una contraddizione contenuta nella Legge di Stabilità approvata alla Camera, tra la tabella che indica 112 mld al Fsn per il 2015 e il testo che indica la Sanità come vettore per recuperare la riduzione del gettito prevista per le Regioni a statuto ordinario. Al Senato bisognerà prima di tutto chiarire questo punto.

Pensa che in ogni caso l’Italia possa continuare a permettersi un sistema sanitario nazionale universalistico...?

......il nostro Sistema Sanitario, secondo numerose e attendibili valutazioni, si colloca ai primissimi posti a livello mondiale. Nel complesso ritengo che il sistema universalistico possa reggere a tutti gli effetti, soprattutto grazie al Patto per la Salute che costituisce una solida garanzia in questo senso. Il SSN a carattere universalistico continuerà quindi a essere pienamente sostenibile ed efficace....valorizzarlo e migliorarlo ulteriormente.

Dopo il vistoso calo di affluenza alle ultime elezioni in Emilia Romagna e in Calabria... Ritiene ancora valida la spinta e la visione federalista dell’attuale titolo V?
..... fatica a individuare quale sia l’impatto dell’azione politica delle Regioni, mentre sono molto più chiare le ripercussioni che hanno le decisioni a livello comunale o nazionale...... Regioni sono sempre rimaste un po’ distanti dalla percezione comune. ....costruire quello che definirei un nuovo riformismo regionalistico. Per anni abbiamo infatti discusso di federalismo e autonomismo, producendo sostanzialmente nulla. Paradossalmente quanto più si è diffusa un’ideologia federalistica, tanto più si è affermata una pratica centralistica.

.... ripensamento sulle competenze tra Stato e Regioni in materia sanitaria?
La riforma del bicameralismo attualmente in discussione ha un’importanza enorme perché rappresenta la condizione essenziale per poter garantire un autonomismo serio e non fondato soltanto su luoghi concertativi settoriali come sono le attuali Conferenze. Il Senato delle autonomie dovrà invece rappresentare la sede in cui verranno elaborate alla luce del sole le politiche che riguardano concretamente i territori. Dovrà anche diventare uno strumento che consenta di gestire con flessibilità le competenze all’interno di uno Stato che sappia mantenersi allo stesso tempo autonomistico e unitario. Tutta l’esperienza internazionale degli stati federalisti ci insegna infatti che mantenere una rigida divisione è quasi impossibile perché quasi tutte le materie, inclusa la Sanità, tendono a essere concorrenti e non separate rigidamente.....Regioni :questo non significa che sia necessario chiuderne qualcuna, piuttosto sarebbeutile introdurre nuove metodologie che, rispetto a specifiche materie, obblighino Regioni diverse a lavorare assieme, sulla base di vere e proprie convenzioni. Per quanto riguarda la Sanità un principio simile potrebbe essere applicato, per esempio, al Molise che presenta numeri bassi per poter reggere da solo specialità sanitarie complesse che richiederebbero invece un bacino di utenza ben più ampio. In questo caso costruire relazioni con le Regioni e quindi con le strutture limitrofe sarebbe fondamentale.

... Saitta in Piemonte ha già scatenato un vespaio di polemiche. Quali sono i principali obiettivi del vostro intervento e dove si aspetta i primi effetti tangibili? Le strutture complesse diminuiscono, mentre posti letto e personale restano inalterati: quali ragioni alla base di questa scelta?
Innanzitutto confidiamo che la riforma ci consenta di uscire dal Piano di rientro o almeno di ottenere maggiore flessibilità per quanto riguarda le assunzioni. Il nostro problema principale non è infatti quello di ridurre il personale nel suo complesso, ma snellire gli amministrativi. In Sanità il nostro obiettivo è quello di tornare ad assumere medici e infermieri per rinnovare gli organici dopo una stagione di tagli lineari. Sbloccare il turn over è l’unica strada per rendere più funzionale il sistema piemontese: non a caso, tra 2010 e 2014, si è registrata un’esplosione della mobilità passiva sino a toccare il picco di 50 milioni........ Allo stesso tempo il riordino della rete ospedaliera è lo strumento che abbiamo messo a punto per recuperare risorse che ci consentano di tornare a investire soprattutto in nuove tecnologie e in edilizia sanitaria, costruendo nuovi ospedali e riorganizzando quelli già esistenti. Altro obiettivo è quello di valorizzare l’assistenza territoriale, all’interno di un quadro in cui ci dovrà essere sempre meno bisogno della degenza. Nell’arco dei prossimi dieci anni, salvo che per le grandi complessità, l’ospedalizzazione dovrà diminuire massicciamente.
 
Gennaro Barbieri

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