martedì 8 maggio 2012

filosofia di Beppe Grillo. + Napolitano elogia la politica e critica il web


orso castano : ci sarebbero, ma verranno sviluppate in futuro mano a m,ano che emergeranno,
 importanti considerazioni sul movimentismo e la politica, sulla capcita' di movimenti poco  
strutturati di leggere la complessita' del mondo politico-sociale proprio
perche' , essendo poco strutturati e burocratizzati, possono avere una 
lettura piu' immediata ed aderente  agli avvenimenti politici rilevandone
i limiti, dopo averli messi a confronto con i bisogni emergenti di una societa'. 
Sminuire l'importanza di cio', essere ciechi rispwetto a questo, fa commettere 
errori imperdonabili ed allontana i rappresentanti delle Istituzioni piu' 
importanti dal loro compito .

"Filosofia di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle". L’analisi filosofica del movimento che fa tremare i partiti

Il Movimento 5 Stelle deve essere necessariamente riconosciuto per quello che è: un fenomeno di grandissimo impatto che ha coinvolto nel giro di pochi anni una incredibile quantità di giovani (e non solo), che è stato capace di presentarsi in alcune delle ultime elezioni diventando persino determinante, con percentuali che a pronunciarle solo qualche anno prima avrebbero fatto  sghignazzare tutti i più illustri osservatori e analisti politici. Di solito si dice che in questa drammatica fase della nostra storia repubblicana, cavalcare l’onda dell’anti-politica è cosa facile, tanto che è stato capace persino un comico, Beppe Grillo, con strumenti populisti, a contrastare e mettere in questione la vecchia politica partitica della penisola. Guardando lucidamente questo fenomeno, tentando attraverso uno sguardo critico serio di tenersi lontani contemporaneamente tanto dagli “apocalittici” che vedono in Grillo un eversivo, uno squinternato, un demagogo fascista, tanto dagli “integrati” che lo osannano come nuovo profeta e guida contro il male che ci circonda, bisogna però riconoscere l’efficacia, la novità e le potenzialità che il suo progetto ha portato e che continuerà ad alimentare nel tempo.Questa è la posizione di Edoardo Greblo, storico redattore di Aut Aut e filosofo della politica specializzato nelle innovative forme di democrazia partecipata; il suo Filosofia di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle, edito da Mimesis, è un volume versatile e di facile lettura, ma al contempo denso di contenuti e capace di ricondurre l’esperienza del movimento del comico ligure nel quadro delle storiche modalità di partecipazione civico-sociale alla cosa pubblica. Attraverso una comprensione laica, Greblo è in grado di sostenere come la tanto abusata accezione di “anti-politica” non possa essere ammessa indiscriminatamente soprattutto al cospetto di comunità attive che decidono di tornare a occuparsi del proprio territorio, delle proprie condizioni, e soprattutto del proprio futuro. È ovvio che la prassi di tacciare i “grillini” come sconclusionata espressione di qualunquismo è stata una strategia dei partiti per ridimensionare la funzione e la forza del movimento; tutto questo resta vero a prescindere poi dall’idea specifica che ognuno può farsi sui determinati contenuti. Come per il Tea Party americano, o i movimenti contro Wall Street e gli Indignados spagnoli, solo per citarne alcuni (tra i quali andrebbe annoverato la tristemente archiviata elezione di Obama), si tratta dell’emersione di nuovi modi di fare politica, di prendere decisioni che incidono sull’esistenza di tutti, e in questa rivoluzione il web assume il ruolo dominante, essendo la matrice che rende possibile la strutturazione di questo nuovo spazio sociale.La filosofia applicata a questo universo, come espone egregiamente Greblo, può partire dalle considerazione di ordine teoretico sul significato di democrazia e sui suoi modelli (anche perchè spesso quando si dice democrazia non si sa bene a cosa ci si sta riferendo), di attivismo politico, persino di finalità politiche, che dalle grandi narrazioni marxiste e millenaristiche vengono ora declinate in base alle esigenze e alle urgenze dell’oggi. L’autore conclude il suo saggio facendo il resoconto dei risultati e degli obiettivi raggiunti in questa prima fase, evidenziando anche ambiguità di fondo e limiti che il movimento dovrà essere in grado di affrontare per continuare a mantenere il suo ruolo.Questo è un libro che farà sicuramente parlare perché si tratta del primo vero tentativo di studio filosofico e concettuale sul fenomeno, non un’esaltazione fine a se stessa e nemmeno una demonizzazione. Perché la filosofia d’altronde questo dovrebbe fare, tenendosi lontana dalle manie e dalle propagande.










Le considerazioni "meta" di Napolitano :  "Non si prenda l’abbaglio di ritenere che la soluzione sia offerta dal miracolo delle nuovetecnologie informatiche, dall’avvento della Rete”. E ancora: “Non c’è partecipazione individuale e collettiva efficace alla formazione delle decisioni politiche nelle sedi istituzionali, senza il tramite dei partiti”. Al Movimento 5 Stelle bolognese non sono piaciute le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pronunciate durante la cerimonia di conferimento della laurea ad honorem.E allora non è forse un caso che Napolitano abbia scelto di lanciare il proprio monito contro “l’abbaglio della rete” proprio a Bologna, dove nei quartieri il Movimento 5 stelle sfiora il 13% dei consensi e sottrae voti proprio al Partito Democratico. Grillo, assieme a Gianroberto Casaleggio, ha da poco pubblicato un libro, “Siamo in guerra”. Quando ne ha scritto sul suo blog ha parlato del web come di  “un’opportunità unica per creare un’intelligenza collettiva che possa affrontare i problemi globali che ci stanno distruggendo”. “La Rete – spiega Grillo – si sta diffondendo in ogni aspetto della realtà come un incendio. I vecchi faraoni saranno seppelliti nei loro sarcofagi. Mummie del passato”...........Napolitano uomo del Novecento che non capisce il popolo della rete? Sembra pensarla così anche un altro consigliere grillino, Marco Piazza, che su facebook ironizza: “”Il telefono? Superfluo, ci si può parlare a voce”, “Le mail? A cosa servono? Perché non mandare una lettera?”. Prima di mettere piede in Comune per anni ha navigato – e fatto politica – su meetup, la piattaforma che i grillini usavano per discutere e decidere. Ora che a Palazzo D’accursio ci va di persona e lavora a contatto con tutti i partiti dell’arco costituzionale, Piazza non ha cambiato idea. “Mi dispiace molto che il presidente non capisca che i partiti non sono più adeguati a rispondere a queste nuove esigenze”. “I partiti – scrive il consigliere – divorano i finanziamenti elettorali che percepiscono illegalmente, i Movimenti non costano niente ai cittadini”..............“I partiti di oggi, piramidali e strutturati, non funziona più e questo è sotto gli occhi di tutti. La vera differenza la fa proprio internet che ci permette di confrontarci e di contare tutti nella stessa identica maniera”. Ma la rete non è solo uno strumento? “E’ vero, ma se usato correttamente può fare la differenza”


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