sabato 5 maggio 2012

suicidi equitalia

Pietro Paganelli è in condizioni «assolutamente disperate», anzi, «è senza possibilità di recupero». L'uomo di 72 anni ha tentato il suicidio a Napoli. Secondo Maurizio Postiglione, responsabile Rianimazione dell'ospedale Loreto Mare, il paziente, «che si è sparato alla tempia, non ce la può fare».L’anziano è giunto in ospedale in condizioni disperate e presenta lesioni che non sono suscettibili di cura. Addirittura «c’è una lesione cranica aperta con fuoriuscita di materiale cerebrale».L’uomo, da qualche tempo aveva ricevuto una cartella esattoriale di 15mila euro, e la disperazione l’ha portato al gesto estremo. A Pozzuoli (Napoli) c’è grande disperazione, e la sua famiglia è scossa. Ai suoi cari , Pietro Paganelli ha lasciato un biglietto: «La dignità vale più della vita».L'uomo vive a Pozzuoli (Napoli) mentre la sua officina, dove riparava barche, è a Napoli, in via Fedro: è lì che ha tentato il suicidio e dove è stato trovato dal figlio. Solitamente il sabato mattina, l'anziano andava in barca. Stamattina, però, quando i suoi familiari si sono accorti che le chiavi della barca erano in casa e che al telefono cellulare non rispondeva, si sono preoccupati e hanno allertato i carabinieri.
Dopo l'ennesimo suicidio nel napoletano, parla l’avvocato Gennaro De Falco che faceva parte del pool di legali che assistono la società pubblica


"Non difenderò più Equitalia. E rinuncerò al mio onorario per le cause fatte finora". Queste le parole dell'avvocato Gennaro De Falco legale per Equitalia, società incaricata della riscossione nazionale dei tributi. In una lettera pubblicata dal quotidiano Il Mattino, tutta la sua frustrazione dopo l'ennesimo caso di suicido nel napoletano. 

"Conoscevo Peduto, l'immobiliarista napoletano che si è suicidato dopo aver ricevuto una cartella di Equitalia. L'ho incontrato per la prima volta nel '95 quando gli diedi incarico di vendere la mia casa. Aveva figli della stessa età dei miei e la sua agenzia era nel mio quartiere vicino al mio studio. Insomma, le nostre vite scorrevano quasi parallele".

"Questo suicidio di cui a torto o ragione mi sento corresponsabile mi ha convinto a non accettare più incarichi di difesa di Equitalia. Sto pensando di devolvere alla sua famiglia la quota dei miei onorari quando mi verranno corrisposti. In queste condizioni non mi sento di andare avanti, in Italia in questi anni si è messo in moto un meccanismo diabolico che sta distruggendo famiglie, persone ed imprese"

"Non so se questa mia decisione servirà a qualcosa ma almeno alleggerirà la mia coscienza, forse aiuterà a restituire un minimo di dignità agli avvocati ed a far riflettere tutti sulla sostenibilità sociale ed etica della gestione di questa crisi".

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