sabato 18 luglio 2009

per il ministro le decisioni del parlamento sono chiacchiere: il servizio sanitario nazionale sta andando a rotoli

l'attacco ai medici pubblici e' duro e determinato, col rischio che a pagare siano, come sempre, i  meno abbienti. Se accadra' , Brunetta   ne rendera' conto? ed a chi? dal  "Il Messaggero.it del 18/7/09 Arriva quindi la "super-rottamazione" per gli statali. Già dall’inizio di quest’anno le amministrazioni possono mandare a casa tutti i dipendenti che hanno raggiunto i 40 anni di contributi. Finora però alla norma si è data un’interpretazione ristretta: per calcolare la soglia di 40 anni contano solo gli anni di lavoro reale, mentre non valgono quelli della laurea e del servizio militare (i cosiddetti “contributi figurativi”). Includendo invece nel conto anche i contributi figurativi, il numero di dipendenti pubblici che hanno maturato 40 anni di contributi crescerebbe notevolmente. Secondo quanto riferisce l’Inpdap, nel solo 2009 si arriverebbe a quasi 140 mila pensionamenti, cioè il doppio dell’anno scorso. Rientrerebbero nel limite, ad esempio, tantissimi medici che hanno riscattato gli anni dell’università e della specializzazione...................... La misura riguarda tutte le pubbliche amministrazioni (tra cui la scuola, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni, le Comunità montane, le istituzioni universitarie, gli enti pubblici non economici, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale). «Le pubbliche amministrazioni - si legge nel testo - possono a decorrere dal compimento di anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente» risolvere «unilateralmente il rapporto di lavoro e di contratto individuale, anche del personale dirigenziale, con un preavviso di sei mesi fermo quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici». .................la norma indebolisce il servizio sanitario nazionale. «Sarebbe inaccettabile - sottolinea Miotto - un silenzio su questo ennesimo attacco al Parlamento e su un modo schizofrenico di legiferare che un giorno dice di voler allungare l'età lavorativa e l'altro approva una norma che manda in pensione a 58 anni».

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