da ANAAO Piemonte , n°1 09
La posizione dell'Anaao Piemonte sul faraonico progetto impantanarsi nella stessa coalizione di maggioranza. Correva il 21 giugno 2007. La Giunta Bresso era in preda ad una furia schumpeteriana di demolizione edilizia che si abbatteva sugli ospedali della città. Le Molinette, il Regina Margherita nell'immaginario collettivo crollavano come negli abbattimenti programmati di Punta Perotti a Bari o delle "Vele" della Napoli bassoliniana. Ospedali vecchi via, una nuova "città della salute", anzi no, una nuova "città della salute e della scienza", no meglio ancora una "città della salute, della scienza e della innovazione". Ma demolendo due ospedali non sarebbe il caso di costruire.... un "ospedale"? O la parola ospedale deve sparire dal vocabolario della sanità pubblica? Si fantasticava di "incubatori" per le aziende, che promuovendo la ricerca in un luogo in cui le sinergie tra imprenditorialità, innovazione, didattica e flessibilità avrebbero generato profitti (e brevetti) per le industrie e i venture capitalist, e benefici per la sanità migliorando il PIL regionale. Ora che l'idea balzana degli "incubatori" è finita sotterrata dalla crisi economica e finanziaria e che il problema è salvare i posti di lavoro che c'erano prima, ora che la "filiera della salute" è stata divorata dalla "fi-lossera" degli accorpamenti maldestri, mano a mano che si dirada la nebbia dei sogni faraonici, degli 847 milioni di euro (avete capito bene! 847 milioni di euro) per costruire una colata di cemento alla periferia della città senza un sistema di trasporto pubblico pre-esi-stente, senza un chiaro progetto di redistribuzione delle discipline che sono in maggiorparte sottomessi agli appetiti accademico-universitari, dopo che un primo stanziamento dell'ex Ministro Turco (che disgraziatamente ed a occhi chiusi validava un progetto basato sul nulla), cosa rimane? Sterpaglia. La sterpaglia della zona destinata a questo mostro, adiacente ad un non-luogo della cintura di Torino, troppo vicina ad altri due ospedali (Rivoli e San Luigi), un luogo da cui è andata via anche l'Ikea, ma è rimasto il grande centro commerciale delle Gru (così i pazienti e i parenti avranno un enorme store a due passi dalle sale operatorie). Ma ancora qualcuno dibatte della questione. I più realistici all'interno della coalizione parlano di un orizzonte temporale di 10 anni. Nell'intervista che riportiamo, il giornalista Marco Accossato parlava di 4 anni. Ma sono già passati due anni. Già abbiamo più che raddoppiato i tempi. Pensare che non c'è ancora nessuna gara d'appalto. E ancora nessun ricorso al Tar delle aziende escluse. Ma abbiamo già raddoppiato i tempi. E i soldi dove sono? Semplice risposta a semplice domanda: non ci sono. E come potrebbero esserci se solo per gli stipendi ai dipendenti le aziende sanitarie vanno regolarmente in anticipazione di cassa? Forse con un po' di finanza creativa. Su questo abbiamo una certa esperienza come Regione (vedasi Report del 14 ottobre 2007). Ma gli effetti potrebbero essere non proprio quelli voluti. Meglio lasciar perdere. Tra 2 anni la prossima puntata. The Ripper
orso castano : tutti i nodi vengono al pettine e nel frattempo molti euro , pagati dai cittadini, sono andati in fumo per pagare progetti "carta straccia"......Possiamo dormire sonni tranquilli, abbiamo saggi politici che vegliano su di noi....
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