sabato 18 agosto 2012

Julian Assange

Il Principe viene pubblicato postumo nel 1532.Nel 1559 il papa Paolo IV lo mette all’Indice, da poco istituito.
Il Foscolo, nei Sepolcri, celebra il Machiavelli “che temprando lo scettro a’ regnatori / gli allor ne sfonda, ed alle genti svela / di che lacrime grondi e di che sangue”. Un’interpretazione che risale ai Ragguagli del Parnaso di Traiano Boccalini (1556-1613) e che c’è anche nel Contratto sociale di Rousseau. Gramsci, in forzata inattività politica come Machiavelli, ma in condizioni ben più gravi dell’esilio dell’Albergaccio, in carcere, legge Il Principe come «manifesto» di un uomo d’azione con forti passioni politiche che vuole spingere all’azione.  Tra i suoi appunti possiamo leggere:
Machiavelli“Carlo V lo studiava. Enrico IV. Sisto V ne fece un sunto. Caterina de’ Medici lo portò in Francia e se ne ispirò forse per la lotta contro gli Ugonotti e la strage di S. Bartolomeo. Richelieu, ecc. Cioè Machiavelli servì realmente gli Stati assoluti nella loro formazione, perché era stato l’espressione della «filosofia dell’epoca» europea più che italiana.

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