martedì 2 agosto 2011

Psichiatria: LA SINDROME "TSUNAMI" DI CRISTINA BERGIA


orso castano: l'articolo e' interessante e conferma che le vittime dello tsunami soffrono come le vittime di guerra in mezzo alle bombe

Le persone che hanno vissuto un evento stressante di estrema gravità, indipendentemente dalla loro storia clinica, subiscono molti effetti negativi; quindi la causa primaria del disturbo post-traumatico da stress risiede nell’evento esterno, non nella persona........Credo per tale motivo, l’inclusione di questo criterio diagnostico non è stato risparmiato da critiche: “Perché molte persone che hanno vissuto esperienze traumatiche, eppure non hanno sviluppato il disturbo post-traumatico da stress?”. Shalev et al. (1996) dimostrarono, per esempio, che solo il 25% delle persone passate attraverso un evento traumatico, con conseguenti lesioni fisiche, aveva in seguito sviluppato il Ptsd. Altri studi dimostrarono che circa l’80% delle vittime di un evento erano riuscite a far fronte al trauma, mentre una minoranza che varia dal 10 al 30% sviluppava disturbi di lunga durata (Meichenbaum, 1994). L’evento in sé quindi non può essere l’unica causa del disturbo. Attualmente la ricerca sta studiando e ricercando i possibili fattori che possano distinguere gli individui che sviluppano il disturbo post-traumatico da stress da quelli che non lo sviluppano. ........Diverse teorie psicologiche e biologiche sono state avanzate per spiegare lo sviluppo del disturbo post-traumatico da stress: le teorie dell’apprendimento (vedi Fairbank et al., 1987; Keane et al.,1985), le teorie cognitivo-comportamentali (Chemtob et. al., 1988; Foa et al., 1986) le teorie psicodinamiche (Horowitz,1986; 1990).......fattori predittivi dello sviluppo del disturbo l’appartenenza al sesso femminile, la separazione dei genitori durante l’infanzia, la familiarità e la preesistenza di qualche disturbo psicologico (disturbo di panico, ossessivo-compulsivo, depressione)........L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente con ricordi spiacevoli di quel momento che ricorrono in modo intrusivo nella nostra mente sotto forma di immagini, pensieri, o percezioni. Sogni spiacevoli fanno sì che l’evento da noi vissuto riaffiori e spesso la sensazione di rivivere l’esperienza, le illusioni, le allucinazioni ed episodi dissociativi ci inducono a credere ed agire come se l’episodio traumatico si stesse a noi ripresentando......Il rivivere l’esperienza traumatica è un aspetto di notevole importanza, in quanto probabile fonte delle altre categorie di sintomi; secondo alcune teorie ciò sarebbe la caratteristica centrale del disturbo (Foa et al., 1992; Horowitz, 1986), in quanto tale “rottura” viene attribuita all’incapacità di integrare l’evento traumatico in uno schema preesistente (le convinzioni generali che la persona aveva sul mondo). La persona si sforza di evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma; sfugge dalle attività, dai luoghi e da quelle persone che in qualche modo gli evocano il ricordo; spesso è incapace di ricordare qualche aspetto importante dell’evento. L’ottundimento della reattività generale si manifesta nella riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative e nel diminuito interesse per gli altri, in un senso di distacco e di estraneità, e nell’incapacità di provare emozioni positive (Davison et al., 2000). L’affettività ridotta rende la persona incapace di provare sentimenti di amore; forti anche i sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita).

Questi sintomi sembrano quasi contraddittori con quelli della precedente categoria. Il disturbo post-traumatico da stress è caratterizzato da fluttuazioni; la persona passa attraverso fasi alterne di appiattimento e di riaffioramento dell’esperienza traumatica (Davison et al., 2000). 

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