lunedì 6 agosto 2012

Berlino : commissariare Draghi

orso castano : Draghi sta ottenendo un largo consenso, la Bundersbank si isola sempre di piu', il mito, che i falchi tedeschi caldeggiano, quello della Grande Germania , che porterebbe dritti dritti alla memoria delle teorie di Himler in versione da grande finanza puo' prendere piede. In fondo alla Germania non interessa nulla del Mediterraneo, culla della civilta' ed alla prosperita' commerciale che devirerebbe dalla crescita economica e culturale dei paesi mediterranei....anzi sarebbero questi un contrappeso forte allo sviluppo dei commerci con Putin e frenerebbero la crescita di Berlino come ago della bilancia politico-economica della mittle-europa, vero centro ed asse di dominio degli inte3ressi dell'intera area europea, insomma o il "mare nostrum" oppure la "mittle europa" . La battaglia e' aperta ed ormai avviata. Speriamo che qualcuno la freni. La Primavera araba ha deluso, C'e' ancora troppo "fascismo e violenza " nel medio oriente. Israele ambisce a diventare egemone localmente e l'integralismo islamico  paradossalmente gli da una grossa mano. Questo il panorama entro il quale dovrebbe svilupparsi la crescita tecnologica europea.

il Giornale, ultime notizie«Bundesbank über alles»: ecco a cosa puntano in Germania i falchi della maggioranza guidata da Angela Merkel, sempre più insofferenti per lo scarso peso della banca centrale nel board della Bce. La mossa con cui Mario Draghi, giovedì scorso, ha aperto le porte all'acquisto di bond dei Paesi nel mirino della speculazione, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anche se il piano di intervento resta tutto sulla carta e subordinato a una richiesta formale di attivazione dei fondi salva-Stati Efsf ed Esm da parte dei governi.Ciò evidentemente non basta a chi vede coagularsi attorno a Draghi un largo consenso politico, ma soprattutto allargarsi la rete di alleanze all'interno della Bce. Urge dunque correre ai ripari. «La nuova situazione, con la Germania che si assume una parte crescente nel salvataggio dell'euro, ma ha solo un voto come tutti gli altri Paesi, non va più bene», tuona il presidente dei parlamentari europei della Cdu-Csu, Herbert Reul, dalle colonne del settimanale Focus. Subito spalleggiato da Juergen Starck, che nel settembre 2011 si era dimesso dalla carica di capo economista della Bce in aperta polemica con Draghi proprio a causa dell'acquisto di bond. Starck estrae dal cilindro un'idea un po' stravagante, proponendo di trasferire i compiti assegnati attualmente ai 23 componenti del consiglio Bce a un nuovo direttivo formato da 9 membri; i Paesi più grandi avrebbero un seggio fisso, mentre «gli altri Stati dovrebbero occupare a rotazione i seggi rimanenti». Starck non fa nulla per nascondere la ratio del meccanismo: «Rafforzare il peso della Germania».Ovvio: con meno poltrone nella stanza dei bottoni, per Berlino sarebbe più facile far pendere dalla sua parte la bilancia delle decisioni. Che, da sempre, nella Bce si prendono a maggioranza e con voto per testa. La Bundesbank (primo azionista con quasi il 19%) vale quanto la Banca di Malta (0,06%)
. Tranchant, infatti, il giudizio di Josef Schlarmann (Cdu): «È inammissibile che Cipro conti come la Germania». Peccato che l'idea della Buba Superstar abbia un difetto congenito: per metterla in pratica, occorrerebbe rivedere sia il Trattato di Maastricht, sia lo statuto dell'Eurotower. Quello stesso statuto che la Germania difende a spada tratta per ricordare come la stabilità dei prezzi sia l'unico obiettivo della Bce.Per i tedeschi è un momento delicato. Anche per quelli che fanno il tifo per un'uscita della Grecia dall'euro. Ieri la troika Ue-Bce-Fmi ha di fatto dato un giudizio positivo sulle nuove misure di austerità che il governo ellenico completerà all'inizio di settembre. La Grexit s'allontana.

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