martedì 14 aprile 2009

Non si placa lo scontro su Annozero La Rai: in onda anche l'anno prossimo

da "Il Messaggero.it", Di Pietro. «I giornali scrivono che la vicenda di Annozero ha diviso l'opposizione. Sbagliano», ha detto oggi il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, già sceso in campo in difesa di Santoro. «L'unica opposizione al governo, l'Italia dei Valori, ha condannato l'attacco all'informazione da parte di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Tralascio le invettive rivolte alla trasmissione da parte di lacchè di governo come Fabrizio Cicchitto, piduista tessera numero 2232, e Maurizio Gasparri. L'unica eccezione che trovo vergognosa, invece - aggiunge - è che sia stata una trasmissione del 9 aprile a parlare sulle reti nazionali dell'operazione di propaganda studiata a tavolino e volta a coprire responsabilità di governo, dei costruttori, di organi di controllo e dei media stessi che, dietro il dolore nazionale per 294 morti, pensavano di poter mettere a tacere responsabilità ed omissioni che pesano come macigni su una tragedia di enormi dimensioni come quella dell'Aquila. Fino ad oggi i politici hanno falsamente invitato a non "strumentalizzare la tragedia per fini elettorali", oggi io chiedo loro di non strumentalizzare la tragedia per imbavagliare Santoro e chi vuol fare vera informazione».
De Magistris. «Purtroppo non è la prima volta che il presidente Fini interviene per censurare Annozero - testimonianza di un'informazione libera e pluralista - sintomo di un'evidente intolleranza alla manifestazione del pensiero quando sgradita al potere», ha affermato Luigi De Magistris, ex pm ora candidato alle europee per l'Idv. De magistris si augura che «Fini e Berlusconi, invece di attaccare l'informazione libera di questo Paese, facciano ogni sforzo al fine di contribuire ad individuare politici, persone delle istituzioni, professionisti ed imprenditori che hanno realizzato o messo in sicurezza costruzioni che si sono frantumate come castelli di sabbia, e si impegnino concretamente affinché nel futuro - visto che loro non sono affatto estranei a un "sistema politico" che governa da anni ed anni il nostro Paese - non succeda più quanto di evitabile è accaduto in Abruzzo

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