lunedì 13 agosto 2012

limiti della mediazione


orso castano : la mediazione all'estero non e' obbligatoria. Sembra che una certa percentuale di persone la usi . Ma il numero di queste persone , pero', non e' cosi' elevato . I problemi della giustizia , di ben altro avrebbero bisogno. La non obbligatorieta' della mediazione non e' certo che spinga' ad un suo utilizzo piu' frequente. Mi sembra (lo dico da mediaatore professionale, che forse la legislazione sulla mediazione sia carente sul versante giudici. Ritengo che la mediazione possa essere un'ottimo strumento per velocizzare i processsi civili se usata non in alternativa al giudice , quanto piuttosto in maniera complementare al lavoro del giudice , che come nel caso della CTU (per molti aspetti la mediazione vi somiglia) , puo' approfondire molti aspetti dei conflitti , aspetti che difficilmente emergono durante l'iter processuale, nel gioco tra le parti, tra l'incrociarsi delle spade delle difese. Il giudice civile ed il mediatore dovrebbero lavorare in tandem , e la mediazione potrebbe essere riproposta dal giudice stesso in successive fasi del processo tutte le volte che si presentano inevitabili ritardi o blocchi che,  se approfonditi , potrebbero sciogliersi. Le riflessioni dell'Adiconsum , tutte centrate sulla non obbligatorieta' e sull'economicita' pura e semplice della mediazione , non affrontano questi problemi e mi sembrano troppo riduttive di un tema che richiederebbe ben altri approfondimenti.
No alla mediazione civile obbligatoria
Adiconsum appoggia la lotta delle toghe
La direttiva europea si proponeva di diffondere la cultura delle Adr (alternative dispute resolution) quale soluzione alternativa ai contenziosi nei Tribunali, mantenendo il loro carattere di peculiarità. Siamo proprio sicuri che questo obiettivo sia stato raggiunto nel nostro Paese?”. Volontarietà, gratuità, interrompibilità del procedimento in qualunque fase, possibilità, in caso di non accordo, di adire altre vie, comprese quelle giudiziarie tradizionali – sostiene l’Adicunsum in un documento – “sono tutti elementi rispettati nella conciliazione paritetica, che vede la presenza di un rappresentante dei consumatori e uno dell’impresa. La sua efficacia è testimoniata dal gran numero di conciliazioni
sottoscritte con tutte le maggiori imprese di servizio, compresi anche quei problemi per cui ora è richiesta la mediazione obbligatoria (segno evidente che tale strumento è ritenuto efficace anche da parte delle aziende) e dalle migliaia di consumatori che in questi anni si sono avvalse di tale procedura”. Adiconsum chiede quindi al Governo di “adoperarsi per la diffusione di tutte le possibili composizioni alternative nelle controversie imprese-consumatori”. Rispetto alla normativa sulla mediazione pende tuttora un giudizio di costituzionalità. Attualmente la mediazione nel nostro Paese è obbligatoria per le seguenti materie: condominio, diritti reali, divisione, successione, patti di famiglia, locazione, comodato, risarcimento del danno derivante da circolazione di veicoli e natanti, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica, risarcimento del danno derivante da diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo pubblicitario, contratti assicurativi, bancari e finanziari.

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