martedì 10 luglio 2012

Lavoro, la maggioranza cambia la riforma da La Stampa.it


10/07/2012  orso castano : un Parlamento che funziona discute e correggere gli errori di un governo neppure democraticamente   eletto. La Fornero finora ha dato esempio di supponenza ed arroganza. bene  ha fatto il parlamento ad esercitare le sue funzioni.


Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero

Slitta l'indennità di disoccupazione, arriverà
solo nel 2014

ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Potrebbero finire nel decreto sviluppo (accolto a Montecitorio da una valanga di emendamenti, oltre 1.200) dieci emendamenti alla riforma Fornero del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali.

Ieri infatti i partiti della maggioranza che sostiene il governo Monti (Pd, Pdl, Udc, Fli, Popolo e Territorio) hanno concordato un pacchetto con dieci modifiche alla riforma del lavoro recentemente varata. Alcune recepiscono richieste contenute in un avviso comune siglato tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria e inviato nei giorni scorsi ai relatori del decreto Sviluppo (Raffaello Vignali del Pdl e Alberto Fluvi del Pd), altre le hanno proposte direttamente i partiti. E tra le altre cose gli emendamenti stabiliscono un rinvio per l'entrata in vigore dell'Aspi, la nuova indennità di disoccupazione che arriverà solo nel 2014 e dopo un confronto preventivo con le parti sociali.

Un rinvio al 2014 anche per l'aumento dei contributi previdenziali a carico delle partite Iva. Infine, criteri più «morbidi» (a vantaggio dei committenti, ovvero i datori di lavoro) per poter definire «fasulle» le partite Iva che nascondono lavoro dipendente.

Attenzione: non è detto che il «veicolo» per introdurre questi cambiamenti sia necessariamente il decreto legge sullo sviluppo. Le norme potrebbero infatti confluire anche nella spending review, visto che bisogna ancora superare il vaglio dell'ammissibilità degli emendamenti, che potrebbero essere considerati estranei alla materia trattata.

Vediamo più in dettaglio le proposte di modifica. La principale è il rinvio di un anno dell'entrata in vigore dell'Aspi, il nuovo sistema di ammortizzatori sociali, che scatterà dal 2014 e non dal 2013. La seconda è il rinvio dell'aumento dei contributi pensionistici per collaboratori e contratti a progetto: dal 27 al 33% si passerà nel 2014.

Sulle partite Iva, gli 8 mesi di monocommittenza (il lavoro con un cliente «unico») e la soglia minima di reddito (cioè i criteri che aprono la strada alla trasformazione del rapporto in lavoro dipendente di una partita Iva fasulla) si valuteranno nell'arco di due anni, e non di uno solo.

La terza norma garantisce anche ai collaboratori e contrattisti a progetto che se l'azienda non versa i contributi previdenziali dovuti scattano le tutele a carico dell'Inps. L'intervallo di tempo che deve intercorrere tra un contratto a termine e il successivo sarà affidato alla contrattazione tra le parti ed eliminato per i lavori stagionali.

Sarà poi possibile inserire più apprendisti in tutti i settori produttivi, anche nelle aziende di lavoro interinale. Si propone poi la possibilità per un lavoratore in cassa integrazione di percepire fino a 3000 euro di voucher per lavoro accessorio e stagionale. Torna la «cig» straordinaria per le aziende ammesse a procedure concorsuali, se in prospettiva riprenderanno l'attività; non conteggio per i contratti a termine sino a 6 mesi sulla base del calcolo dell'organico per l'obbligo
di assunzione degli invalidi. Infine si chiede di facilitare i trasferimenti d'azienda o di rami d'azienda in caso di fallimento.

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