sabato 6 ottobre 2012

Agenda Digitale,le novità per le startup



AGENDA DIGITALE. Con l’approvazione di questo decreto entra in vigore l’Agenda Digitale. “Con l’applicazione dell’Agenda Digitale, aumentano fortemente i servizi digitali per i cittadini, che potranno avere un unico documento elettronico, valido anche come tessera sanitaria, attraverso il quale rapportarsi con la pubblica amministrazione. Via libera anche alle ricette mediche digitali, al fascicolo universitario elettronico, all’obbligo per la PA di comunicare attraverso la posta elettronica certificata e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti.” Continuando dal comunicato ufficiale “significativi risparmi di spesa e maggiore efficienza arriveranno dalla digitalizzazione delle notifiche e delle comunicazioni giudiziarie, che assicureranno il mantenimento del principio di prossimità del servizio giustizia nei confronti di cittadini e imprese.”
GAP TECNOLOGICO. Come annunciato anche da Monti, tra i vari obiettivi c’è quello di diminuire il gap tecnologico, soprattutto cercando di diffondere le tecnologie digitai. Confermata la misura di portare almeno a 2 mbps la connessione nelle zone non ancora coperte e nelle aree a fallimento d’impresa. Ai finanziamenti concessi per il Mezzogiorno (circa 600 milioni di euro) si aggiungono altri 150 milioni di euro per operare gli interventi sulle aree del Centro-Nord. Anche la banda ultralarga è stata toccata dal decreto: procedure semplificate e adempimenti autorizzatori ne favoriranno la diffusione, anche attraverso il wireless e nuove tecnologie di connessione. Esenzioni previste anche per la sistemazione della fibra ottica.
STARTUP. Ma la grande novità riguarda soprattutto l’introduzione del concetto di impresa innovativa (startup). "Le nuove misure toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una startup - dalla nascita alla fase di sviluppo, fino alla sua eventuale chiusura - ponendo l’Italia all’avanguardia nel confronto con gli ordinamenti dei principali partner europei.” Il comunicato prosgue “tali norme danno anche seguito a quanto indicato nel Programma Nazionale di Riforma e rispondono a raccomandazioni specifiche dell’Unione Europea che individuano nelle startup una leva di crescita e di creazione di occupazione per l’Italia. La dotazione complessiva subito disponibile è di circa 200 milioni di euro. Una volta a regime, la norma impegnerà 110 milioni di euro ogni anno.”.
DEFISCALIZZAZIONE. Un occhio particolare è rivolto anche sul fronte del fisco e dei costi sostenuti. “Una volta a regime, la norma impegnerà 110 milioni di euro ogni anno.
Ulteriori importanti misure vengono assunte sul fronte della defiscalizzazione delle opere infrastrutturali strategiche (tramite l’introduzione di un credito di imposta a valere su Irap e Ires fino al 50%), sull’attrazione degli investimenti diretti esteri (con la costituzione dello sportello unico Desk Italia a cui potranno rivolgersi gli imprenditori stranieri), col rafforzamento del sistema dei Confidi per migliorare l’accesso al credito delle Pmi e con significative liberalizzazioni nel settore assicurativo (introduzione di un “contratto base” comune a tutte le compagnie).”.

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