martedì 9 ottobre 2012

qualche dettaglio in piu' sul Nobel alla Medicina

univadis.............Gurdon ha dimostrato nel 1962 che la differenziazione delle cellule è un processo reversibile. Sostituendo il nucleo di una cellula uovo immatura di una rana con il nucleo di una cellula intestinale matura, la prima anche se modificata si sviluppa in un normale girino. Lo scienziato aveva trovato la prova che il Dna di una cellula matura ha tutte le informazioni necessarie per dare vita a tutti gli altri tipi cellulari. Oltre 40 anni dopo, nel 2006, Yamanaka ha scoperto che cellule adulte nei topi possono essere riprogrammate a uno stadio di immaturità, rendendole staminali pluripotenti, in grado di differenziarsi nei tessuti desiderati. Sorprendentemente, bastava introdurre un pugno di geni per ottenere queste simil-staminali.Due scoperte che sono delle pietre miliari, evidenzia l'assemblea: da allora i libri di testo sono stati riscritti e si sono aperti e consolidati nuovi filoni di ricerca. Riprogrammando le cellule adulte dell'organismo umano, gli scienziati hanno creato nuove opportunità per studiare le malattie e soprattutto mettere a punto nuovi strumenti di diagnosi e cura.Nelle primissime fasi di sviluppo, a pochi giorni dal concepimento, l'embrione è formato da cellule immature, ciascuna capace di svilupparsi in tutti i tipi cellulari che costituiscono l'organismo adulto. Queste cellule sono le staminali pluripotenti, cellule embrionali appunto, il cui uso per la ricerca è fonte di polemiche e contestazioni ed è permesso solo in alcuni Paesi. Man mano che l'embrione si sviluppa, anche queste cellule maturano e si differenziano formando nervi, muscoli e organi. Si riteneva che questo 'viaggio' fosse a senso unico e che le cellule non potessero tornare indietro, a uno stadio di pluripotenza. Aver smontato questa convinzione è il merito delle ricerche dei due neopremi Nobel.Sir Gurdon è stato il primo a scardinare il dogma che una cellula adulta è già differenziata è legata irreversibilmente al suo destino. E nel 1962, da vero pioniere, ha testato e confermato la sua ipotesi, che il nucleo di una cellula matura può esser riportato a uno stato pluripotente. La sua scoperta è stata inizialmente accolta con scetticismo e accettata solo quando sono arrivate le conferme da altri scienziati. Le ricerche si sono allora moltiplicate e la tecnica perfezionata, portando virtualmente alla clonazione dei mammiferi. L'esperimento di Gurdon, da cui tutto aveva avuto origine, comportava però la sostituzione di nuclei cellulari. Sarebbe stato possibile ottenere gli stessi risultati lasciando la cellula intatta?A questa domanda ha risposto, con i suoi esperimenti, Yamanaka. Oltre quarant'anni dopo il lavoro pionieristico di Gurdon, il giapponese ha studiato le staminali embrionali - isolate nei topi da un altro Premio Nobel, Martin Evans, insignito nel 2007 - alla ricerca dei geni che le mantengono indifferenziate. Dopo che molti di questi geni sono stati identificati, Yamanaka e i collaboratori li hanno testati per trovare quelli in grado di ringiovanire una cellula adulta, introducendoli con differenti combinazioni nei fibroblasti, cellule del tessuto connettivo. Una volta trovata la giusta combinazione, il risultato è stato sorprendente: bastano 4 geni per riprogrammare i fibroblasti in cellule staminali simil-embrionali. Pubblicato nel 2006, il lavoro è stato immediatamente considerato una scoperta rivoluzionaria, fonte di progressi di diverse aree della medicina.
.....................Ma in che modo? "Abbiamo cellule adulte che possono essere 'ringiovanite' grazie a un cocktail speciale, in grado di cancellare ciò che è scritto a matita" nel libro del loro destino. "Grazie all'epigenetica e alle ricerche di questi due grandi genetisti, ci troviamo con cellule adulte ridiventate pluripotenti, in grado di essere utilizzate per la ricerca di nuove terapie contro le malattie croniche e per la sperimentazione di nuovi farmaci intelligenti. Fra qualche anno la ricerca premiata a Stoccolma cambierà totalmente l'approccio a numerose patologie", conclude Novelli.

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