giovedì 5 luglio 2012

tagli sanita'

orso castano : governo di destra e suddito della finanza , a favore dei privati. Questo governo se ne deve andare. Bersani deve essere sconfitto per l'appoggio politico che sta dando ad una banda di affamatori del popolo , che protegge i ricchi non facendo la patrimoniale e nessun accordo con le banche dei paradisi fiscali, che ammazza la gente e fa chiudere le aziende lasciando che oscuri funzionari come i vecchi boia roteino la  scure equitalia


da UNIVADIS Per una, attribuita al ministero della Salute, gli ospedali a rischio di chiusura, perchè al di sotto degli 80 letti, risulterebbero 257. Ecco i dati per regione: 
Piemonte : 16      Lombardia: 20 
Bolzano: 2            Trento: 2 
Veneto: 7              Friuli Venezia Giulia: 5 
Liguria: 6              Emilia Romagna: 18 
Toscana: 18         Umbria: 13 
Marche: 15           Lazio: 29 
Abruzzo: 5            Molise: 3 
Campania: 18     Basilicata: 4 
Puglia: 24             Calabria: 14 
Sicilia: 25              Sardegna: 13 
Mentre, secondo un'altra elaborazione, sempre con dati del sistema informativo nazionale, dettagliata ospedale per ospedale, sarebbero invece molto di meno, fermandosi a 154 in tutto il Paese 
In base a questa seconda elaborazione, il numero più alto di osedali da chiudere si rileva in Sicilia con 25 istituti, seguita dal Lazio con 21 strutture e poi dalla Calabria con 18 ospedali a rischio. A parte la Puglia, dove a differenza della prima ipotesi non risulterebbe alcun ospedale sotto gli 80 posti letti, le regioni con meno strutture da chiudere sono Trento e Molise con un solo presidio a rischio e poi Veneto, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Umbria e Basilicata con 2 ospedali ciascuna a rischio chiusura.
In ogni caso, in attesa di sapere come andrà a finire, proviamo a fare un po’ di calcoli, basandoci sugli ultimi dati pubblicati dal ministero e relativi al 2009. Ieri, i primi rumors parlavano di 30 mila letti in meno, ma il Ministero già in serata frenava su 16/18 mila posti da tagliare.
E’ chiaro che il quantum dipenderà dal numero di letti effettivamente attivi ad oggi (che non conosciamo), perché quello che conta alla fine è il numero di letti totali in relazione al nuovo indice per abitanti.
Ipotizzando infatti il 3,7 per mille, di cui si parla nelle bozze della manovra, e rapportandolo alla popolazione attuale di 60,6 milioni di abitanti, ne deriva un totale di posti letto "ottimali" di 224 mila unità.
Quanti saranno quelli da tagliare (30 mila o 16 mila) si capirà quindi solo una volta resi noti i dati attuali sulla dotazione ospedaliera.

quotidianosanita'La richiesta delle Regioni: "Niente tagli per il 2012 e il resto da discutere nel Patto per la Salute"


04 LUG - Le Regioni, riferisce l'Agi, avrebbero chiesto al ministro della Salute Renato Balduzzi di poter spacchettare i tagli ipotizzati nel decreto sulla spending review, facendo salvo il miliardo in meno alla sanita' previsto per il 2012 e trattando gli altri tagli nell'ambito del 'Patto per la salute'. Questa, a quanto si apprende, e' la richiesta avanzata da governatori e assessori alla sanita' che stanno incontrando il ministro. Balduzzi avrebbe assicurato di sottoporre la proposta al governo pur non sembrando molto ottimista sul punto.


''Il governo ci ha presentato le sue proposte che noi non condividiamo - ha dichiarato al termine dell'incontro con il ministro Balduzzi il presidente Vasco Errani -  perchè pensiamo che non si tratti di spending review ma piuttosto di tagli lineari''. ''In questo modo - ha aggiunto all'Ansa - non può funzionare''. Se il governo ''ritiene di coinvolgerci in un ragionamento serio di riduzione della spesa - ha concluso Errani - noi siamo pronti ma chiediamo di ridiscutere il Patto sulla salute, partendo anche dal fatto che tutte le ultime manovre hanno portato tagli alla sanità per oltre 20 miliardi''.

Sui social forum hanno manifestato il loro dissenso rispetto ai tagli paventati dal Governo il governatore del Piemonte Roberto Cota e la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini. “Questi tagli sono inaccettabili, il Governo ha disatteso gli impegni già presi e lo ha fatto senza neppure fare una trattativa. In più sono state tagliate le risorse per l'anno in corso, con il risultato di rendere impossibile qualsiasi programmazione: la conseguenza è che verranno tagliati i servizi ai cittadini”, ha dichiarato Cota sul suo sito.

Mentre sulla sua pagina facebook, la governatrice scrive: ”Ora il Ministro Balduzzi ha chiamato le cose con il loro giusto nome: i tagli alla sanità sono 3 miliardi, 1miliardo nel 2012 e 2 miliardi nel 2013.... Con buona pace dello spending review e dei virtuosismi...tutti subiscono i tagli e stop”. E in un altro post poco dopo evidenzia: “Ora la verità del Dott. Palumbo: per il 2012 possiamo fare solo il taglio lineare...Errani a nome di tutti noi: questa è una manovra correttiva e non c’è spending review....”.


   

2 commenti:

Chiara Cichero ha detto...

Spending Review sulla sanità è inaccettabile. I tagli previsti sicuramente renderebbero il servizio sanitario ancora più inefficiente di quanto non lo sia già.
Meno del 10% i posti letto, 30mila posti in meno.
Tagli al budget Sanitario con un sistema che era già in deficit e in crisi offrendo disagi e disservizi.

Non è possibile sistemare il bilancio a scapito della salute degli italiani. E'anticostituzionale, ingiusto, disumano.

Per dire no a questi tagli, è nata una petizione sul web:

http://www.petizionionline.it/petizione/tagli-sanita-meno-30-000-posti-letto-a-rischio-10mila-posti-di-lavoro/7492

Unknown ha detto...

Perfettamente d'accordo, il "popolo della rete deve intervenire sistematicamente,anche raccogliendopetizioni, piu' di frequente su temi importanti come questi.