venerdì 20 luglio 2012

da ECONOMIA DEMOCRATICA DIRETTA L' ECONOMIA PER IL GENERE UMANO E NON SOLO PER POCHI


orso castano : lavorare meno-lavorare tutti + sviluppare l'automazione, molto bene, ma lo scarto delle ore retribuite chi lo paga? Questo Stato che non riesce a fare uno straccio di patrimoniale per far pagare  un po' di tasse in piu' ai ricchi? Che sa solo fare riforme confuse sull'art. 18, sconfitto perche' non e' riuscito a far passare i licenziamenti facili? ringhioso quando deve pr4endere e prendere , fino al 55% le tasse ai soliti noti, indifferente davanti ai suicidi  da Equitalia? che ha gettato il paese nella recessione marcata ?..Forse certe riforme spinte, che condividiamo, vanno ponderate alla luce della riforma di un welfare tutto da definire..........

Un simpatico personaggio… il moderno luddista


"Polillo afferma “Bisogna lavorare di più. Rinunciando a 7 giorni di ferie per fare crescere il Pil dell’un per cento.”
Probabilmente questo sottosegretario all’economia amante del lavoro, è luddista. Ovvero, è tra quelli che agli inizi dell’800 avrebbero voluto eliminare i macchinari dall’industria considerandole come la causa della disoccupazione.
"Milioni di giovani e meno giovani sono disoccupati proprio perché oggi non sono più necessarie otto ore al giorno pro capite per produrre, dato che abbiamo i robot e l’informatica oltre al fatto che i vertici economici hanno delocalizzato le aziende dove ci sono lavoratori trattati come schiavi.
Quello che serve è rilocalizzare le aziende nei nostri territori aumentando il tasso di robotizzazione ed informatizzazione e diminuendo le ore di lavoro ed abbassando l’età pensionabile, questo aumenterebbe il numero di posti di lavoro e la qualità dello stesso, eviterebbe la fuga dei “cervelli”, la concorrenza sleale, mentre diminuirebbe l’inquinamento perché verrebbe meno il trasporto merci dal luogo estero di produzione fino alla località di consegna o alla sede di vendita . In parole povere, questo vorrebbe dire migliorare la vita di tutte le persone.
Invece, aumentare le ore di lavoro porterebbe ad ancora più disoccupazione, più povertà e sfruttamento di cui l’umanità non ha alcun bisogno. Quello che invece c’è bisogno è rilocalizzare la produzione in Italia, quella fiorente industria nazionale distrutta dalla delocalizzazione e dagli interessi degli industriali e dei politici senza scrupolo alcuno.
Per questo è giusto aumentare il grado di automazione, condividere i profitti con i lavoratori, proteggere la propria produzione eco-sostenibile e rispettosa dei lavoratori dalla concorrenza sleale, dagli attacchi speculativi, dalle forme di schiavismo larvato. Se la costituzione dell’Europa unita è basata sui diritti umani, attuarla significa semplicemente fare il contrario di quello che propone il sottosegretario Polillo.
Non ci sarà più progresso se non sarà per tutti.

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